Appena assegnato il pallone d'oro e la Top 11 dell'anno 2013, anche qui su PuntoSport24 è tempo di bilanci, ed è giunto il momento di premiare, al giro di boa invernale, i migliori giocatori che nel corso delle settimane si sono distinti in questa stagione, 2013-14.
Il premio come miglior portiere va senza dubbio alcuno a Marc-André ter Stegen, estremo difensore del Borussia Mönchengladbach. Il tedesco classe '92 si sta dimostrando il giovane più promettente nel suo ruolo, e lo testimoniano le sue prestazioni, la sicurezza che riesce ad infondere alla squadra e soprattutto il terzo posto in Bundensliga con soli 19 gol subiti in 17 apparizioni. Non ci sorprende affatto che su di lui ci si sia fiondato il Barcellona... Diventerà tra i migliori interpreti del ruolo. Ne siamo certi.
Sulla fascia destra invece, per costanza rendimento, crescita e qualità, premiamo Kyle Walker, terzino dell Tottenham. Nonostante la squadra abbia singhiozzato nel corso di questa metà di stagione, culminando il tutto con l'esonero di Boas dalla panchina degli Spurs, il giovane terzino ha sempre dato il massimo, creato innumerevoli occasioni e difendendo in maniera sempre esemplare le sortite avversarie. La qualità nel calciare angoli e punizioni è da esterno d'attacco, la forza fisica è quella classica del centrale, ed a tutto ciò unisce una rapidità spaventosa. Sicuramente Walker è tra i migliori interpreti del ruolo di terzino all'età di 23 anni. Per la gioia di Sherwood... E di Hodgson!
Nella coppia dei centrali, il premio va a Gary Cahill, roccia inglese del Chelsea targato Mourinho. Ormai Cahill è il punto fermo della difesa dei Blues; Sempre solido, attento per l'arco dei novanta minuti, asfissiante nella marcatura. La crescita del ragazzo ex Bolton è stata esponenziale, e l'avvio di stagione lo ha consacrato come grande difensore.
Si tinge di Premier la coppia centrale perché, un po' a sorpresa, abbiamo deciso di assegnare la seconda casella di centrale, al croato Dejan Lovren centrale del Southampton. A sorpesa, il 25enne cercato da Lazio e soprattutto Milan, ha inciso in maniera determinante nell'economia della squadra di Pochettino; Imposta in maniera perfetta l'azione, esce bene con la palla e grazie ai suoi 188 cm d'altezza, i duelli fisici ed aerei non rappresentano un problema. Con un po' di lungimiranza, per le italiane sarebbe stato un grandissimo colpo, viste le emergenze proprio nel reparto difensivo...
Il terzino sinistro che più si è distinto invece è da ricercare in Spagna, precisamente a Madrid, ma questa volta verso il Vicente Calderon... Il premio va a Filipe Luis, terzino dell'Atletico Madrid! Il ventottenne brasiliano con passaporto italiano è uno dei punti di maggior forza deli Colchoneros targati Simeone. Velocità disarmante, intensità e presenza in campo sempre corrette. Questo giocatore potrebbe essere tranquillamente titolare in nazionale... Marcelo è avvisato, deve stare molto attento.
A centrocampo, decidiamo di premiarli insieme perché anche al fotofinish questi sono riusciti ad
arrivare pari; Si tratta di Yayà Toure e Aaron Ramsey. Impossibile non premiare questi due centrocampisti che, di fatto, hanno influenzato in positivo i destini delle loro rispettive squadre. Li abbiamo a lungo elogiati nelle nostre rassegne, ed a questo punto lasciamo che a parlare siano i numeri che, in superficie indicano il loro immenso valore: 20 partite 10 gol e 3 assist per il primo; 18 partite 8 gol e 6 assist per il secondo. Oltre questo ci sono le prestazioni e le loro presenze in campo, che danno un valore determinante nell'economia di gioco della squadra, ed infatti, se City ed Arsenal sono lì, il merito è soprattutto per le prestazione dei due.
Come terzo centrocampista, il premio va a Jorge Resurreccion Merodio, conosciuto da tutti come Koke. Il 22enne spagnolo dell'Atletico Madridin questa stagione, si sta consacrando come calciatore dai colpi superiori; Gioca a tutto campo, non c'è un ruolo o un compito che non riesce a svolgere, ed infatti Simeone l'ha impiegato praticamente ovunque, prediligendolo come rifinitore a servizio delle punte. Niente di più giusto a fronte dei suoi nove assist; Su tutti, il più bello, contro il Real Madrid al Santiago Bernabeu per Diego Costa... Un assist da 3 punti! Ricordatelo bene questo calciatore, perché ben presto diventerà tra i migliori al mondo nel suo ruolo, senza dubbio alcuno.
Arriviamo quindi all'attacco, dove scegliere è stato davvero complicato. Abbiamo deciso di escludere i tre finalisti del pallone d'oro perché ci sembrava piuttosto banale un riconoscimento ai tre; Dd fatto però, un giocatore in particolare avrebbe creato difficoltà nella scelta per tutto ciò che ha fatto da Agosto ad ora. Quindi, per rendimento, gol ed impatto nel calcio che conta, il primo premio va a Diego Costa, punta dell'Atletico Madrid. Anche qui dovrebbero parlare solo i numeri: 19 partite 19 gol per il brasiliano che ha scelto la nazionale spagnola. Tecnicamente abile, rapido nell'esecuzione, si è imposto soprattutto per la sua fisicità spaventosa. Lo abbiamo visto destreggiarsi con grandi difensori come Piquè, Ramos e Varane, senza mai perdere un contrasto. Óscar Ortega, preparatore dell'Atletico Madrid ha dichiarato: "Ho girato il mondo, visto ed allenato una quantità enorme di calciatori, ma non ho mai visto ne allenato uno come Diego Costa...La sua forza fisica è aliena!". Beh, noi tendiamo a fidarci!
Accanto all'asso spagnolo, non possiamo non premiare un altro alieno del calcio mondiale, ignorato completamente dal premio finale del pallone d'oro: Zlatan Ibrahimovic. Un tempo lo svedese lasciava dei dubbi sulle sue prestazioni in Champions, ma da quando è al Psg, le sue prestazioni anche in Europa sono cambiate; Segna, fa segnare, gioca per la squadra che finalmente, grazie a lui, pratica un bel calcio. Non diciamo nulla sul campionato perché 19 partite 15 gol e 10 assist rendono ogni commento superfluo.
Completiamo quindi il parco attaccanti con colui che, per noi, è stato l'ago della bilancia e uomo a tratti decisivo del triplete, e uomo vitale per calcio di Guardiola in terra tedesca. I suoi unici demeriti sono non avere un grande impatto mediatico, uno sponsor a sostegno, ne grandi campagne pubblicitarie (lui però ha prestato il proprio nome per Youngwings, associazione a sostegno dei ragazzi con problemi...). Stiamo parlando di Thomas Müller. L'intelligenza calcistica e la tecnica del tedesco classe '89 sono da fuoriclasse; Guardiola non se ne priva mai anche perché a sostegno di tutto ciò, c'è un cuore ed un'intensità di gioco al di sopra della media. Senza nulla togliere ad un campione come Ribery, per noi la candidatura spettava al giovane 24enne tedesco.
Chiudiamo questa rassegna di premi con il miglior allenatore della stagione 2013-14, e la risposta appare quanto mai banale: Diego Pablo Simeone. Arrivato nel 2011 sulla panchina dei Colchoneros, il mister argentino ha portato gioco e vittorie. Sono già tre titoli in bacheca, più un riconoscimento individuale quale miglior allenatore della scorsa Liga. Quest'anno l'Atletico però ha compiuto un ulteriore passo avanti; La squadra ha aggiunto due elementi fondamentali ma con una spesa praticamente nulla: Thibaut Courtois, in prestito dal Chelsea, e David Villa per 5 milioni di cui 3 a rate per tre anni e altri due in base alle presenze! Praticamente un regalo. Ha ceduto Falcao per 63 milioni (di cui una parte sono andati a Jorge Mendes che aveva anticipato parte della spesa dei 40 all'epoca del Porto) ed affidato le chiavi dell'attacco a Diego Costa. Il risultato è, 50 punti e vetta del campionato, vittoria del girone di Champions, ed un gioco all'Italiana, sempre attento, intenso che si sviluppa con transizioni veloci, verticali grazie alla qualità dei singoli che permette un palleggio di prima sfruttando tutta l'ampiezza del campo. Simeone dice di aver appreso molto da Mourinho, e dalla parentesi a Catania che lo ha visto protagonista (salvezza e 13 posto dopo una situazione di partenza complicata). Di fatto il gioco di Simeone si sviluppa tra queste due filosofie, quella appunto di Mourinho di cui ha appreso il pressing alto e la transizione veloce, e quella italiana, che porta il Cholo a difendere tutti dietro la linea della palla. I risultati fino ad ora sono ottimi, e siamo sicuri, l'Atletico darà battaglia su tutti i fronti fino a Maggio, e non pensiamo lo farà da outsider... Anzi!
Ernesto D'Ambrosio
Ernesto D’Ambrosio 22 anni, studia Giurisprudenza a Firenze e sogna da giornalista. Appassionato di calcio, poi basket e tennis, ama l’Inter fin dai tempi di Djorkaeff e della sua indimenticabile rovesciata, ed i metodi di Mourinho dentro e fuori dal campo. Vive di tattica calcistica,italiana ed europea. Ama il calcio verticalizzato e veloce più del tiki-taka. Fuori dal contesto nerazzurro venera il numero 8 del Liverpool. Scrive inoltre di tattica per ilnerazzurro.it, e di storia del calcio per il blog TatticamenteParlando. Twitter: @ErnestSeth
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