Torna come ogni settimana, la Top 11 europea, per rimanere sempre informati su campioni, talenti e giocatori in grado di distinguersi per le proprie gesta.
La nostra rassegna come sempre, parte dal portiere, e questa settimana finisce tra i pali John Ruddy estremo difensore del Norwich City. Nella sfida contro il WBA vinta in trasferta per 0-2 il ventisettenne inglese salva praticamente la partita. Subisce 27 tiri, 12 dei quali in porta, in cui il buon John ha dovuto superarsi per tenere stretti alla squadra quei tre punti che portano il Norwich a ben 17 punti, fuori dagli ultimi posti.
La nostra rassegna ci porta in Francia, o meglio, in Italia, perché sulla fascia destra il nostro premio settimanale va ad Andrea Raggi. Il tanto denigrato terzino in forza al Monaco, nella sfida contro l'Ajaccio manda il gol il suo compagno Riviere, gol che vale la partita, quindi i tre punti. Viene accusato di essere, senza mezzi termini, il più scarso della squadra, ma il ventinovenne ex Bologna però, con il duro lavoro sta ripagando la fiducia di mister Ranieri (ed hanno anche il tempo di siparietti in campo!).
Continuiamo sempre in Ligue 1, per premiare, come centrale di difesa, il brasiliano Carlos Henrique, in forza al Bordeaux. Nella sfida contro il Lille, squadra più in forma in questo momento in Francia, il classe '83 sfodera una prestazione che annulla le giocate di Roux e compagni. Come se non bastasse, i "girondini" restano in dieci ed è proprio Henrique che sale in cattedra per difendere il vantaggio siglato dal suo compagno N'Guemo.
Torniamo quindi in Inghilterra, perché il secondo centrale di difesa che più si è distinto risponde al nome di Mamadou Sakho. Nella sfida contro il West Ham vinta per ben 4-1, il francese mette a referto una prestazione davvero da grande centrale; Blocca ogni ripartenza degli avversari, intercetta molte trame di gioco e muove la manovra d'impostazione con saggezza. In tutto questo segna il gol del 2-0 ma per Rodgers siamo sicuri sia il minimo. Quando un difensore gioca così, è tutta la squadra a risentirne positivamente.
Completiamo quindi la nostra rassegna sempre in terra inglese. Questa volta il premio va a Bryan Oviedo. Il costaricano classe 90 in forza all'Everton si rende protagonista nel pareggio dal sapore di vittoria, all'Emirates Stadium contro l'Arsenal, con una prestazione da primo della classe. Crossa, corre, passa la palla in maniera esemplare, e non disdegna la giocata in profondità senza palla che può portarlo al tiro. Chi si preoccupava dell'infortunio del capitano Baines, ha dovuto ricredersi, perché l'Everton in casa ha un vero e proprio prospetto che può fare le fortune del club. Il ragazzo che sa fare anche l'esterno, in 4 partite ha messo a segno 2 gol (uno all'Old Trafford eh!) ed 1 assist, e sembra proprio non voglia fermarsi. Talento impressionante.
Passiamo al centrocampo e voliamo in Olanda, ed il primo premio in mezzo al campo va a Davy Pröpper numero 10 del Vitesse, autore di una doppietta nella sfida fuori casa contro il PSV, vinta per 2-6!. In una partita che ha visto la prima in classifica imporsi negli ultimi 6 minuti (esatto, 3 gol negli ultimi sei minuti), l'olandese classe '91 segna il quarto ed il sesto gol, ma quello che c'è attorno vale il triplo. SI abbassa per giocare la sfera, lancia in profondità, attacca lo spazio e accompagna il passaggio in ogni situazione, che sia lui ad andare al tiro o i propri compagni. I talentini del Vitesse sono tutti sotto osservazione dal Chelsea, che, sfruttando l'amicizia tra i due presidenti Abramovich e Zjordania, li coccola e li culla. Attenzione però, perché Davy non è sotto il satellite Chelsea, e sfruttare quest'occasione, vorrebbe dire portare a casa un gioiellino si da sgrezzare, ma dal bagaglio tecnico elevato!
Accanto al talentino olandese premiamo un centrocampista forse troppo sottovalutato dalle grandi d'Europa: Moussa Sissoko. Il francese originario del Mali, in forza al Newcastle, nella sfida all'Old Trafford contro il Manchester United, regala l'assist del gol al suo compagno di squadra Cabaye, recupera una quantità importante di palloni sulla fascia e svolge il doppio ruolo di esterno e mediano a seconda della fase di gioco. Dotato di gran fisicità, ottimo piede ed intelligenza tattica a servizio della squadra (specie nelle diagonali di rientro difensive). Un giocatore così fa la fortuna di ogni squadra, e soprattutto di Alan Pardew, che lo sta utilizzando a dovere.
Passiamo quindi in attacco e premiamo un calciatore mediaticamente sottovalutato: Thomas Muller. La sfida contro il Weder Brema, vinta per 7 reti a 0 a Brema, è uno spot per il giocatore che ha stregato Guardiola. Non c'è cosa che questo ragazzo non sappia fare: segna (1 gol nella partita in questione), sforna assist a profusione (2, per Goetze e Ribery), e cosa fondamentale, si adatta ad ogni tipo di ruolo e di calcio. Sa fare la punta, sa fare la seconda punta o il trequartista qualora serva un uomo in grado di abbassarsi; Esce con intelligenza dall'area, e sa giocare nell'uno contro uno sulla fascia. Molti parlano di Ribery, o Robben, giusto per carità, ma forse sono troppo osannati a discapito di un talento cristallino, ormai consolidato che da Van Gaal a Guardiola, passando per Heynkes, non è stato mai messo in discussione.
Continuiamo sull'onda travolgente del Bayern Monaco, per premiare quindi Frank Ribery. No, non è un segno di discordanza, quanto più un voler riconoscere meriti maggiori ad un giocatore come Muller. Detto ciò non si discute il talento del francese che segna due gol nella sfida di Brema, mandando segnali abbastanza chiari per il premio che tanto desidera: Il pallone d'oro. E' tra i finalisti insieme a Ronaldo e Messi, e partita dopo partita, lancia duelli a distanza ai due "spagnoli". Un giocatore così è impossibile non premiarlo... Si, si diceva così anche di Milito prima, e Sneijder poi, in quel 2010 tanto caro ai nerazzurri....
Chiudiamo il cerchio tedesco premiando Vedad Ibišević, bosniaco classe '84 in forza allo Stoccarda. Nella sfida contro l'Hannover vinta per 4-2, il numero 9 mette a segno il nono centro in Bundensliga, a soli due gol dal cannoniere Lewandoski; In 21 partite con lo Stoccarda ha già segnato 14 gol, a dimostrazione che quello che sa fare meglio, fin dai tempi del Digione, non l'ha dimenticato. Si parla tanto di carenza di arieti.. Beh, molti ignorano questa tipologia di calciatori, come Ibisevic, capaci di far parlare i fatti, senza sfruttare le pagine di giornale.
L'ultima casella nei posti d'attacco la consegnamo, o meglio, se la prende con tutta la sua rabbia calcistica, Zlatan Ibrahimovic. Nella sfida dominata contro il Sochaux, Ibra segna 2 gol e ne fa segnare altri 2. I difensori lo marcano con un metro di distanza per paura di essere umiliati, e chi comunque prova ad ingaggiare un duello fisico, lo perde sistematicamente. Ormai però tutto ciò non lascia nemmeno sorpresi. La normalità è diventata non vederlo segnare, ma vederlo segnare gol stupendi. Gli 11 gol di Cavani in campionato sono per la maggior parte confezionati da assist del 32enne svedese, che intanto, in 24 partite con il PSG ha segnato 23 gol. Non vogliamo si fraintenda nulla, Leo Messi è un fuoriclasse assoluto, e resta il miglior calciatore del mondo in questo momento. Però, se i criteri del pallone d'oro vertono nell'arco di una stagione giocata, crediamo impossibile che si premi Messi, mettendolo tra i finalisti, a discapito di un Ibrahimovic del genere. Lui però ormai forse c'ha fatto il callo, e pensa a fare quello che gli riesce meglio... Dominare in campo.
Chiudiamo quindi la rassegna, con il mister della settimana. Questa volta la scelta è stata davvero dura, poiché ci sono stati due mister in grado di tirar fuori una grandissima prestazione tattica. Al fotofinish abbiamo deciso però di premiare Sami Hyypiä mister del Bayer Leverkusen. Il simbolo è la sfida vinta in casa del Borussia Dortmund di misura. Il contorno però è il grandissimo lavoro che il mister finlandese sta svolgendo. I mezzi a disposizione non sono eccelsi quanto quelli del Bayern Monaco o appunto, del Borussia, e per certi versi, sotto il punto di vista del talento, squadra come lo Schalke, dispongono di giocatori maggiormente decisivi. Questo però vuol dire poco in termini tattici. L'ex difensore del Liverpool, passato da vice a capo allenatore nel giro di un anno a Leverkusen ha impostato un 4-3-3 pragmatico, compatto, in grado di ricoprire, come permette in maniera naturale il 4-3-3 tutte le zone del campo. La squadra difende bene, ed attacca ancora meglio ed il chiaro esempio è proprio lo scontro diretto contro il Borussia, nella quale la squadra allenata da Hyypiä ha colto l'occasione del gol, sfruttando un recupero della sfera sulla trequarti avversaria, grazie al pressing alto che il 4-3-3 ti permette di svolgere senza intoppi difensivi. Tradotto vuol dire: 37 punti, a 4 lunghezze dal Bayern Monaco.
P.S. Per la cronaca, il mister che ha perso la sfida nella nostra rassegna è Roberto Martinez, coach dell'Everton a cui vanno i nostri complimenti per la stupenda partita messa in piedi contro l'Arsenal, e soprattutto per la lettura tattica praticamente perfetta. Siamo sicuri che avrà spazio nella nostra rassegna grazie al suo grandissimo lavoro.
Ernesto D'Ambrosio
Ernesto D’Ambrosio 22 anni, studia Giurisprudenza a Firenze e sogna da giornalista. Appassionato di calcio, poi basket e tennis, ama l’Inter fin dai tempi di Djorkaeff e della sua indimenticabile rovesciata, ed i metodi di Mourinho dentro e fuori dal campo. Vive di tattica calcistica,italiana ed europea. Ama il calcio verticalizzato e veloce più del tiki-taka. Fuori dal contesto nerazzurro venera il numero 8 del Liverpool. Scrive inoltre di tattica per ilnerazzurro.it, e di storia del calcio per il blog TatticamenteParlando. Twitter: @ErnestSeth
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