Con
il pareggio, nella notte, tra Russia e Corea del Sud sì è conclusa la
prima tornata di partite della Coppa del Mondo 2014 e dopo neanche una
settimana di competizione è già tempo di valutazioni e mini-bilanci
sulle reali possibilità di molte rappresentative che si sono presentate
in Brasile ognuna con ambizioni diverse.
Partiamo proprio dai padroni di casa, gli unici ad aver già disputato
due partite, nelle quali però non sono riusciti per nulla ad
entusiasmare né tantomeno a convincere i loro tifosi e l’opinione
pubblica. I “Penta-campèon” non stanno confermando le enormi aspettative
su di loro, perlomeno sul piano del gioco, ed hanno raccolto in queste
prime due uscite 4 punti. Mister Scolari non sembra aver trovato ancora
il bandolo della matassa, il suo 4-2-3-1 fatica a decollare e se la
partita contro la Croazia non aveva soddisfatto per nulla, quella con il
Messico di certo non spiega e “giustifica” il ruolo di favorita del
Mondiale. Partiamo dal presupposto che la difesa, a parte l’inizio con
la Croazia, è apposto; Thiago Silva è una garanzia, David Luiz non varrà 50 milioni ma quando è concentrato è un grande giocatore; Dani Alves
non sta convincendo tanto e non mi stupirei se Scolari provasse Maicon.
Anche Marcelo sotto le aspettative ma il vero problema di questa squadra
sembra il centrocampo: l’impressione infatti è che ci sia scollamento
tra la difesa e i tre (Oscar, Neymar e Hulk con la Croazia, ieri
Ramires) a supporto di Fred. Questa situazione si è verificata in
entrambi i match del Brasile ma se nella prima gara l’allenatore croato
ha “sacrificato” un uomo, nello specifico Kovacic, a lavorare su Luiz
Gustavo e Paulinho, nel match di ieri sembrano maggiori i demeriti
(presenti comunque nella prima gara) dei due centrocampisti. Così il
gioco del Brasile si limita agli spunti dei tre con maggiore estro e
fantasia che dialogano con Fred (abile nell’aprir loro spazi) e cercano
lo scambio veloce, la sponda per entrare in velocità e far male agli
avversari. Questo però si è visto poco e comunque è limitato solamente
alla buona stella dei tre giocatori con maggiore estro della squadra.
Ovviamente siamo ancora a sole due partite ed il Brasile, se Scolari
riuscisse ad aggiustare alcune cose, rimane sicuramente la favorita
avendo la difesa che ha e giocatori davanti che possono fare la
differenza; tutto sta nel regolare degli automatismi.
Un’altra squadra tra le favorite e che sembra stare decisamente meglio
dei verdeoro è la Germania che, espulsione a parte, ha demolito il
deludente Portogallo di Cristiano Ronaldo.
Il 4-3-3 di Low funziona a meraviglia e Thomas Muller vuole riscattare
la stagione così e così al Bayern. I Tedeschi, come sempre, sono tra i
favoriti ma la squadra parla per loro e c’è da considerare che
Schweinsteiger, pedina fondamentale, non ha giocato col Portogallo. È
vero Marco Reus era uno degli elementi fondamentali di questa squadra ma
Low ha sistemato le cose e Gotze non lo fa rimpiangere. Inoltre il
giovane allenatore teutonico, ha molte frecce al suo arco considerando
che in panchina c’è gente come Podolski (che in nazionale si trasforma) e
Klose che gli permettono di cambiare modulo, cambiando la posizione di
Muller. In panchina ci sono anche giocatori come Schurrle, Grosskreutz e
il talento dello Schalke Julian Draxler che, chissà potrebbe rivelarsi
un’arma perché le qualità non gli mancano. La Germania è come già detto
sempre tra le favorite ma quando non c’è Beckenbauer (uno da allenatore e
uno da capitano, ha vinto due dei tre titoli tedeschi) difficilmente
poi riescono ad alzare la Coppa del Mondo. Restano comunque tra i
principali candidati ed una delle squadre che giocano il calcio più
bello.
Tra le pretendenti al titolo, magari un gradino sotto alle due
sopracitate, non si può non annoverare l’Argentina di mister Sabella e
Leo Messi. L’Albiceleste, pur non avendo entusiasmato, ha archiviato la
pratica Bosnia (squadra ben attrezzata e favorita per il secondo posto
nel girone) vincendo di misura (2-1) ma controllando per ampi tratti
l’incontro. Tra tutte le Nazionali Argentine, questa non è di certo la
migliore della storia e le sue ambizioni sono legate a vari aspetti.
Innanzitutto bisogna lavorare sulla difesa, punto debole della squadra e
dalla quale dipenderà una buona percentuale delle reali chances della
formazione di Sabella. Man mano che si va in avanti le qualità della
squadra emergono sempre di più arrivando all’attacco ci si rende conto
che un potenziale offensivo così ce lo hanno in pochi, se non nessuno.
Molto dipenderà dalle condizioni di Messi, il quale dopo aver vinto
tutto a livello personale e di club, punta a vincere il Mondiale per
entrare definitivamente nella storia e provare a “giustificare” il
paragone, decisamente ingombrante, con Maradona. Attenzione alla “Pulce”
che può essere il protagonista inatteso della competizione; dopo un
anno non sui suoi standard, infatti, pochi hanno puntato su di lui come
stella del Mondiale ma tutti conosciamo il suo valore per cui staremo a
vedere se ci regalerà le giocate a cui ci ha abituati e se riuscirà a
trascinare l’Argentina più in fondo possibile. Il tabellone di certo può
dargli una mano.
Dopo tre delle Nazionali più accreditate, andiamo a
vedere quali squadre potrebbero essere le sorprese di questa Coppa del
Mondo.
In realtà tra le super favorite e le probabili sorprese c’è un gruppo di
squadre, Italia in primis, che sta in mezzo, in una sorta di limbo;
gruppo che non può essere considerato tra i favoritissimi ma neanche tra
le sorprese, perché trattasi comunque di rappresentative di un certo
valore e blasone soprattutto, con una grande tradizione (recente o meno
recente) alle spalle: vedi appunto Italia, Spagna, Olanda, Francia,
Inghilterra e Uruguay (anche se probabilmente queste due si giocheranno
il passaggio del turno).
Tra le probabili sorprese scegliamo Belgio, Croazia e Colombia.
Belgio non proprio spumeggiante all’esordio e sotto le aspettative ma si
sa la prima partita, soprattutto se si è favoriti, può giocare brutti
scherzi. La squadra di Wilmots infatti è veramente ottima e può contare
su dei grandi giocatori, costituendo una delle Nazionali Belga più forti
di sempre. Il loro primo tempo però è stato inguardabile: contratti,
impacciati, emozionati, senza idee, facevano tanto possesso palla ma con
poca concretezza; sterilità offensiva dunque che complice una grande
sciocchezza di Vertonghen ne determinano lo svantaggio dei primi 45
minuti. Il test con l’Algeria non è certamente indicativo sulle reali
possibilità di questa squadra che, seppur nel primo tempo ci ha provato
soltanto con Witsel dalla distanza e con uno spunto di Hazard allo
scadere, è una formazione attrezzata e che può giocarsela quasi con
tutti. La difesa, capitanata da Kompany, è una retroguardia certamente
di livello, Van buyten ha una certa esperienza (in panca c’è Vermaelen) e
Vertonghen siamo portati a pensare che non sarà sempre quello di ieri.
Il centrocampo è un reparto che può veramente essere giudicato alla pari
di quello di Nazionali più blasonate, con Dembelè e Witsel, due mastini
che ci sanno fare anche coi piedi, davanti la difesa e i tre: Hazard,
De Bruyne e Chadli (o Mertens) a supporto dell’unica punta Lukaku. De
Bruyne, soprattutto nel primo tempo, è apparso svogliato e fuori dal
gioco salvo poi rianimarsi leggermente nel secondo tempo, mentre Lukaku
ha avuto pochi palloni giocabili e quando li ha avuti li ha sprecati
malamente. Inoltre Wilomts può contare su buoni ricambi, quali:
Vermaelen, Mertens, Mirallas. C’è curiosità anche sul baby gioiello del
Manchester Utd, Adnan Januzaj, chissà che il mister belga non lo butti
nella mischia.
Il Belgio non è l’unica probabile outsider, un’altra squadra candidata
al ruolo di sorpresa di questo “Mundial” è la Croazia, battuta 3-1 dal
Brasile ma con un risultato bugiardissimo al netto di ciò che si è visto
in campo. Kovac, infatti, non ha mostrato nessun timore reverenziale e
si è presentato alla partita d’esordio con una squadra votata
all’attacco. A parte il portiere Pletikosa la formazione Croata convince
e certamente vorrà ritagliarsi uno spazio importante. La difesa è ben
assemblata: Srna e Vrsaljko sulle fascie con l’ottimo Lovren a fare il
centrale insieme a Corluka.
Modric, Rakitic, Kovacic è un centrocampo che di certo non ha bisogno di
grandi presentazioni e che garantisce alla squadra geometrie, tecnica,
visione di gioco e intensità. Passiamo così all’attacco che vede come
prima punta titolare inamovibile Mario Mandzukic, grande giocatore del
Bayern Monaco, punta vera, capace di fare reparto da solo, segnare,
dialogare coi compagni, far salire la squadra nei momenti di difficoltà
ed essere decisivo sotto porta, su azione e palle inattive.
Un attaccante abbastanza completo. A supportarlo sono l’intramontabile
Ivica Olic, lo stesso Kovacic (schierato trequartista contro il Brasile)
e l’ottimo Perisic, autore di una buonissima gara all’esordio. Una
formazione che ha qualità e che può dire la sua in questo Campionato del
Mondo.
Concludiamo adesso con la Colombia, squadra decisamente più
forte quando si tratta di attaccare piuttosto che difendere ma che
comunque, nel complesso, ha un 11 titolare più alcune alternative che
possono far male. È vero manca il giocatore più forte, quello più
rappresentativo, in grado di segnare con una facilità disarmante ma
Gutierrez e Jackson Martinez provvederanno alla sua sostituzione. La
difesa che di certo non è il punto di forza Colombiano, mixa
l’esperienza di Yepes e la velocità di Zapata con Armero e Zuniga sugli
esterni. Sanchez e Aguilar fanno da schermo davanti la linea a 4 e
l’invenzione del gioco viene affidata ai tre di supporto alla punta cioè
Ibarbo, James Rodriguez e Juan Cuadrado. Un potenziale offensivo alto
che può essere alimentato dagli ingressi del gioiellino Quintero e di
Carlos Bacca, attaccante del Siviglia, fresco vincitore dell’Europa
League. È vero ci fosse stato Falcao sarebbe stato diverso ma siamo
comunque curiosi di vedere ancora questa Colombia nel corso di questo
mondiale. Ci sono altre squadre che possono puntare a fare una buona
competizione e a candidarsi come sorprese (vedi Cile, Svizzera, Bosnia o
Portogallo) ma se avessimo dovuto parlare di tutte non sarebbe bastato
un libro. Detto questo, buon proseguimento di Mondiale a tutti e forza
Azzurri.
Tommaso Vutano