Che la stagione dei Milwaukee Bucks sarebbe stata molto complicata lo si era capito in estate. Lasciato partire Monta Ellis, senza troppi rimpianti, i Bucks hanno provato a trattenere la stella nascente Brandon Jennigs che ha però preferito trasferirsi a Detroit. Anche l’altro giocatore su cui si era deciso di puntare, JJ Redick, ha preferito cambiare aria e accasarsi alla corte di Chris Paul a Los Angeles. La dirigenza, vendendo lungo visto quanto di buona sta facendo con la maglia degli Hawks, ha deciso di puntare tutto Jeff Teague, ma gli Hawks hanno pareggiato l’offerta (32 milioni in 4 anni) e trattenuto il ragazzo.
Senza perdersi d’animo il GM Joe Hammond allora ha firmato Brandon Knight e OJ Mayo, guarda caso i due giocatori che sono stati sostituiti da Jennings ed Ellis a Detroit e Dallas. Sulla carta la coppia era meglio assortita rispetto alla precedente, ma Knight sta vivendo la sua peggior stagione da quando è nella Lega e Mayo, complici i problemi fisici, è tutt’altro giocatore rispetto a quello a tratti immarcabile visto a Dallas. Al draft, con una scelta non molto alta, si è pescato bene Giannis Antetokounmpo è uno dei rookie più elettrizzanti della Lega, ma è ancora acerbo.
Sotto canestro invece si ripartiva da due certezze Ilyasova, che però da quando ha firmato il ricco rinnovo contrattuale è un giocatore in caduta libera, e Larry Sanders che si è invece chiamato fuori da solo mettendosi in guai seri con la giustizia penale per una grave rissa in discoteca. Senza di lui la front line della squadra del Wisconsin perde moltissimo e non è un caso che Milwaukee sia una delle squadre peggiori della Lega per punti concessi, terzultima a rimbalzo e ultima per punti segnati. Già i punti segnati, altro gravissimo problema in questa travagliata stagione, oltre alla crisi di Mayo, Knight e Ilyasova segnaliamo anche che dal mercato è arrivato un realizzatore letale come Gary Neal, che però ha fatto pochissimo per i continui problemi fisici, problemi che assillano anche Caron Butler, fuori da fine novembre.
Come se tutto questo non bastasse ci sono poi i problemi societari che fanno discutere e non poco. “Senza nuovi investitori e senza nuove infrastrutture, rischieremmo di perdere i Bucks? Si!“ Con queste parole il proprietario della franchigia, Herb Kohl, ha aperto ufficialmente la crisi della squadra. La soluzione sarebbe costruire una arena nuova, il “vecchio” BMO Harris Bradley Center ha ormai 25 anni troppi per gli standard NBA e non permette al club di guadagnare come potrebbe. A complicare ulteriormente la situazione è anche la posizione geografica, il bacino d’utenza di Milwaukee è molto ristretto, la città è piccola e in “periferia” e con Seattle che spinge per tornare ad avere una franchigia un trasferimento non è così impensabile…
Edoardo Lavezzari
Edoardo Lavezzari 27 anni, milanese è appassionato di sport fin da quando ha memoria. Pazzo di Milan, è cresciuto con i miti di Van Basten, Maldini e Shevchenko. Il suo primo approccio con il basket, giocato e non è arrivato a 7 anni, quando si è innamorato dell’Olimpia allora targata Stefanel. Patito di NBA dagli ultimi anni dello scorso millennio, ma il suo amore è sbocciato quando ha visto Allen Iverson scavalcare Tyrone Lue. Scrive di NBA su Dailybasket.it, di calcio PianetaMilan.it e di Sport in generale su Sportnews.eu. Su Twitter è @Edolave
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