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martedì 27 agosto 2013

Il Punto sul campionato. Toni, Hamsik, e Rossi dominano la scena; Juve saracinesca, nell'Inter si vede la mano di Mazzarri

Tre gli uomini copertina della prima giornata del campionato 2013/2014. Parliamo di Luca Toni, Marek Hamsik e Giuseppe Rossi, scegliete voi in quale ordine. 

Noi preferiamo partire dall’ariete del Verona, acquistato in estate senza troppi squilli di tromba dalla squadra di Mandorlini - anche perché i giornali e le tv ritenevano più opportuno parlare dei 300 mila euro che dividevano il Milan dal CSKA per l’acquisto di Honda -. Ebbene, proprio il Milan è stato castigato da un’attaccante dato troppo presto per finito. Certo, non ha più la brillantezza e l’agilità (non che questa ce l’abbia mai avuta…) per poter dirigere l’attacco di una squadra ambiziosa, ma per il Verona, compagine ricca d’entusiasmo con l’obiettivo di una salvezza tranquilla, crediamo sia il giocatore ideale. Vogliamo spendere due parole anche per Massimo Donati, ex centrocampista prodigio che ultimamente si era un po’ perso a spasso per l’Italia: contro il Milan ha offerto una prova davvero maiuscola. Che Mandorlini possa far ringiovanire anche lui?

Veniamo ora a Marek Hamsik, autentico trascinatore di un Napoli spumeggiante. Tutti aspettavano l’acuto di Gonzalo Higuain – il quale ha comunque guadagnato le prime pagine di oggi, ma per ben altri motivi – ed invece ci ha pensato ancora lui, lo slovacco. L’ultimo rimasto dei tre tenori dopo le partenze di Lavezzi e Cavani – protagonisti della vittoria del PSG sul Nantes – ha assunto sempre maggiori responsabilità, e dopo anni in cui sia Reja che Mazzarri faticavano a trovare la posizione adeguata per sfruttare l’immenso talento a disposizione di Hamsik, ecco che Benitez indovina, o almeno così pare, il ruolo cucito su misura per lui: trequartista centrale nel 4-2-3-1. Non vincerà la classifica cannonieri, ma il record di 11 gol stagionali sarà ampiamente superato. Menzione anche per Valon Behrami, probabilmente al momento uno dei mediani più forti del mondo. Non segna e non fa numeri alla Ronaldo, ma la sua utilità in mezzo al campo è seconda, a nostro parere, soltanto a quella di Yaya Touré, e non stiamo esagerando. 

Giuseppe Rossi, come detto in apertura, merita anch’egli ampio spazio. La sua esultanza dopo il gol esprime senza ombra di dubbio tutta la sua liberazione dopo un periodo durissimo, in cui era uscito dai radar dei maggiori club europei ed anche, cosa ben più importante, in quello della nazionale. Si parlava di Balotelli, Osvaldo, El Sharaawi, tra gli attaccanti a disposizione di Prandelli. E Pepito? Pepito, apparentemente ristabilito, è finito nella squadra migliore in cui poteva capitare: Montella impone infatti tantissimo possesso palla, gioco palla a terra, tanti scambi ravvicinati, insomma, pane per i suoi denti. A Firenze già hanno dimenticato Jovetic e probabilmente Liajic, nonostante Mario Gomez non si sia presentato nel migliore dei modi: clamorosi alcuni gol sbagliati dal tedesco, complice – forse – un pizzico di emozione. Ma l’ex centravanti del Bayern resta uno dei colpi dell’estate, e con il supporto di assistmen straordinari come Cuadrado – a nostro parere già adesso il miglior esterno destro del mondo -, Pizarro, Borja Valero e, perché no, Rossi, potrebbe guidare la Fiorentina nelle zone altissime della classifica.

A proposito di classifica, siamo alla prima giornata: non ha senso guardarla. Possiamo però effettuare una serie di considerazioni sparse. Partiamo dalla juventus che, nonostante abbia incentrato la propria campagna acquisti sul reparto offensivo, continua ad eccellere soprattutto in difesa: penetrare tra le maglie bianconere è un’impresa ardua grazie alla straordinaria organizzazione difensiva messa in piedi da Conte. Come dicono negli States, l’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere le partite… a proposito di difesa, ci è sembrata notevolmente migliorata quella dell’Inter. L’effetto Mazzarri, di cui si parla tanto in questi giorni, è effettivamente presente: pressing a centrocampo e maglie strette in difesa, così non si corrono rischi. E quando là davanti hai un Palacio abilissimo ad inserirsi negli spazio – arma tattica privilegiata da Mazzarri – è tutto più facile. 

Come anticipato nel nostro ranking pre-stagionale (clicca qui per leggere l'articolo), riteniamo che Bologna e Livorno incontreranno molte difficoltà. La prima giornata ha testimoniato in nostro favore, ma se gli emiliani possono sperare di lottare fino in fondo grazie a qualche guizzo di Diamanti, i toscani sembrano invece latitare anche per quanto riguarda le individualità. Serve un miracolo a Spinelli, oppure un prodigio di mister Nicola - di cui si dice un gran bene – non tanto per salvarsi, ma anche solo per lottare per non retrocedere.

Stefano Panza

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