Argentina
contro Germania, Messi contro Muller, un calcio argentino meno in stile
tango e più pragmatico, ed un calcio tedesco pragmatico ma in pieno
controllo del gioco.
Sarà Loew contro Sabella, due ct che hanno
guadagnato rispetto e stima nel corso del tempo, e sarà il mondiale dei
tifosi, desiderosi di portare il proprio nome sul tetto del mondo,
risolvendo la questione rimasta in sospeso da Italia 90.
La Germania si affiderà alla propria energia, all’entusiasmo creatosi da
quel 7-1 altisonante inflitto ad un Brasile che nulla ha potuto contro
la compagine tedesca, capace di far risparmiare le energie a Klose,
entrato nella storia con i suoi 16 gol nelle competizioni mondiali, in grado di impostare un gioco che vede il mediano Khedira alzarsi per
portare il primo pressing, le punte allargarsi e andare subito alla
ricerca della sfera, perché non importa essere spettacolari, importa
fare la cosa giusta.
Dall’altra parte si opporrà un’Argentina umile,
meno spettacolare del solito ma più cinica delle passate edizioni. Forse
rientrerà la vera spina nel fianco Angel Di Maria, che nel ruolo di
mezz’ala sta incantando tutti, entrando senza palla per ricevere negli
ultimi metri, è diventato tra i giocatori più decisivi del mondo.
Ovviamente tutti si poggeranno sulle spalle larghe del Jefecito
Mascherano, ma spereranno nella giocata vincente del Dìes, pronto a
ricevere il testimone del 1986, dalle mani dell’altro dìes, il dìes.
Non solo Argentina-Germania però.
E’ stato il mondiale dei James Rodriguez e della meravigliosa sorpresa
Costa Rica, del fortunato Ochoa e del Messico super organizzato. Il
mondiale della delusione azzurra e del tonfo spagnolo, Il mondiale dei
supplementari, e delle partite non sempre bellissime. E’ stato il
mondiale di una grandissima Olanda, sconfitta ai rigori si, ma imbattuta
nei 90 minuti, per la prima volta nella sua storia ed il mondiale del
Brasile, poco convincente e demolito alle semifinali.
E’ stato il
mondiale, per noi italiani, di Federico Buffa, molto più di un
giornalista, capace di farci rivivere con emozione e gaiezza le edizioni
passate, e di accompagnarci con aneddoti racconti e omaggi a grandi
uomini, in questo mondiale brasilerao. Grazie di cuore, maestro, lei è
il volto dello sport come vorremmo che fosse.
Sarà il mondiale di Messi o di Muller, il mondiale dell’Argentina o
della Germania, e poco importerà cosa sarà successo prima, perché si ai
mondiali ci sono storie da raccontare sempre belle ed entusiasmanti, ma
la più bella sarà sempre di chi alzerà la coppa.
Ernesto D'Ambrosio
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