<< Vinceremo, il Dio del calcio è in debito con noi!>> Sono state le parole di Heynckes alla vigilia della partita, e di fatto ha avuto ragione, dopo due finali costretti a passar dritto durante la premiazione, anche di fronte il pubblico di casa lo scorso anno, il Bayern sale gli storici scalini del Wembley e questa volta lo fa da vincente, da Campione d'Europa.
Nel tempio del calcio, lì dove si è fatta la storia, i bavaresi riescono a staccarsi di dosso l'etichetta di "belli e perdenti" e portano a casa la quinta coppa campioni della loro storia, battendo un comunque grandissimo Borussia Dortmund per 2-1 sul filo di lana, all'88 con un gol (finalmente) dell'olandese Arjen Robben.
Le due tedesche nel tempio del calcio, hanno dato vita ad una partita equilibrata che non ha fatto mancare colpi di scena.
Il Bayern schiera il suo solito 4-2-3-1 mentre il Borussia opta per un 4-4-2 con Großkreutz preferito a Sahin, e quindi Reus a fare da sostegno all'unica punta Lewandoski.
Al pronti via è il Borussia a fare la partita, pressando alto ed impedendo al Bayern l'uscita della palla; L'impostazione di Klopp quasi in linea costringe il Bayern a stare basso, a non avere il supporto di Schweinsteiger e Martinez, e di fatto il gialloneri recuperano in pochi secondi la palla creando subito numerose occasioni.
L'assenza di Goetze si sente e tanto, ma la dedizione di Reus è fuori dal comune: Si abbassa in fase di non possesso, allunga il passo senza palla sulla fascia per poi accentrarsi e dialogare con Lewandoski. Il Bayern dal canto suo vive i primi minuti di gara in apnea, e le unice "uscite" sono con il Borussia già ben allineato.
I ritmi del Borussia sono altissimi, i fraseggi sono veloci, stop e passaggio in verticale e di fatto forse questi ritmi saranno un dazio pesante nel secondo tempo....
Quando va in difficoltà la diga centrale, a pagare pegno sono i due difensori, ed infatti con Schweinsteiger e Martinez impegnati al pressing su Gundogan e Bender, i difensori bavaresi soffrono le incursioni continue di Blaszczykowski e Reus ( Großkreutz è palesemente sempre fuori dal gioco), e tocca a Neuer salvare il risultato soprattutto Kuba (imbeccato da Reus) compiendo una parata di piede con grandissimo istinto.
Il Bayern dal canto suo fatica, ma sa soffrire tenendo le linee difensive comunque sempre compatte e lo si vede dal fatto che Lahm gioca tutto il tempo schiacciato e più attento a non subire. I bavaresi provano a rendersi pericolosi soprattutto nei colpi di testa, e le uniche occasioni di verticalizzare avvengono quando la palla passa tra i piedi di Muller, vero fuoriclasse e forse unico a giocare la palla di prima. La differenza sostanziale nel primo tempo la vediamo nei passaggi. Il Borussia gioca in due tocchi, il Bayern necessita di almeno 3-4 per giocare la sfera e questo, per un gioco veloce come quello di Heynckes, fa la differenza. Di fatto la prima occasione arriva quando il Bayern decide di verticalizzare, andando al cross con con Ribery che imbecca Mandzukic che con un ottimo colpo di testa, si vede negare la gioia del gol da una bella parata di Weidenfeller. Il Borussia cala ed esce fuori solo grazie a Bender che protegge la difesa e con la linea di tocchi Hummels Gundogan Reus (4 tocchi già in area), però di fatto la fatica del pressing forsennato si fa sentire, ed il Bayern ne approfitta iniziando a verticalizzare anche con lanci lunghi di Martinez, che alza il livello di prestazione personale e di squadra. Con una difesa che svolge male la diagonale, ad approfittarne è Muller, che con un passaggio d'esterno trova largo sulla destra un Robben che sbaglia lo stop iniziale (in quelle occasioni la palla va stoppata a seguire, permettendo di accentrarsi con il solo stop e non con più tocchi, e quindi di avere conseguentemente il pallone sul piede preferito e mettere già il portiere in difficoltà) ed a tu per tu con Weidenfeller sceglie di "non decidere" l'angolo e di fatto tira addoso il portiere che comunque sceglie bene la posizione per chiudere lo specchio a fronte dell'errore di Robben.
Il Bayern dal canto suo fatica, ma sa soffrire tenendo le linee difensive comunque sempre compatte e lo si vede dal fatto che Lahm gioca tutto il tempo schiacciato e più attento a non subire. I bavaresi provano a rendersi pericolosi soprattutto nei colpi di testa, e le uniche occasioni di verticalizzare avvengono quando la palla passa tra i piedi di Muller, vero fuoriclasse e forse unico a giocare la palla di prima. La differenza sostanziale nel primo tempo la vediamo nei passaggi. Il Borussia gioca in due tocchi, il Bayern necessita di almeno 3-4 per giocare la sfera e questo, per un gioco veloce come quello di Heynckes, fa la differenza. Di fatto la prima occasione arriva quando il Bayern decide di verticalizzare, andando al cross con con Ribery che imbecca Mandzukic che con un ottimo colpo di testa, si vede negare la gioia del gol da una bella parata di Weidenfeller. Il Borussia cala ed esce fuori solo grazie a Bender che protegge la difesa e con la linea di tocchi Hummels Gundogan Reus (4 tocchi già in area), però di fatto la fatica del pressing forsennato si fa sentire, ed il Bayern ne approfitta iniziando a verticalizzare anche con lanci lunghi di Martinez, che alza il livello di prestazione personale e di squadra. Con una difesa che svolge male la diagonale, ad approfittarne è Muller, che con un passaggio d'esterno trova largo sulla destra un Robben che sbaglia lo stop iniziale (in quelle occasioni la palla va stoppata a seguire, permettendo di accentrarsi con il solo stop e non con più tocchi, e quindi di avere conseguentemente il pallone sul piede preferito e mettere già il portiere in difficoltà) ed a tu per tu con Weidenfeller sceglie di "non decidere" l'angolo e di fatto tira addoso il portiere che comunque sceglie bene la posizione per chiudere lo specchio a fronte dell'errore di Robben.
Il Bayern nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo è padrone del campo e nonostante gli errori della difesa, per la seconda volta in poco tempo, sempre l'olandese a tu per tu contro l'estremo difensore, spara in faccia un tiro più d'insicurezza che con l'intenzione di segnare davvero. Le squadre vanno negli spogliatoi e per Robben aleggia ancora il fantasma del soprannome Chocolate.
Dopo un bel primo tempo, che ai punti premia il Borussia, le squadre rientrano in campo e di fatto agli inizi la musica non cambia, ed i Borussia continua a premere portando alte le linee in uno spazio di 20 metri con Hummels sulla linea di centrocampo a fare da regista permettendo così a Gundogan di avanzare ed inserirsi palla al piede con Reus. Il Bayern dal canto suo soffre per gioco ma non per occasioni e la linea di centrocampo, inizia a reagire, e Javi Martinez inizia a giocare in diagonale subito dopo il recupero di palla. Il Borussia crea ma il Bayern è molto più compatta nella gestione tattica e di fatto arriva il primo gol dei Bavaresi: Ribery riceve palla sulla parte sinistra del campo, e qui la difesa compie un grosso errore, in quanto Subotic, sbagliando, triplica la marcatura sul francese, lasciando il tempo d'inserimento a Robben, che sfrutta l'uscita troppo frenetica di Weidenfeller e la mancata reazione di Hummels che ritarda il taglio in diagonale, e di fatto la palla arriva a Mandzukic che non deve far altro che appoggiare in porta. 1-0 Bayern Monaco grazie soprattutto a Ribery, autore di una prestazione di quantità.
La partita si surriscalda ed il Bayern tende un attimo a rilassarsi, e di fatto non ha tempo nemmeno di godersi il vantaggio; Klopp chiede ai suoi di star calmi e salire, ed Hummels da vero regista dirige tutte le azioni con rapidità. Come detto il Bayern cala la concentrazione e su un'azione Lewandoski Gundogan a servire Reus, Dante chiude male ed affonda una ginocchiata su Reus, ed è calcio di rigore (a dire la verità Rizzoli manca di polso; Dante già ammonito andava espulso per evidente affondo sulla coscia di Reus. Grave mancanza di polso dell'arbitro nostrano). Gundogan va dal dischetto con sangue freddo e spiazza Neuer.
Potrebbe essere la dipartita mentale del Bayern che vede riaffiorare i fantasmi dello scorso anno, ma invece cala il Borussia Dortmund a livello fisico e qui c'è l'errore (forse l'unico) di Klopp: La squadra perde colpi, si sfilaccia ed in questi casi è bene star calmi e non prendere gol. Una sostituzione Großkreutz (impalpabile) per Kehl o Sahin avrebbe ricompattato la squadra, dando densità al centrocampo e magari più attenzione. Gli esterni non sono stati un grosso problema, anzi tutto partiva da Javi Martinez, sempre più padrone del centrocampo. Mettere Kehl avrebbe permesso una diga con Bender ed il conseguente spostamento di 5-6 metri di Gundogan, con Hummels pronto a giocare la palla portando la linea alta in fase di possesso.
La difesa giallonera si sfilaccia, la squadra diventa troppo lunga ed il Bayern prende campo e gioca la partita nell'area avversaria. I bavaresi sono più compatti, le linee più strette e Muller che non da mai punti di riferimento, fa ammattire Bender con fiato corto. L'unico a non mollare è Reus che corre in difesa ogni volta che può, ma il Bayern riesce a respingere ogni attacco e di fatto, con la difesa del Borussia schierata malissimo, il gol era nell'area (il salvataggio sulla linea di Subotic su tiro di Muller lo testimonia), e infatti arriva all'88 minuto di gioco un tocco geniale di Ribery serve Robben che in area controlla, evita l'uscita disperata di Weidenfeller (e forse un attimino tardiva) tocca quanto basta la sferaper il 2-1. Robben contro Casillas, Robben contro Cech, Robben contro Waidenfeller nella "finale scudetto". Tutte queste immagini che lo attanagliavano vengono spazzate via dal gol che vale la Champions League.
Dopo due finali, di cui una in casa, i bavaresi riescono a mettere le mani sulla coppa dalle grandi orecchie. Football is coming hoAM. Il Bayern, dopo anni di attesa, è campione d'Europa. Onore al Borussia che ci ha offerto un calcio spettacolare ed ha giocato un'ottima finale al meglio delle sue possibilità, ma ha vinto la squadra che più la desiderava, che per vincerla ha rinunciato anche al gioco spettacolare ed ha pensato più alla compattezza. Onore ad Heynckes che lascia da vincente di lusso (si punta al Triplete). Onore ai campioni d'Europa 2012-13: Il Bayern Monaco.
Ernesto D'Ambrosio
Ernesto D'Ambrosio
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