L'avvento (in gara ufficiale) di Guardiola, è indubbiamente uno dei più attesi nel panorama calcistico, poiché tutti si stanno sforzando di capire, quale sarà l'impostazione tattica del mister catalano, e quali le scelte di mercato, in particolare in uscita, che dopo l'acquisto anticipato di Goetze, ci sembrano quanto mai forzate. Abbiamo analizzato in via ipotetica il gioco di Guardiola, ma ora entriamo nel dettaglio per capire gli uomini che vorrà utilizzare nel dettaglio.
La scelta di affidare la squadra a Guardiola può essere una mossa azzardata, a fronte delle vittorie impossibili da superare, ma solo eguagliare, mette ulteriore pressione al mister, che non può stravolgere una macchina vincente, ma che vuole comunque imporre il suo credo in modo dal legarlo ai mezzi a propria disposizione.
La squadra già di per se è una macchina inarrestabile capace di marciare sola e spensierata per le vette più alte, sicura di essere comunque la favorita e in campionato e in Europa, per cui sono davvero pochi gli accorgimenti (seppur con esborso economico importante) da fare, per accontentare la filosofia catalana di Pep Guardiola.
Tenendo in conto che il Bayern è una squadra ricca ma che compie spese oculate (seppur importanti, come 40 milioni per Martinez) il mercato verrà impostato su piccoli punti cardine che portino novità ma non rivoluzione.
Sostituendoci alla dirigenza del Bayern (che merita una nota di merito), andremmo a valutare la squadra con il mister per capire cosa potrebbe servire davvero ai campioni in carica... di tutto!
Partendo dai pali, Neuer, Starke e il giovane Raeder, non hanno bisogno di esser nemmeno valutati. Neuer è tra i portieri più forti del mondo ed inoltre, come chiede Guardiola, è abilissimo con la palla tra i piedi; Starke e Raeder sono un buon completamento, quindi dilungarci oltre non servirebbe.
La difesa ripartirebbe da Lahm, Alaba, Dante, Boateng, Badstuber (nonostante l'infortunio), con Rafinha, Contento come ripieghi. Il blocco difensivo garantisce solidità, palleggio, possesso finalizzato, baricentro alto, quindi tutte caratteristiche che si sposano con le idee tattiche tedesche e catalane; Inoltre i terzini sono abili nel fluidificare senza palla così da creare densità e velocità di manovra, quindi di fatto, andremmo alla ricerca di un solo elemento di difesa, che ci porti a compiere il definitivo passo in avanti. Tenendo Van Buyten (ancora un altro anno) a causa dei lunghi tempi di Badstuber, andremmo comunque alla ricerca di un centrale in grado di giocare la palla come un centrocampista, in modo da fornire più possibilità di palleggio nelle fasi e zone nervalgiche del gioco (davanti il centrocampo con raccordo degli interni e del mediano metodista).
Thiago Silva, Luiz, Hummels. Questi sono i nomi più importanti in grado di dare quel qualcosa in più alla squadra. Valutando le situazioni di mercato contingenti a quelle di squadra, andremmo con 40 milioni dal Borussia Dortmund a prendere Hummels, poiché crediamo sia il giusto elemento per permettere di legare il fraseggio ad un possesso finalizzato e veloce dalla trequarti di difesa.
Taglieremmo (in prestito) il giovane Kirchoff per dargli spazio e possibilità di giocare.
La difesa sarebbe così al completo e ancora più forte dell'anno precedente; Andremmo quindi a centrocampo, e la valutazione che facciamo è su un 4-3-3 con idee "catalane". Ossia, confermeremmo tutti e quattro gli uomini di punta,(mandando in prestito magari Emre e Höjbjerg data la giovane età) schierando quindi un centrocampo con Kroos Martinez e Schweinsteiger, in grado di dare, forza, palleggio ed inserimenti continui da parte degli interni (i due tedeschi).
Con Luiz Gustavo, ottimo mediano, pronto a subentrare, andremmo a pescare dal mercato un altro elemento per dare varietà e numero al blocco di centrocampo. Uno tra Sergi Roberto o Illarramendi (più il primo dal Barcellona) darebbe quella qualità unita a tenacia, che completerebbe il blocco, per 10 milioni e darebbe anche soluzioni maggiori per variare tipologia di gioco anche in corsa.
Completato il centrocampo ci riverseremmo in attacco: Gli elementi (con l'arrivo di Goetze) sono davvero tanti, per cui l'impellenza sarebbe cedere. Gomez non trova più spazio (è ormai vicino alla Fiorentina per 15 18 milioni), Pizarro è svincolato, per Weihrauch e Weiser il prestito rappresenterebbe la soluzione migliore; In esubero noi metteremmo anche Robben per 18 milioni. Nonostante sia stato l'artefice della Champions con il gol nel finale, il giocatore non lega bene con la filosofia di Guardiola, e come spesso abbiamo detto, è un tipo di calciatore indubbiamente eccelso, ma altalenante, per pause fisiche (infortuni troppo costanti) e mentali. Tagliando questi giocatori ci ritroveremmo con: Goetze, Ribery, Muller, Madzukic, Shaqiri.
La nostra idea, già accennata tempo fa, è che Muller può essere il "falso nueve" della squadra, giocando quindi per vie centrali, con Goetze e Ribery sulle fasce. Ovvio che se dovesse arrivare la richiesta di Lewandoski, faremmo di tutto per accontentare il mister, ma bisogna anche accettare il veto del Borussia che difficilmente smembrerebbe una squadra intera in favore di una rivale. Con Lewandoski obbiettivo difficile, andremmo alla ricerca di un esterno giovane, abile nel fraseggio e nell'uno contro uno, così da dare qualcosa di nuovo alla squadra anche in termini di gioco. Il profilo più interessante sarebbe Muniain del Bilbao, per 18-20 milioni.
A questo punto ci riterremmo soddisfatti della squadra ed andremmo così a schierarla ipoteticamente, con un 4-3-3:
Neuer; Lahm, Dante, Hummels, Alaba; Kroos, Martinez, Schweinsteiger; Goetze, Muller, Ribery.
A disp: Starke, Raeder; Boateng, Badstuber, Van Buyten, Contento, Rafinha; Luiz Gustavo, Sergi Roberto; Mandzukic, Shaqiri, Muniain.
Una rosa così, con tanti elementi diversi tra loro, garantirebbe a Pep Guardiola di avere varietà di soluzioni, che corrispondano alla sua filosofia di gioco, ma che non si discosta troppo dall'identità tracciata in tutto questo tempo dal Bayern Monaco.
Nonostante qualche piccolo cambiamento, il Bayern Monaco, sarà comunque la squadra da battere.
Ernesto D'Ambrosio
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