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giovedì 2 maggio 2013

L'angolo della tattica. Tutti i segreti dello stratosferico Bayern Monaco


Manco a farlo apposta abbiamo lasciato come ultima squadra da analizzare, una delle tedesche arrivate in finale e che sta dando la sensazione di poter dominare la scena mondiale del calcio dei prossimi anni. Ovviamente stiamo parlando del Bayern Monaco, squadra ormai presente dal 2010 agli appuntamenti più importanti della Champions League.

Introdurre la storia di questo prestigioso club è compito arduo e ci allontanerebbe da quello che davvero ci interessa, ossia la tattica, in quanto il club bavarese vanta una storia prestigiosa piena di trofei e di campioni.

Se vogliamo analizzare tatticamente il Bayern, è d'obbligo partire dal 2009, ossia con l'approdo di Louis Van Gaal sulla panchina dei bavaresi. Sostanzialmente è lì che inizia il ciclo del Bayern Monaco. La squadra arriverà in finale, perdendo la competizione, ma di fatto Van Gaal mette le sue metodologie a servizio del club, impostando un gioco che di fatto ritroviamo (con le dovute modifiche e cambiamenti) oggi con l'allenatore in carica Jupp Heynckes.

Per cui il 4-2-3-1 bavarese gode di due correnti ben delineate che hanno fatto si che il gioco del Bayern trovasse spunti e maggior completezza, nelle fasi del gioco, con varie soluzioni.

Scomponendo la squadra in blocchi, e partendo dalla difesa, troviamo Manuel Neuer sempre pronto a dare il via all'azione. Infatti, oltre ad essere un portiere completo dalle capacità fisiche e tecniche fuori dal comune, il tedesco riesce ad essere il "quinto uomo" di difesa, per cui è lui che gioca la palla insieme ai centrali, permettendo ai terzini di comporre un arco difensivo utile alla manovra; Insieme a Neuer, Dante e Boateng, hanno il compito di far salire più possibile la squadra e giocare la palla su Alaba o sul capitano Lahm. Questa impostazione fu l'idea di Van Gaal, che ha sempre cercato un gioco si centripeto, ma che corresse meno rischi cercando quindi spazi di manovra sui terzini. Di fatto i terzini sono quelli che seguono con costanza la manovra; se notiamo bene i terzini si appostano continuamente sulla linea della palla questo perchè permette: di avere una squadra più alta, più possibilità di passaggio, ed una verticalizzazione che trovi supporto con le sovrapposizioni terzini esterni. In fase di non possesso invece, la difesa tende a stabilizzarsi quasi a ridosso del centrocampo; questo vuol dire, densità nella fase cruciale del gioco, più uomini pronti in zona sul regista e sul portatore, ed inoltre possibilità di andare al pressing con le punte che tendono quindi al recupero immediato della sfera. Nelle filosofia di Van Gaal il recupero della sfera nell'area avversaria è vitale; statisticamente porta più benefici e consente un dispendio inferiore di energie, a patto che la squadra goda di una preparazione fisica esemplare, come in questo momento è il Bayern dopo tutto.

A centrocampo, con l'infortunio di Kroos la squadra ha visto cambiare gli interpreti ma non lo spartito. Javi Martinez e Scheweinsteiger sono il duo titolare e hanno compiti complementari. Scheweinsteiger è colui che gioca tra le linee e compie il pressing sul portatore avversario, attraendo a se i compagni esterni, pronti a dar man forte sul pressing. Il gioco del tedesco vive del dialogo con Javi Martinez in fase d'impostazione; infatti mentre lo spagnolo controlla quei 3 metri di campo tra la difesa e gli esterni, il tedesco tende a salire e portare la sua fisicità a ridosso dell'area avversaria tramite inserimenti senza palla. Se il gioco si concretizza, allora lui è quello che si trova a ridosso dell'area pronto al tiro o all'inserimento sul passaggio in diagonale, altrimenti gestisce il gioco, sfruttando fisicità e tecnica, per schiacciare nella loro area, gli avversari. 

Di fatto comunque, assimilando la squadra in fase di non possesso, possiamo intuire (anche facendo attenzione durante le partite) che tutto il Bayern staziona a centrocampo in 18 metri! Questo capolavoro tattico si attribuisce ad Heynckes, capace di creare un pressing di undici uomini praticamente schierati in 18 metri in un 4-5-1! Una meraviglia tattica che permetta al Bayern di essere subito pericoloso.

Salendo in qualche metro, troviamo comunque il vero segreto bavarese. L'attacco del Bayern è di fatto la prima difesa schierata! Ribery, Muller, Robben, Mandzukic svolgono un lavoro fuori dal comune che di fatto rende il Bayern la squadra da battere.

Partendo dalla fase di possesso palla, le ali partono in velocità senza palla in due secondi esatti, e stazionano lateralmente sul campo per ricevere sul loro piede preferito la palla. Di fatto Ribery e Robben giocano invertiti, ossia sulla fascia opposta al loro piede, per poter rientrare al tiro. Questo "sistema" fa pensare ad una squadra che si stringe di due metri, ma non è così; Infatti questo permette: Un'azione centripeta che porta i due al tiro; la possibilità di mandare in profondità i terzini di zona, pronti a servire le due punte; un dialogo a ridosso dell'area (in genere una triangolazione) con la punta che dia la possibilità di andare a rete anche fuori area. Tutto questo si lega alla capacità che hanno i due esterni nell'uno contro uno. La loro tecnica di base di fatto permette di avere sempre la superiorità numerica e di poter avere quindi più spazi di manovra, ergo più soluzioni. Oltre gli esterni, troviamo Muller e Mandzukic. La punta croata, che ha messo a sedere Gomez (mica poco eh!) gioca molto tra le linee, posizionandosi spesso spalle alla porta, attraendo a se i due centrali in modo da fargli lasciare qualche metro utile per gli inserimenti degli esterni o di Muller. Giocare tra le linee per Mandzukic vuol dire anche sfruttare i passaggi in profondità e quindi andare al tiro di prima. Il Bayern è una squadra che compie l'ultimo passaggio praticamente a ridosso dell'area, per cui spesso Mandzukic va in gol con un tocco di fronte al portiere. Da sottolineare comunque che l'intelligenza calcistica del croato l'ha portato ad avere un posto da titolare; rispetto a Gomez ha più dinamismo e questo gli permette di uscire dall'area e attrarre a se l'intera diagonale difensiva, che quindi concede sul lato opposto 4 metri (basti ricordare le partite con il Barcellona o con la Juve).

I movimenti di Mandzukic legano con le giocate di Muller. Non abbiamo dubbi, il fuoriclasse della squadra è lui. Non avrà i riflettori puntati addosso, non sarà scenico quanto serve per mettersi in mostra, ma queste sono sottigliezze da bar. Lui è il calciatore che sposta gli equilibri nel Bayern Monaco. Svolge praticamente tre ruoli diversi anche nel corso della stessa azione. Come sappiamo il Bayern è una squadra che fa del possesso finalizzato la sua arma, e tende quindi ad avere un gioco rapido ma che non rinuncia ne al possesso ne alla profondità. Muller riesce a coniugare il tutto con abilità; Si abbassa di dieci metri per la ricezione della palla, va in velocità per vie centrali o si alterna sulle fasce (in genere a destra per poter avere il piede preferito libero di giocare con i compagni e non solo per rientrare) e si inserisce da classica seconda punta, alle spalle di Manduzkic, per andare in gol. Vederlo giocare, per gli amanti della tattica, è una goduria. 

La capacità di attaccare gli spazi, andare in dribbling e servire i compagni a tu per tu con il portiere lo rendono un calciatore vitale per questa squadra.

Abbiamo detto però, che in fase di non possesso vediamo il vero Bayern, ed infatti, sono proprio i quattro davanti a svolgere il primo pressing permettendo alla squadra di salire; Mandzukic sfrutta la sua fisicità per andare in pressing sul difensore d'impostazione (Piquè ad esempio) o sul vertice basso (Pirlo) della squadra, rallentando di 4-5 secondi il gioco avversario. Questo trova man forte in Muller, che di fatto gioca a tutto campo e diventa un difensore aggiunto sia nell'area avversaria, sia nella propria, sacrificandosi i maniera esemplare, così come fanno gli esterni (Ribery soprattutto) che in caso di necessità si abbassano fino alla linea di difesa impedendo le sovrapposizioni avversarie.

Vedere i quattro d'attacco, sacrificarsi ed interpretare in maniera attiva la fase di non possesso, senza così costringere la difesa a diagonali pericolose è un esempio bellissimo di gioco di squadra.

Il lavoro del Bayern che parte dal 2009, ha raggiunto i propri frutti quest'anno; Per gioco e consapevolezza è il Bayern più "pronto" degli ultimi anni. Il passo verso Wembley è stato compiuto, e per chiudere al meglio, iniziando una nuova avventura evolutiva, e calcistica, bisogna salire gli scalini più importanti; L'appuntamento con quella coppa è saltato già lo scorso anno in maniera drammatica, ormai non si può più sbagliare. Comunque vada però vogliamo fare i complimenti ad una squadra bellissima e che ha espresso un gioco dal livello eccelso, basato sulla corsa il possesso e la qualità.

Ernesto D'Ambrosio

1 commento:

  1. Il lavoro del Bayern che parte dal 2009, ha raggiunto i propri frutti quest'anno; Per gioco e consapevolezza è il Bayern più "pronto" degli ultimi anni. Spero che il Bayern possa fare un buon aggiustamento. Ho già acquistato le maglie calcio 2019 per la nuova stagione e continuo a tifare per loro.

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