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domenica 4 agosto 2013

Juventus, Napoli, Fiorentina: sarà corsa a tre?


Poche settimane ormai ci dividono dal prossimo campionato di serie A. Dopo un mese di luglio piuttosto frenetico, che ci ha riservato diversi colpi a sorpresa, stiamo per entrare in una fase di calma apparente, quella in cui le squadre testano i nuovi organici in amichevoli più o meno impegnative, analizzando eventuali carenze da migliorare negli ultimi giorni di agosto. 

Attualmente, secondo molti, sono le tre le squadre che meglio si sono mosse sul mercato: Juventus, Napoli e Fiorentina. Per le altre – che qualcuno, forse un po’ frettolosamente, ha accostato a queste tre formando le famose Sette Sorelle -, a nostro parere, c’è ancora molto da fare. 


Il campionato scorso ci ha mostrato una Juventus nettamente superiore alle altre, seguita dal Napoli, brillante per la maggior parte del campionato, dal Milan e dalla Fiorentina. Soffermiamoci un istante su queste ultime due: è vero che il Milan ha potuto beneficiare di Balotelli soltanto nell’ultima parte di stagione, quella nella quale ha effettuato la grande rimonta. Ma è anche vero che, molto spesso, i rossoneri non hanno mostrato un gioco degno di una ‘contender’, e la maggior parte delle volte hanno vinto di misura, magari con un rigore o con un gol fortunoso, spesso rischiando anche di subire più di un gol. La Fiorentina, dal canto suo, ha espresso a lungo il gioco più spettacolare della serie A, grazie anche a dei giocatori di cui si è parlato forse troppo poco, come Cuadrado o Borja Valero, in grado realmente di fare la differenza anche ad altissimi livelli. Secondo noi, dunque, già l’anno scorso il divario tra Juve, Napoli e Fiorentina, e le altre, era abbastanza accentuato. 

Il mercato impostato finora dalle squadre della prima metà della classifica non ha fatto altro che incrementare tale margine. 

Partiamo dai campioni d’Italia. SE la Juventus aveva un punto debole, questo era l’attacco. Non nel senso dei gol segnati, ma in quello dello scarso apporto fornito dagli attaccanti. Sono arrivati Tevez e Llorente, e non si discutono. Oltre ad essere due campioni, crediamo che insieme possano anche formare una coppia perfettamente assortita. Abbiamo però un dubbio: come abbiamo appena detto, il problema della Juventus nella scorsa stagione non è certo stato il quantitativo di reti segnate (ben 71)! Questo perché hanno contribuito i centrocampisti: 15 Vidal, 8 marchisio, 5 Pirlo e Pogba, 3 Asamoah e Lichsteinr. Ecco, siamo sicuri che anche quest’anno i centrocampisti toccheranno queste cifre? Gli attaccanti dell’anno scorso, da Vucinic a Quagliarella, da Giovinco a Matri, oltre ad essere ottimi assistmen, erano anche bravissimi nel creare spazi per gli inserimenti. Non sappiamo quanti gol segneranno quest’anno i vari Vidal e Marchisio, con la presenza di due goleador come Tevez e Llorente. Nel complesso però, i bianconeri ci sembrano ancora la squadra da battere. 

Il Napoli, dal canto suo, rischia molto. Ha abbandonato un sistema di gioco ultra-collaudato per avvicinarsi ad uno schema nuovo (il 4-2-3-1) con elementi del tutto nuovi per il nostro campionato. Mazzarri, nonostante alcuni limiti evidenti, è un allenatore vincente, e Cavani è un giocatore capace di segnare 29 gol nella scorsa stagione. Ora, niente di tutto ciò: si riparte da Benitez e Higuain. Non mancano i detrattori del Napoli, che giudicano El Pipita una spanna inferiore rispetto al Matador. Noi vorremmo però sottolineare che, nonostante Cavani sia senza ombra di dubbio un grande campione, giocare con Insigne, Hamsik e Pandev alle proprie spalle dev’essere abbastanza semplice per chiunque. Lo slovacco, addirittura, ha vinto la speciale classifica degli assist realizzati nella scorsa stagione, con ben 14. Tanti quanti ne ha messi insieme nel campionato olandese Dries Mertens, un altro trequartista dai piedi buoni. Insomma, noi riteniamo che la forza del Napoli non risiedeva tanto in Mazzarri o Cavani, quanto nell’incredibile classe dei propri trequartisti, ruolo che, tra l’altro, Benitez sa esaltare a meraviglia. 

In molti sono impazienti di visionare la nuova Fiorentina di Vincenzo Montella. Via Jovetic, via Toni. Dentro Ilicic e Mario Gomez. E dentro anche Giuseppe Rossi, praticamente inutilizzato l’anno scorso. Ciò che più conta però è la permanenza di David Pizarro che, nonostante l’età, è ancora la cartina di tornasole di questa squadra, tant’è che l’anno scorso, quando non era in campo, la sua assenza si sentiva in maniera spasmodica. Sono rimasti anche Borja Valero e Cuadrado, e siamo convinti che, più di Gomez, siano loro i veri gioielli dei viola. Resta ancora da puntellare la difesa, grande cruccio della passata stagione: finchè non arriveranno uno o due centrali di sicuro affidamento, lo scudetto rimane ancora difficile. 

Veniamo alle tre principali inseguitrici. Il Milan, come detto, partiva da una base collaudata, ma non al livello delle prime tre, nonostante una coppia offensiva tra le più intressanti del panorama europeo. Oltre ai vari Poli, Saponara, Vergara, Silvestre, discreti elementi da testare ad alti livelli, vogliamo sottolineare come il vero acquisto dei rossoneri sia De Jong, assente per la maggior parte dello scorso campionato ma sempre fondamentale quando è stato in campo. Galliani ci ha abituati ad un paio di colpi immediatamente a ridosso della chiusura del mercato, quindi aspettiamo a giudicare… 

La Roma di Rudi Garcia è ancora un mistero. Ha chiuso uno dei più grandi colpi della storia cedendo per 32 milioni di euro un difensore di 19 anni senza neanche una presenza in campo europeo, dopo averlo acquistato per pochi spiccioli: una mossa che dovrebbe far ricredere chi ritiene incapace la dirigenza giallorossa. Sono arrivati Strootman, forse uno dei centrocampisti più forti d’Europa, e Gervinho, uomo ideale per il gioco di Garcia. Ma la difesa ancora non ci convince – Benatia a nostro parere non vale i soldi che sono stati spesi per lui, e Maicon era un giocatore spento già un paio di anni fa -, e l’eventuale cessione di Osvaldo creerebbe una crepa gigantesca in attacco. Non riteniamo Destro, né tantomeno Borriello, in grado di sostituire degnamente l’italo-argentino. 

Veniamo all’Inter, squadra che sta agendo sul mercato in stile-Roma, acquistando cioè giovani molto interessanti (Kovacic a gennaio, Belfodil, Icardi, Wallace adesso) da far crescere in casa sperando diventino presto campioni. Molto bene, ma siamo sicuri che tali acquisti abbiano il benestare di Mazzarri? L’allenatore toscano ci ha abituati ad un gioco estremamente tattico, privilegiando giocatori con una certa esperienza alle spalle. Magari Mazzarri ci sorprenderà, ma al momento crediamo che l’Inter che Moratti (o Tohir?) sta costruendo non rispecchi in pieno gli ideali di calco dell’ex allenatore del Napoli. 

Finora, però, solo chiacchiere. Anche perché, come ormai accade da tanti anni a questa parte, Udinese e Lazio assumeranno il ruolo da guastafeste per le grandi, stazionandosi regolarmente tra le prime 3/4 posizioni, grazie alla sapiente regia di due presidenti, Pozzo e Lotito, che sanno fare il loro lavoro meglio di chiunque altro.

Stefano Panza

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