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lunedì 15 luglio 2013

L'angolo della tattica. Come cambierà la Fiorentina con Mario Gomez


Mario Gomez alla Fiorentina rappresenta senza dubbio alcuno il colpo del mercato estivo (italiano). Fin dallo scorso anno la squadra viola era alla ricerca di una punta di spessore da 20 gol a stagione, in grado di trascinare in quelle partite chiuse, ostiche, ma anche di cartello. Pradè, artefice di un biennio fantastico (quando si ammetterà che attualmente è il miglior ds in circolazione?), ha bruciato una concorrenza agguerrita ed ha portato a casa il "Torero" per 16 milioni (più 5 di bonus pagabili in 4 anni) a 4,2 milioni a stagione. Un capolavoro di mercato che sì, spinge via Jovetic, ma garantisce alla Fiorentina il famoso "salto di qualità", e permette alla squadra viola di puntare in alto.



Togliamo la nostra lavagna tattica ora, lasciamo da parte il mercato, e cerchiamo di capire come Gomez potrà collocarsi nei vari schemi tattici di Mister Montella. Ovviamente è un ragionamento in via del tutto ipotetica, poiché come sempre, le uniche risposte le darà il campo.
Per ben capire i sistemi di gioco, partiamo prima dal descrivere Gomez come tipologia di giocatore: Rappresenta il classico centravanti, forte fisicamente, abile in area nel prendere il tempo al difensore, ma capace di unire tutto ciò ad una tecnica di base notevole. Nello stretto diventa difficile rubargli la sfera per via della sua abilità spalle alla porta; Abile nel tiro, e nel colpo di testa, il suo vero habitat è l'area; Certo, lavora tanto per la squadra, a fari spenti, ma è quel classico giocatore che riesce a non farsi notare per 89 minuti, salvo poi riuscire al 90esimo a centrare la porta avversaria con un tapin, arrivando sempre un secondo prima degli altri. Non inganni la panchina al Bayern, sopraggiunta per motivi prima fisici( infortuni) e poi di equilibrio (la squadra con Mandzukic aveva trovato un perfetto equilibrio ed in questi casi buonsenso vuole che il mister non cambi), il tedesco di origine spagnola è tra i primi attaccanti in circolazione.

Ora, Gomez tatticamente riesce a permearsi in ogni situazione di gioco, ma da il meglio di se con un gioco sulle fasce collaudato, che implichi molto palla a terra e meno cross, in quanto spalle alla porta riesce a servire il centrocampo o andare a rete cercando l'appoggio sul corpo del difensore, come fanno i veri attaccanti.
Detto ciò viene ovvio pensare che il modulo più consono al suo stile di gioco, sia un 4-3-3 o 4-2-3-1. Questi moduli permettono di avere una squadra larga (Joaquin Rossi e Ljiaic sulle fasce) e pronta a servire il finalizzatore. Notiamo che i movimenti, in questi moduli, di Gomez andrebbero ad occupare un'area di 25 metri massimo, ed in più giocherebbe nel modo che più gli piace, sempre con gli occhi sulla palla, in posizione laterale, in modo da poter ricevere dagli esterni, abili nell'uno contro uno, e dialogare con la mezzala (Aquilani in questo senso è molto abile negli inserimenti senza palla a raccordo con la punta) oppure andare direttamente al tiro. Inoltre potrebbe essere importante il suo movimento ad uscire: questo costringerebbe il difensore di zona a staccarsi per andare in marcatura ma anche un rischio per la diagonale che in questo caso risulterebbe sfilacciata e larga in una zona precisa e quindi facile preda di Aquilani o dello stesso Borja Valero. Inoltre grazie all'abilità degli esterni (magari può essere anche lo stesso Cuadrado, giocatore con percentuale di dribbling riusciti tra la più alta in serie A) di andare in superiorità numerica, Gomez può schiacciarsi su un lato del campo e andare alla triangolazione in area. Se pensiamo alle partite del Bayern con Gomez, spesso si poteva notare come mandasse di consueto al tiro (ed in gol) gli esterni d'attacco pronti ad entrare. Certo, magari a Firenze ci saranno meno azioni a disposizione, ma questo può farci intuire come Gomez sia un giocatore a tutto tondo.
Inoltre può risultare fondamentale in fase di transizione, ricevendo con lancio lungo la palla e difendendola per servire subito dopo il controllo, gli esterni; risulta anche utile in fase difensiva, abbassandosi e alzandosi di dieci sulla linea degli esterni per effettuare il primo pressing sul portatore di palla.

Ipotizziamo anche il gioco con difesa a tre e centrocampo a 5. In questo caso ovviamente Gomez si troverebbe a giocare con una seconda punta in grado di creare movimento. Poco male; Nonostante sembri il contrario, Gomez è un giocatore abile in area ma bravo anche ad uscire fuori senza dover per forza dare un riferimento. In questo caso giocherebbe 6 -7 più lontano dall'area in modo da poter avere più controllo di palla e più possibilità di far salire la squadra. Sfruttando i 189 cm e 88 kg, risulterebbe utile nel gioco sugli esterni di grande intensità (Cuadrado e Pasqual; difficilmente Joaquin), in quanto portando a se almeno un marcatore, permetterebbe ai due giocatori di ricevere palla e provare a dare una superiorità che si propagherebbe in maniera centripeta fino all'area; quindi più spazi, più inserimenti, più possibilità di andare a rete.
In questo caso però andremmo incontro ad una serie di dubbi: Il primo è il dubbio Pizarro; La mancanza di un regista peserebbe nel 3-5-2 di Montella, e di fatto la squadra tenderebbe ad "alzare" troppo la palla giocando troppo sul lancio lungo per Gomez. Pensare ad un centrocampo a 4 e un attacco a 3 presenterebbe anche rischi in fase difensiva, poichè in questo senso la squadra si troverebbe troppo esposta a ripartenze avversarie (Cuadrado a 4 può essere "coperto", a tre sono troppi i buchi in campo che potrebbero aprirsi).

Andando a fare una nostra valutazione, riteniamo che il 4-2-3-1 anche più del 4-3-3 dia più equilibrio alla squadra, e possibilità di sfruttare a pieno le caratteristiche del super Mario viola.
In questo caso Joaquin Rossi o Cuadrado (con Roncaglia nelle vesti di terzino qualora Cuadrado non garantisca protezione sufficiente) potrebbero rappresentare gli esterni in grado di dialogare con Gomez, ed Aquilani od in neo arrivato Ilicic riuscirebbero a sfruttare passaggi e spazi creati dai movimenti a tagliare della punta.
Questo darebbe la possibilità ad Ambrosini di ridurre i km da macinare, poiché il passo non è più quello di prima, e Borja Valero potrebbe giocare da metronomo 3-4 metri più avanti, garantendo comunque protezione.
Ovviamente Montella dovrà lavorare per il bene della squadra, ma dovrà tener conto della risorsa che questa squadra possiede gli ultimi 25 metri del campo. Sfruttarla a dovere sarà un obbligo, ed in questo senso, riteniamo che il 4-2-3-1 dia equilibrio e possibilità a Gomez di esprimersi al meglio.

Non ci resta che aspettare l'inizio del campionato e quindi il verdetto del campo, intanto Super Mario ha già scaldato l'ambiente e non vede l'ora di fare quello che gli riesce meglio: Segnare.

Ernesto D'Ambrosio

2 commenti:

  1. Domanda... perchè la fiorentina non puo giocare con il 352 dello scorso anno? Con Toni --> Gomes e Jovetic--> G. Rossi.

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  2. Come caratteristiche Toni e Gomez seppur punte, sono diametralmente opposti. Toni non sa giocare la palla come fa Gomez, che è molto bravo a dialogare con la squadra. Poi per carità, come ho spiegato, è possibile farlo, ma dal mio punto di vista, il modulo che più esalta le sue caratteristiche è il 4-2-3-1, ma non ho mai detto che non può giocare in altro modo. Deciderà Montella e parlerà il campo e magari avrò torto io; da quello che vedo però tutto tende quanto meno a provare un modulo che dia massima espressione alle caratteristiche di Rossi Gomez, ossia con 2 esterni in grado di dare ampiezza alla manovra, quindi spazi per più giocate. Insomma, tutto spiegato sopra. Spero di aver soddisfatto la tua curiosità.

    Ernesto D'Ambrosio

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