Segui e commenta con noi i principali eventi di calcio e basket. Ogni settimana troverete sul nostro sito il Punto su serie A, serie B, calcio estero, i top e flop di ogni giornata calcistica, l'analisi settimanale dei migliori giocatori dei principali campionati europei, approfondimenti sulle squadre e sui giocatori del momento. Con l'inizio dei campionati di basket avremo anche analisi settimanali su serie A ed NBA, ed anche qui approfondimenti su squadre e giocatori del momento.

sabato 12 ottobre 2013

Alla scoperta del Belgio, la squadra che ha stregato l'Europa

Nove partite disputate, otto vittorie, un pareggio, 25 punti, 17 gol fatti, solo 3 subiti. Questi numeri significano Belgio ai mondiali 2014.

Sembrano effettivamente le statistiche di una grande nazionale, accreditata per la vittoria finale in Brasile, ed invece sono i numeri di tutto rispetto di una nazionale che ha lavorato tanto a livello giovanile e che sta raccogliendo quindi i frutti di investimenti passati.

La nazionale maggiore Belga infatti vanta un'età media molto bassa (26 anni), legata ad un tasso di esperienza europea già molto alto. Basti pensare a Kompany, Hazard, Witsel per citarne alcuni, molto giovani ma già capaci nell'affrontare un match di cartello e dalla pressione importante.

Il lavoro dei vivai belga è entrato in sinergia con il sapere di Marc Wilmots ( molti lo ricordano come centrocampista dello Schalke 04) che ha preso in eredità il lavoro di Georges Leekens e prima ancora di Dick Advocaat, primo c.t. a rivoluzionare le vedute della federazione. Wilmots, comunque, ha iniziato a lavorare guardando anche al futuro, scegliendo quindi il meglio possibile per la propria nazionale, ed in risultati di fatto, sono arrivati.

Scorrendo tra le convocazioni del C.t. possiamo notare la dinamicità della squadra, capace di alternare vari elementi e vari schemi di gioco a seconda dell'avversario. Coach Wilmots è passato da un ormai classico 4-2-3-1 (scelta per altro obbligata dagli elementi in rosa, perfetti per il modulo) ad un più pragmatico 4-1-4-1, a testimonianza che il Belgio, può interpretare le partite in vari modi anche nel'arco degli stessi 90 minuti.

Come già accennato, la rosa dispone di qualità, acume tattico, e brio dettato dalla giovane età.

Tra i pali, Thibaut Courtois ha dimostrato di essere tra i portieri under 25, più bravi d'europa. Con la cessione di De Gea l'Atletico Madrid non ha avuto dubbi su chi affidare la porta, ed i risultati sono tutti dalla sua; Sicurezza tra i palli, qualità nel gioco d'uscita della palla (in questo è stato molto aiutato dal connazionale Jean François Gillet in carica al Torino, abile con i piedi), lo rendono un portiere di sicuro affidamento. Inoltre, oltre il già citato Gillet, il Belgio dispone di Simon Mignolet estremo difensore del Liverpool. Questo testimonia quanto i giocatori Belga si siano ormai affacciati con continuità nel calcio che conta.

In una difesa schierata a 4, nella classica filosofia attuale europea, il Belgio vanta di calciatori dal livello altissimo. Toby Alderweireld appena passato all'Altletico Madrid, è il detentore della fascia destra. Dispone di tanta qualità e capacità di dare ampiezza seguendo la linea della palla con costanza. Chi pensa che lui sia l'anello debole della squadra non ha mai visto il ragazzo cresciuto nel vivaio dell'Ajax, giocare nella propria nazionale.

Le torri centrali rispondono ai nomi di Daniel Van Buyten e Vincent Kompany. 35 anni il capitano, 27 il vice, rappresentano l'anima della nazionale. Entrambi dotati di esperienza, riescono ormai a giocare in perfetta sinergia. Kompany è il centrale preposto all'uscita della palla e colui che coordina al meglio le diagonali difensive. Di fatto, è tra i migliori interpreti d'Europa in questo ruolo, specie nel palleggio. Pronto a subentrare ai due c'è Nicolas Lombaerts difensore dello Zenit ormai rodato anche in Champions.

A chiudere la linea a 4 dei titolari ci pensa Jan Vertonghen, difensore polivalente del Tottenham. Può giocare tranquillamente centrale, ma come anche negli Spurs, il c.t. lo preferisce nel ruolo di terzino in quanto riesce a dare fisicità in fase di non possesso, quando le linee si stringono, e riesce a giocare con qualità la sfera arrivando anche molte volte al fondo o addirittura entrando in area sui tagli senza palla.

A centrocampo comunque la squadra riserva una qualità che poche nazionali al mondo dispongono: Sulla linea bassa, coach Wilmots dispone di elementi importanti che coniugano qualità e quantità: Axel Witsel, Steven Defour, Moussa Dembélé sono i tre mediani capaci di interpretare anche più ruoli in una singola fase di gioco. Prevalentemente Witsel occupa il ruolo di mediano metodista, davanti la difesa, in modo da dare qualità all'uscita della palla della propria squadra. E' un importante portatore di palla, capace di arrivare sulla trequarti e scaricare agli esterni, o anche solo, in fase di non possesso, rompere il gioco degli avversari per poter ripartire in contropiede su lancio lungo. A lui si aggiungono elementi di qualità quali appunto Dembélé e Defour, capaci di giocare a protezione dell'uscita del compagno di reparto o anche semplicemente di attaccare gli spazi senza palla che gli attaccanti riescono a creare con i movimenti verticali.
Inoltre, cosa non meno importante, dispongono di un buon tiro e visione di gioco preventiva ed i 12 gol in tre, comunque non rappresentano un dato da poco, e che in tante partite che contano, può fare la differenza.
Senza dimenticare comunque che tra questi, resta fuori (piuttosto inspiegabilmente) Radja Nainggolan centrocampista tutto fare del Cagliari che comunque, ben figurerebbe tra i convocati belga. Con lui anzi, si riuscirebbero ad avere più soluzioni dal mediano metodista, alzando quindi Witsel e dandogli più raggio d'azione, ad una mezzala in più di forza, capace di fare densità e dare qualche importante recupero della palla in zone nevralgiche.

Nei tre a sostegno della punta invece, c'è molta "bagarre" e tutta all'insegna della qualità di gioco: Kevin De Bruyne, Marouane Fellaini, Eden Hazard, Nacer Chadli, Kevin Mirallas, Dries Mertens, Zakaria Bakkali. Difficile davvero compiere una scelta sapendo di lasciare fuori molti di questo elenco, ma ovviamente è sempre bene avere questi problemi. La scelta comunque di coach Wilmots, è di interpretare un gioco che in fase di non possesso garantisca copertura impostata su un 4-5-1, quindi giocare con due ali di gran corsa a cui fa perno un "playmaker" in grado di fare entrambe le fasi di gioco, che devono essere, almeno nelle fasi di transizione, repentine e sempre ben congeniate. Tradotto vuol dire che la scelta verte su Fellaini come trequartista in grado di fare la seconda punta quando si attacca, e la mezzala fisica quando si difende. L'ossatura centrale che difficilmente varierà da qui al mondiale è impostata nella scelta di Kompany-Witsel-Fellaini quali costruttori di gioco su un'immaginaria spina dorsale della squadra, che quindi impone i ritmi da seguire. Accanto al belga con passaporto marocchino, ruotano gli esterni d'attacco veloci ed in grado di dare imprevedibilità e soprattutto costante superiorità numerica alla squadra. Bakkali è un 16 di indubbio futuro già titolare nel PSV, da poco entratonel giro della nazionale. Mertens paga lo scarso impiego da parte di Benitez, ma è indubbiamente un giocatore utile votato al sacrificio, ma comunque in grado di compiere movimenti ad entrare che lasciano spazio alle sovrapposizioni dei terzini. Chadli è molto apprezzato da Wilmots per la sua abnegazione così come Mirallas, faro dell'Everton,giocatore forse sottovalutato dai media, ma preso molto in considerazione dal c.t. belga, poichè riesce a svolgere più compiti nell'ambito della stessa gara. Gioca da esterno di centrocampo, nei tre d'attacco nel modulo sopra citato ed inoltre spesso ripiega nel ruolo di punta, con qualità, quando la squadra ha bisogno di meno peso in attacco e più movimento ad uscire dall'area. Insieme a lui, la scelta ricade quindi spesso sul giovane De Bruyne, giocatore del Chelsesa tanto apprezzato da Mourinho, ed ovviamente su Hazard. Il fuoriclasse della squadra è lui senza alcun dubbio; Ha i sintomi del grande calciatore e manca forse a volte di quella velocità di gioco (troppo spesso gioca con più di tre tocchi e questo rallenta la squadra) che potrebbe portarlo a compiere quel salto di qualità. Ovviamente se inizierà a giocare con costanza, da lui passeranno le sorti del Belgio.

A completare il quadro della nazionale è la coppia d'attacco Romelu Lukaku, Christian Benteke. Sono entrambi giocatori di peso ma dalla tecnica importante. Il primo, ora in forza all'Everton è una promessa del calcio belga forse troppo spinta dalla stampa, ma spesso ci si dimentica che ha solo 20 anni e tanti margini di miglioramento. Il secondo, punta dell'Aston Villa, sta conquistando gli amanti del calcio e tutti i dirigenti dei grandi club, per la capacità di andare a rete. Benteke. titolare della propria nazionale, merita più considerazione. Ricorda (senza fare paragoni eh!) lo stile di Drogba, per la capacità di tagliare il campo tra le linee in velocità ed andare a rete, ed i 22 gol nella passata stagione (è arrivato dietro Van Persie, Suarez e Bale, ma con una squadra certamente inferiore...) ne sono la riprova.

Certamente questo Belgio è una nazionale che tutti nel proprio girone vorrebbero evitare. Qualità esperienze ed un'età media che non può che far paura a tutte le altre nazionali. E' sempre difficile fare previsioni, perché come ben sappiamo, il calcio dice tutto, ed il contrario di tutto, ma dovessimo guardare al futuro, diremmo sicuramente che il Belgio, sbarcherà in Brasile, e dirà la sua, ritagliandosi uno spazio importante all'interno del mondiale.

Ernesto D'Ambrosio

Nessun commento:

Posta un commento