La Top 11 che ci accompagna quest'oggi è ricca di novità, vecchie conoscenze e prospetti pronti a diventare protagonisti del calcio europeo. E noi siamo qui a presentarveli al meglio che possiamo.
La rassegna si apre con uno dei portieri più interessanti del panorama calcistico giovanile, che a suon di parate ha chiamato a se gli osservatori di mezza europa: Marc-André ter Stegen. Il portiere della squadra rivelazione Borussia Mönchengladbach, nella sfida contro il Mainz, finita zero a zero, salva per ben 3 volte il risultato, aggiungendo un punto alla classifica che recita 4° posto e 32 punti totali. Il ventunenne tedesco ormai è il vero trascinatore della squadra, un portiere da 9-10 punti a stagione (considerata la squadra e l'obbiettivo Champions sono un tesoro inestimabile) che di fatto è già destinato a partitre. Barcellona, Manchester City, Monaco, Juve, hanno già messo gli occhi su quello che pare essere il Neuer II. Pare esaustivo il paragone per definirlo....
Ci gettiamo a capofitto quindi sulla difesa, premiando sulla fascia ancora una volta un calciatore dell'Everton, che questa volta risponde al nome di Seamus Coleman. Nella vittoria contro il Fulham per ben 4 reti a 1, il terzino irlandese sigla la rete del nuovo vantaggio, un piazzato vincente a porta si sguarnita, ma che premia la sua abilità nell'attaccare lo spazio sulla diagonale offensiva. Coleman gioca una gran gara, precisa, ordinata, che premia comunque il lavoro di Roberto Martinez, mister dei Toffees, votato sulla spinta dei terzini sempre pronti ad attaccare gli spazi e riversarsi in area per avere l'uomo in più al tiro. Infatti i terzini vanno spesso al gol (sette in totale tra i 3 terzini in rotazione titolare, di cui 3 sono di Coleman), ed i numeri si sa, non sono Bibbia, ma difficilmente mentono!
Restiamo in Inghilterra per premiare il primo centrale della nostra rassegna, anche questa volta avvalendoci dei numeri. Premiamo Phil Jones centrale duttile dei Manchester United, vittorioso per 3-0 contro l'Aston Villa. Jones gioca una partita al limite della perfezione: 9 duelli vinti su 11, 100% di tackle vinti, 13 recuperi con un totale di 43 passaggi utili. Quando la difesa gioca con questi numeri, è raro perdere, e la difesa dello United dopo tanto tempo torna ad essere quella dello scorso anno. Quest'anno è tutto cambiato, ma Jones sarà l'uomo da cui ripartire senza alcun dubbio.
La seconda casella ha visto una lotta a due tra compagni di squadra, ossia tra Abidal e Carvalho, entrambi in versione "Amarcord" quando erano al meglio e nessuno riusciva a batterli. Abbiamo deciso come nella boxe, ai punti, di premiare il portoghese, che nella sfida contro il Guingamp vinta per 0-2 è chiamato agli straordinari. Interviene su ogni pallone, intercetta tiri e passsaggi pericolosi, con l'aggiunta di far ripartire l'azione in maniera perfetta in ogni situazione. Guardiamo alla carta d'identità e leggiamo 35 anni, poi guardiamo il campo e vediamo un calciatore molto più concentrato dei vari giovani che hanno tutto da dimostrare ma che preferiscono rifiatare piuttosto che rincorrere l'avversario.... Ecco spiegata la differenza tra un campione ed un calciatore normale, seppur con talento. Carvalho (così come Abidal) è un campione intelligente, e laddove non arriva con il fisico, ci arriva con la testa. Chapeau!
Si torna quindi in Inghilterra per completare la Top difensiva. Premiamo quindi un classe '93 che tanto bene sta facendo al Liverpool: Jon Flanagan. L'inglesino classe '93 nella sfida contro il Tottenham a White Hart Lane dopo 4 anni e poche apparizioni in prima squadra si toglie la gioia del primo gol in Premier League. Sembrava essersi smarrito lo scorso anno, quasi ad un passo dalla cessione, ed invece mister Rodgers sta costruendo passo dopo passo un talento su cui poter contare nel futuro prossimo.
In mezzo al campo il premio di spicco va senza dubbio alcuno a Fernandinho mattatore della sfida stravinta tra Manchester City e Arsenal. Nella larga vittoria per 6-3, il brasiliano mediano metodista della squadra, oscurato spesse volte dalle prestazioni eccelse del compagno Tourè, questa volta si prende le luci della ribalta. Segna due gol, tutti ben calciati (seppur uno viene da un assist di Koscelny), recupera una miriade di palloni, facendo sentire (forse solo per questa volta) Tourè il gregario. Fernandinho per la prima volta in assoluto spazza via le critiche derivate dalla cifra monstre (40 milioni di €) per cui è stato prelevato dallo Shaktar. Ormai queste critiche lasciano il tempo che trovano. Sono tutti prezzi gonfiati dall'arrivo di magnati e sceicchi e in questo business chiamato calcio, ormai comandato dai soldi, le cifre sono queste, che un calciatore li valga o meno. Noi comunque facciamo i complimenti ad un calciatore dal talento e dall'abilità tattica indiscutibile.
Accanto il brasiliano del City premiamo uno spagnolo in Baviera: Thiago Alcantara. Nella sfida vinta per 3-1 contro l'Amburgo, l'ex Barcellona gioca una grandissima gara, costellata da grandi giocate, da dribbling, passaggi sempre ben riusciti ed un assist per Goetze. Certo, qui in Baviera (come anche al Barcellona eh) è costretto a giocare partite di seconda fascia, e magari una piazza altrettanto importante ma con più spazio per lui (Manchester United) lo avrebbe agevolato e lanciato al grande calcio con maggior velocità. Guardiola comunque nella sua scelta ha pesato almeno all'80%, il resto l'ha fatto il blasone di una squadra che probabilmente dominerà la scena per il prossimi 3 anni.
Passiamo quindi all'attacco, premiando uno sconfitto si, ma che ha avuto il merito di provare a tenere la gara in piedi fino all'ultimo minuto: Theo Walcott. Accorcia le distanze sul City per ben due volte, segna un grandissimo gol con un colpo d'interno a giro, quasi un pallonetto sul secondo palo che batte l'incolpevole Pantillimon. Vede la gara sfuggirgli di mano ancora una volta, e lui ci riprova, tira in porta, crea pericoli in area, regala palloni importanti ai compagni che non sfruttano a dovere. Il difetto di questo gran talento è l'incostanza di rendimento, ed è davvero un peccato perchè quando vuole, fa sempre la cosa giusta, che spesso corrisponde alla "cosa" vincente.
Nella rassegna d'attacco premiamo dunque due calciatori dell'Eredivise dall'indubbio avvenire che, consiglieremmo a tante big italiane: il primo è il regista offensivo Adam Maher che con una doppietta, giocando da regista davanti alla difesa riesce a trascinare il PSV fuori dal filotto di risultati negativi che l'avevano visto protagonista, battendo l'Utrecht in casa per ben 5 reti ad 1. Il talento originario del Marocco sembra comunque una luce nel deserto: Dispensa assist da vero regista, ma anche da 10 rifinitore, eppure i compagni, troppo distratti faticano a capire il suo gioco e fare quindi la scelta giusta. In un grigiore collettivo si spegne spesso anche lui, ma di certo in un contesto più importante e sano, questo calciatore riceverebbe i complimenti che merita. Deve ancora crescere, ma il talento è dalla sua parte. Non bisogna sprecarlo.
L'altro calciatore olandese classe '93, a suon di prestazioni di altissimo livello, sta incantando l'Olanda tutta. Si chiama Davy Klaassen, in forza all'Ajax. Nasce trequartista, sa giocare seconda punta senza problemi per via delle sue spiccate doti nell'inserimento (in nove presenze in Eredivise ha totalizzato sette gol), ma sta imparando a giocare da mezzala pura, e grazie appunto agli inserimenti, uniti alla voglia di correre e riconquistare palla, l'esperimento di Frank De Boer sta riuscendo. Il ragazzo, nella sfida vinta di misura contro il Cambuur fa segnare (il primo gol) e segna, portando a casa la partita in zona cesarini con un colpo di controbalzo da vero rapinatore d'area. Davy sta crescendo bene, dopo lo scorso anno, pieno di problemi fisici. Ne è uscito più forte, anche mentalmente, ed effettivamente si vede. Una mezzala dalle spiccate doti offensive, capace di giocare a tutto campo. Un giocatore del genere è da prendere. Subito.
L'ultimo calciatore della nostra rassegna è un calciatore che ormai neanche fa testo, e che, per fortuna, si sta mettendo in mostra per le sue doti sul campo e non per le bravate antisportive a cui ci aveva purtroppo abituato. Luis Suarez è indubbiamente tra gli attaccanti migliori in circolazione. Segna, fa segnare e gioca per la squadra. Infatti nella sfida dominata contro il Tottenham fa due gol siglando anche due assist. Questo vale al Liverpool 3 punti, che si avvicina a 2 punti dalla vetta, e vale a Suarez la vetta dei marcatori con 15 reti. Questo è il Suarez che vorremmo sempre vedere.
Chiudiamo la rassegna con il mister, ed ovviamente non può che essere Brendan Rodgers, coach del Liverpool. La vittoria per 0-5 è solo lo spot per questa squadra che gioca un bel calcio, deciso, pragmatico, veloce. Il 4-2-3-1 ha dato solidità ai Reds ed ha permesso di lanciare giovani dal futuro interessante, come appunto Flanagan, Coutinho, Henderson, Allen e Sterling. I reds subiscono poco e segnano tanto, verticalizzano il gioco, attaccano gli spazi, e sanno andare in transizione con tanti uomini. Molti dubitavano della scelta e della stoffa di Rodgers, e pensavano già ad un altro fallimento. Noi invece, abbiamo sempre scommesso sul mister, criticando invece le scelte recessive della società. Ora il vento sembra cambiato, ed i risultati ne sono la testimonianza. Sarà importante per il Liverpool dare continuità ad un tecnico preparato e soprattutto lasciare che disponga di tutto il materiale utile; Poi, siamo certi, il Liverpool potrà tornare dove merita, dove la storia pretende che stia.
Ernesto D'Ambrosio
Ernesto D’Ambrosio 22 anni, studia Giurisprudenza a Firenze e sogna da giornalista. Appassionato di calcio, poi basket e tennis, ama l’Inter fin dai tempi di Djorkaeff e della sua indimenticabile rovesciata, ed i metodi di Mourinho dentro e fuori dal campo. Vive di tattica calcistica,italiana ed europea. Ama il calcio verticalizzato e veloce più del tiki-taka. Fuori dal contesto nerazzurro venera il numero 8 del Liverpool. Scrive inoltre di tattica per ilnerazzurro.it, e di storia del calcio per il blog TatticamenteParlando. Twitter: @ErnestSeth
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