Torna la top 11 europea della settimana, con tantissimi volti nuovi, e tanti calciatori interessanti.
Partiamo dai pali, e questa volta è Vito Mannone, scuola Atalanta, ora al Sunderland ad essere protagonista. Nella vittoria a sorpresa in casa del Newcastle, il buon Vito si oppone su ben 10 tiri nello specchio, dando sicurezza ai propri compagni. Si rende protagonista di parate stupende difendendo così un risultato poi messo in cassaforte a dieci minuti dal termine. Ha lasciato l'Arsenal per essere un titolare, e da quando è in porta, ha dato tanta sicurezza ai Black Cats!
In difesa, partiamo dalla fascia sinistra per premiare Andreas Beck, terzino ed eterna promessa, ora in forza all'Hoffeneim. Contro l'Amburgo gioca ai livelli di quando era allo Stoccarda, che gli valsero l'interesse della Juve. Da lì in poi ha faticato, singhiozzando un po' nelle prestazioni. In questa sfida però, sembra essere tornato quel roccioso e abile terzino che pareva essere, coronando la propria prestazione con il terzo gol che chiude i conti.
Sulla destra invece, per distacco, merita il premio Branislav Ivanovic. Ne siamo certi, è il terzino più sottovalutato del mondo. Pochi si rendono conto di quanto questo calciatore sia utile in un contesto di gioco; Difende come un centrale, segue alla perfezione tutte le manovre d'attacco, e nel big match del Monday Night, va in gol contro il City con un diagonale sul secondo palo di prima che vale l'incontro. Fosse solo il gol però! La prestazione è da grandissimo calciatore, e merita tutti gli elogi del caso.
Per il primo posto nel duo dei centrali premiamo un giovanissimo Saul Niguez, classe 1994 trasformato da centrocampista, in difensore centrale. Il ragazzo è cresciuto nel Real Madrid, per poi passare all'Atletico di Madrid, che a sua volta lo ha prestato per tutta la stagione al Rayo Vallecano, terza squadra di Madrid! Il ragazzo ha attratto a se molti estimatori, ed in relazione alla sua età, dimostra di avere capacità di gioco e sicurezza. Nella sfida contro il Levante difende la propria porta con intelligenza ed è sempre lui a far partite l'azione nella fase d'uscita della palla. Un ottimo prospetto su cui l'Atletico Madrid spera di poter puntare.
Sarà stato il fresco trasferimento al Chelsea per la prossima stagione, o semplicemente il fatto che sia un predestinato, ma questa settimana Kurt Zouma nella sfida dominata contro il Valenciennes, gioca praticamente una gara eccezionale. Il ragazzo dovrà migliorare la fase d'impostazione, ma in marcatura è un difensore spietato, le palle aeree sono tutte prede che riesce a catturare, insomma, il Chelsea dimostra di sapersi muovere sui giovani (vedi Vitesse), per il dispiacere di Ausilio e dell'Inter che sperava di poterlo prendere.
A centrocampo, l'eroe di giornata è certamente Charlie Adam, mediano dello Stoke City, che nella sfida contro lo United segna la doppietta che vale l'incontro. I red Devils non sono più quell'armata irresistibile, ma ciò non ridimensiona l'impresa e la prestazione perfetta del 28enne scozzese ex Liverpool.
A centrocampo premiamo un "neo entrato" fresco di ruolo: David Luiz. Nella sfida di ieri contro il City, Mourinho (è già comunque capitato altre volte) lo ha schierato nel ruolo di mediano davanti la difesa: Mossa tattica perfetta. Il basiliano ha licenza di salire, portare palla ma per via della sua bravura in marcatura, riesce a fare filtro davanti la difesa e praticamente Yayà Tourè non riesce a sfondare come fa di solito. Luiz gioca una gara da primo della classe, e forse ha trovato la sua dimensione calcistica, lì, davanti la difesa, evitando di creare rischi palla al piede ma anzi unendo tecnica e marcatura a servizio del gioco dello Special One.
Per l'attacco, il primo ad essere premiato, ed anche per distacco, in questa rassegna a tinte blues è Eden Hazard. Non ci sono parole per descriverlo. Basti dire che Josè Mourinho non ha mai rinunciato a lui! Non ha mai perso un uno contro uno, ha sempre dato la superiorità numerica, a ridosso della porta ha inventato passaggi perfetti, portando sia all'azione del gol ma anche ad occasioni da possibile raddoppio. Quello che impressiona di lui è la protezione della palla, simile, e non è un paragone azzardato, a quella di Leo Messi. Non perde mai un contrasto, una il proprio baricentro alla perfezione, riuscendo a proteggere con maestria ed intelligenza qualsiasi pallone, anche contro titani come Tourè. Mourinho l'ha migliorato, specie negli ultimi metri in cui serve un passaggio più rapido che prima non aveva, e di fatto Hazard ora è tra quei calciatori che fanno la differenza. E se il Chelsea farà una grande stagione, sarà soprattutto merito suo; E se il Belgio farà un gran mondiale, sarà soprattutto merito suo. Tradotto vuol dire, aggiungete un posto a tavola, c'è un altro ragazzo in lizza per il pallone d'oro. E no, non stiamo affatto esagerando. Vedere per credere.
Dopo Hazard premiamo un altro fantasista di piccola taglia ma di grande qualità: Remy Cabella. Nella sfida contro il Reims, trascina il Montpellier alla vittoria con due reti e un assist, giocando praticamente ogni pallone utile negli ultimi 25 metri. E' semrpre più il fulcro del gioco della squadra francese, ed anche su di lui ci sono gli occhi delle grandi squadre. Da tener d'occhio.
Gli ultimi due preferiamo premiarli in coppia, completando così la nostra rassegna europea. In 22 apparizioni di Liga hanno messo a segno 31 gol ed 8 assist. Definirli una coppia d'oro mi pare riduttivo: Semplicemente David Villa e Diego Costa!
Come mister della settimana non può che esserci lui, lo Special One, Josè Mourinho. Lo si può amare, lo si può odiare ma non si può non riconoscere che sia tra i migliori allenatori di sempre, e questo non si limita alla sua capacità comunicativa ed al suo impatto mediatico, anzi, è sul piano tattico e sulla lettura del gioco che Mou è tre passi avanti a tutti. Nella sfida di ieri legge benissimo il gioco sulle fasce di Pellegrini, e infatti Matic e David Luiz costringono sempre gli esterni a non avere superiorità grazie alle diagonali perfette seguite da Willian (altra mossa tattica di pregevole fattura) ed inoltre con i due, riesce a limitare a 2-3 gli ingressi in area di un campione quale Yayà Toure. Inoltre, La transizione è sempre a cercare Hazard che in tre tocchi chiama il movimento ad uscire di Eto'o che così facendo sposta il secondo centrale (Nastasic) dalla diagonale e permette quindi gli inserimenti di Ramires (l'azione del gol). Mette pressione a Demichelis, punto debole del City (ed onestamente, errore tattico di Pellegrini), ingabbia Negredo con Terry che non gli concede mai di girarsi, e le ripartenze sono sempre dolorose, tre tocchi massimo e si arriva in porta. Il City aveva una media di 5 gol a partita, ed in casa, di almeno un gol in 61 incontri. Mourinho è riuscito a tenerli a zero e non è un caso. Inoltre, nelle sfide dei 4 top team dei campionati con il Chelsea, giocandone 23 è riuscito a vincerne 13, pareggiarne 8 e perderne soltanto 2, segnando 30 gol e concedendone solo 13. Numeri "speciali", numeri da Mourinho.
Ernesto D'Ambrosio
Ernesto D’Ambrosio 22 anni, studia Giurisprudenza a Firenze e sogna da giornalista. Appassionato di calcio, poi basket e tennis, ama l’Inter fin dai tempi di Djorkaeff e della sua indimenticabile rovesciata, ed i metodi di Mourinho dentro e fuori dal campo. Vive di tattica calcistica,italiana ed europea. Ama il calcio verticalizzato e veloce più del tiki-taka. Fuori dal contesto nerazzurro venera il numero 8 del Liverpool. Scrive inoltre di tattica per ilnerazzurro.it, e di storia del calcio per il blog TatticamenteParlando. Twitter: @ErnestSeth
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