Ad Agosto si sa, gli italiani si riposano dalle fatiche dell’anno trascorso, e per molti questo riposo significa ricaricare le batterie anche in attesa di una nuova stagione calcistica, ormai alle porte. Chi non è più giovanissimo si ricorderà che fino a qualche anno addietro, le principali preoccupazioni sotto gli ombrelloni arrivavano dal mercato, dove si aspettava con trepidazione l’arrivo dei più grandi campioni. Ora le cose sono cambiate, e conseguenza del mercato più scarno, la fonte più grossa di preoccupazione deriva dalle amichevoli internazionali, dove le nostre squadre puntualmente rimediano risultati tali da far suonare campanelli di allarme prima dell’inizio della stagione. Ma la domanda è: le amichevoli internazionali sono veramente così indicative?
Facendo un incipit sulla storia recente, fino a una decina di anni fa era praticamente impossibile anche immaginare queste abbuffate estive, una sorta di Champions League anticipata. Poi sono arrivati i vari trofei, Birra Moretti, Tim, Berlusconi, e sono anche iniziate le prime uscite fuori dal Belpaese. Qui le correnti di pensiero si sono diramate, alcuni allenatori vedevano questi test come preponderanti, partite che facevano respirare aria di seria competizione, mentre per altri queste partite erano solamente dannose, le squadre cariche dalle fatiche della preparazione sarebbero andate incontro a figuracce che avrebbero intaccato il morale dello spogliatoio. Infine è arrivata la crisi, l’aspetto economico è diventato fondamentale, e le trasferte esotiche contro squadre di caratura mondiale portano nelle casse delle società una grande quantità di soldi, sono nati così i grandi tornei internazionali di cui siamo spettatori in questi giorni. Spettatori sì, ma con un sentimento comune: Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli, nessuno fa bella figura.
La sirena d’allarme è già suonata per tutti: Tevez e Llorente sono stati ribattezzati “Flop Player”, c’è chi rimpiange Cavani, chi parla già di possibili nuovi allenatori, e chi disperato parla di rinforzi per le proprie squadre “incomplete”. Come spesso capita, secondo chi scrive, la verità sta nel mezzo, perché si tratta comunque di amichevoli, di calcio estivo, di esperimenti, e fasciarsi la testa è la cosa più inutile da fare. Un esempio lampante? Se esattamente un anno fa si parlava con un tifoso della Lazio, si sarebbero sentite frasi catastrofiche, una squadra destinata alla retrocessione, Ad Agosto si sa, gli italiani si riposano dalle fatiche dell’anno trascorso, e per molti questo riposo significa ricaricare le batterie anche in attesa di una nuova stagione calcistica, ormai alle porte. Chi non è più giovanissimo si ricorderà che fino a qualche anno addietro, le principali preoccupazioni sotto gli ombrelloni arrivavano dal mercato, dove si aspettava con trepidazione l’arrivo dei più grandi campioni. Ora le cose sono cambiate, e conseguenza del mercato più scarno, la fonte più grossa di preoccupazione deriva dalle amichevoli internazionali, dove le nostre squadre puntualmente rimediano risultati tali da far suonare campanelli di allarme prima dell’inizio della stagione. Ma la domanda è: le amichevoli internazionali sono veramente così indicative?
Facendo un incipit sulla storia recente, fino a una decina di anni fa era praticamente impossibile anche immaginare queste abbuffate estive, una sorta di Champions League anticipata. Poi sono arrivati i vari trofei, Birra Moretti, Tim, Berlusconi, e sono anche iniziate le prime uscite fuori dal Belpaese. Qui le correnti di pensiero si sono diramate, alcuni allenatori vedevano questi test come preponderanti, partite che facevano respirare aria di seria competizione, mentre per altri queste partite erano solamente dannose, le squadre cariche dalle fatiche della preparazione sarebbero andate incontro a figuracce che avrebbero intaccato il morale dello spogliatoio. Infine è arrivata la crisi, l’aspetto economico è diventato fondamentale, e le trasferte esotiche contro squadre di caratura mondiale portano nelle casse delle società una grande quantità di soldi, sono nati così i grandi tornei internazionali di cui siamo spettatori in questi giorni. Spettatori sì, ma con un sentimento comune: Juventus, Milan, Inter, Roma, Lazio, Napoli, nessuno fa bella figura.
La sirena d’allarme è già suonata per tutti: Tevez e Llorente sono stati ribattezzati “Flop Player”, c’è chi rimpiange Cavani, chi parla già di possibili nuovi allenatori, e chi disperato parla di rinforzi per le proprie squadre “incomplete”. Come spesso capita, secondo chi scrive, la verità sta nel mezzo, perché si tratta comunque di amichevoli, di calcio estivo, di esperimenti, e fasciarsi la testa è la cosa più inutile da fare. Un esempio lampante? Se esattamente un anno fa si parlava con un tifoso della Lazio, si sarebbero sentite frasi catastrofiche, una squadra destinata alla retrocessione, sconfitta in TUTTE le amichevoli giocate, guidata dall’ex allenatore dello Young Boys, campionato svizzero, un perfetto sconosciuto. Oggi la Lazio si sta preparando a giocare la Supercoppa Italiana, e Petkovic è praticamente un idolo incontrastato della tifoseria biancoceleste.
Quindi non abbiate paura se le vostre squadre non brillano contro le grandi del mondo, siamo ancora in fase totale di rodaggio, e le amichevoli sono quelle che sono. Tutto può succedere, ma dubitiamo che a Maggio, quando leggeremo la classifica, noteremo quanto profetizzato dal Trofeo Tim, col Sassuolo avanti a Juventus e Milan. L’estate serve agli allenatori per studiare le proprie rose, i giocatori più esperti e i giovani che potrebbero sbocciare. A proposito di sbocciare di talenti, quanti si ricordano il biglietto da visita di Adriano al calcio europeo? Se non si fosse fatto l’esperimento di mandare in campo quel ragazzino in Real Madrid-Inter, la storia sarebbe stata diversa, e il calcio italiano non avrebbe avuto un grande campione (almeno lo era, finchè non decise di autodistruggersi).
Per fortuna queste sul calcio d’Agosto sono solo chiacchiere, perché mancano meno di venti giorni, e poi si tornerà a fare sul serio. n TUTTE le amichevoli giocate, guidata dall’ex allenatore dello Young Boys, campionato svizzero, un perfetto sconosciuto. Oggi la Lazio si sta preparando a giocare la Supercoppa Italiana, e Petkovic è praticamente un idolo incontrastato della tifoseria biancoceleste.
Quindi non abbiate paura se le vostre squadre non brillano contro le grandi del mondo, siamo ancora in fase totale di rodaggio, e le amichevoli sono quelle che sono. Tutto può succedere, ma dubitiamo che a Maggio, quando leggeremo la classifica, noteremo quanto profetizzato dal Trofeo Tim, col Sassuolo avanti a Juventus e Milan. L’estate serve agli allenatori per studiare le proprie rose, i giocatori più esperti e i giovani che potrebbero sbocciare. A proposito di sbocciare di talenti, quanti si ricordano il biglietto da visita di Adriano al calcio europeo? Se non si fosse fatto l’esperimento di mandare in campo quel ragazzino in Real Madrid-Inter, la storia sarebbe stata diversa, e il calcio italiano non avrebbe avuto un grande campione (almeno lo era, finchè non decise di autodistruggersi).
Per fortuna queste sul calcio d’Agosto sono solo chiacchiere, perché mancano meno di venti giorni, e poi si tornerà a fare sul serio.
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