La rassegna europea torna, e si tinge di tonalità... Reds....!
Partendo dal portiere, il premio della settimana va a Keylor Navas, in forza al Levante. Termina zero a zero la sfida contro la Real Sociedad, e Navas, salva il risultato per ben 6 volte, e da sicurezza con altre sei parate che comunque valgono un punto.
In difesa, il re della settimana è senza dubbio Martin Skrtel, che nella sfida contro l'Arsenal segna ben due gol nel giro di 10 minuti, quelli che praticamente mettono in ghiaccio la partita, conclusasi per ben 5-1 per i Reds. In difesa non farà tanto, complice la scarsa vena offensiva dell'Arsenal, ma in questa gara, a Skrtel poi tutto verrà facile.
Sulle fasce, premiamo la coppia tutta PSV, ossia Jetro Williams e Santiago Arias. Nella sfida vinta contro il Twente per 3-2 sono praticamente i giovani fluidificanti a dare la vittoria alla squadra, con il primo ed il terzo gol. In un'annata non proprio facile per la squadra olandese, i due terzini stanno comunque macinando partite di livello, e potranno essere un importante patrimonio della società.
Partendo dal portiere, il premio della settimana va a Keylor Navas, in forza al Levante. Termina zero a zero la sfida contro la Real Sociedad, e Navas, salva il risultato per ben 6 volte, e da sicurezza con altre sei parate che comunque valgono un punto.
In difesa, il re della settimana è senza dubbio Martin Skrtel, che nella sfida contro l'Arsenal segna ben due gol nel giro di 10 minuti, quelli che praticamente mettono in ghiaccio la partita, conclusasi per ben 5-1 per i Reds. In difesa non farà tanto, complice la scarsa vena offensiva dell'Arsenal, ma in questa gara, a Skrtel poi tutto verrà facile.
Sulle fasce, premiamo la coppia tutta PSV, ossia Jetro Williams e Santiago Arias. Nella sfida vinta contro il Twente per 3-2 sono praticamente i giovani fluidificanti a dare la vittoria alla squadra, con il primo ed il terzo gol. In un'annata non proprio facile per la squadra olandese, i due terzini stanno comunque macinando partite di livello, e potranno essere un importante patrimonio della società.
Il secondo centrale che completa la difesa è Manuel Fredrich esperto centrale del Borussia Dortmund. In un contesto dimezzato come quello della difesa di Klopp, il buon Manuel riesce a tener testa a gente atleticamente più fresca, togliendosi la soddisfazione di un gol ma soprattutto di una gara giocata da primo della classe, prendendo sempre in mano il pallino del gioco del Borussia. La vittoria larga è anche merito della sua solidità.
A centrocampo, pieno di fantasia, è impossibile, sempre per un discorso... Reds... non citare Sterling, autore di una doppietta contro l'Arsenal. Il giovane inglese, si consacra con questa grande prestazione, condita da qualche sbavatura per via della giovane età, ma anche da tanto sacrificio (ben dieci palloni recuperati). Vale per Skrtel, magari tutto fin troppo facile dopo i 20 minuti da incubo per i Gunners, ma... bisogna farli comunque 4 gol ed il Liverpool c'è riuscito anche grazie a Sterling.
A centrocampo, pieno di fantasia, è impossibile, sempre per un discorso... Reds... non citare Sterling, autore di una doppietta contro l'Arsenal. Il giovane inglese, si consacra con questa grande prestazione, condita da qualche sbavatura per via della giovane età, ma anche da tanto sacrificio (ben dieci palloni recuperati). Vale per Skrtel, magari tutto fin troppo facile dopo i 20 minuti da incubo per i Gunners, ma... bisogna farli comunque 4 gol ed il Liverpool c'è riuscito anche grazie a Sterling.
Al red della rassegna si aggiunge un.. devil: Michael Carrick, che contro il Fulham è andato a segno per il gol del momentaneo vantaggio, anche se non è riuscito a condurre i suoi alla vittoria. La partita finirà 2-2 ma nulla si può rimproverare ad un centrocampista di spessore quale Carrick, che ha dato tutto per tirar fuori dalla crisi lo United. Se poi aggiungiamo il dato del 96% dei passaggi riusciti, ossia 86 su 92, allora, bisogna solo applaudire l'animo del campione.
Sempre a centrocampo premiamo un calciatore che per via delle sue prestazioni, si sta facendo molto notare: Granit Xhaka. Il calciatore svizzero, in forza al Borussia Mönchengladbach, nella sfida persa conto il Leverkusen ha giocato una gara che non ha fatto altro che testimoniare le sue qualità. Tocca un numero spropositato di palloni (ben 65 passaggi, con una media dell'86% di utilità) corre come un forsennato per condurre il pressing, e alla fine è costretto ad arrendersi solo alla stanchezza. Il ragazzo ha buon tiro, ottima visione di gioco e buone trame. Somiglia molto a Borja Valero, a cui contende media contro media, il primato di calciatore che gioca il maggior numero di palloni in Europa... E' seguito dall'Inter, a cui lo consiglieremmo caldamente.
In volata la nostra rassegna va in attacco e qui premia uno che non fa nemmeno più notizia: Eden Hazard. 4 tiri, 3 gol, uno bellissimo su colpo di tacco in triangolazione di Eto'o. Giocatore mai sostituito, quasi sempre in gol, e quantomeno sforna assist per i compagni. Da qui a fine anno lo rivedrete spesso, e come sempre ripeteremo le stesse parole... Ormai non fa più notizia un fuoriclasse come lui.
Scegliamo quindi in attacco Bob Lewandoski, il secondo "traditore" del Borussia. Dovrà aspettare altri sei mesi per trasferirsi al Bayern; Intanto, per chi credeva giocasse senza voglia, deve ricredersi. 2 gol e 1 assist che abbattono il Werder Brema annichilito per 1-5. Ma onestamente non crediamo tutto ciò renda meno amaro il tradimento, anzi...
Concludiamo la rassegna con Messi, anch'egli autore di una doppietta, contro il Siviglia. Anche qui mancano le parole; Messi è sempre uno spettacolo, un marziano, un violinista per eleganza. Senza lui il Barcellona è comunque una grandissima squadra, ma è Messi quello che fa paura, perché è sempre l'imprevedibilità che spaventa. Leo migliora i co
compagni e diverte la folla.
L'allenatore della settimana è l'ultimo tocco di rosso: Brendan Rodgers. Il 5-1 che ha annientato l'Arsenal è opera sua, della sua lettura della gara, basata sul recupero a centrocampo pressando uno schiacciato Ozil, e sulla transizione di massimo 3 secondi. La gara dura 20 minuti soltanto, e le standing ovation durante la gara sono un giusto riconoscimento ad un allenatore che ha a disposizione, lo diciamo in tutta serenità, due soli fuoriclasse: Suarez e Gerrard. Non è al livello delle tre davanti per la lotta al titolo, e per vincerlo deve accadere un vero e proprio miracolo, ma essere a 50 punti, quindi a sole sei distanze dalla vetta, è un merito di un allenatore giovane, preparato e desideroso di insegnare calcio. Lo scorso anno abbiamo analizzato tatticamente un Liverpool e nonostante le critiche mosse, abbiamo lasciato fuori il nordirlandese da queste, dicendo anzi che era l'uomo giusto per tirar fuori il Liverpool dall'oblio, elogiando quindi i suoi metodi. Direi che ad un anno di distanza, le nostre previsioni si sono rivelate esatte.
compagni e diverte la folla.
L'allenatore della settimana è l'ultimo tocco di rosso: Brendan Rodgers. Il 5-1 che ha annientato l'Arsenal è opera sua, della sua lettura della gara, basata sul recupero a centrocampo pressando uno schiacciato Ozil, e sulla transizione di massimo 3 secondi. La gara dura 20 minuti soltanto, e le standing ovation durante la gara sono un giusto riconoscimento ad un allenatore che ha a disposizione, lo diciamo in tutta serenità, due soli fuoriclasse: Suarez e Gerrard. Non è al livello delle tre davanti per la lotta al titolo, e per vincerlo deve accadere un vero e proprio miracolo, ma essere a 50 punti, quindi a sole sei distanze dalla vetta, è un merito di un allenatore giovane, preparato e desideroso di insegnare calcio. Lo scorso anno abbiamo analizzato tatticamente un Liverpool e nonostante le critiche mosse, abbiamo lasciato fuori il nordirlandese da queste, dicendo anzi che era l'uomo giusto per tirar fuori il Liverpool dall'oblio, elogiando quindi i suoi metodi. Direi che ad un anno di distanza, le nostre previsioni si sono rivelate esatte.
Ernesto D'Ambrosio
Ernesto D’Ambrosio 22 anni, studia Giurisprudenza a Firenze e
sogna da giornalista. Appassionato di calcio, poi basket e tennis, ama
l’Inter fin dai tempi di Djorkaeff e della sua indimenticabile
rovesciata, ed i metodi di Mourinho dentro e fuori dal campo. Vive di
tattica calcistica,italiana ed europea. Ama il calcio verticalizzato e
veloce più del tiki-taka. Fuori dal contesto nerazzurro venera il numero
8 del Liverpool. Scrive inoltre di tattica per ilnerazzurro.it, e di
storia del calcio per il blog TatticamenteParlando. Twitter: @ErnestSeth
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