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lunedì 4 novembre 2013

Il punto sul campionato. Cerci riporta sulla Terra la Roma, che ora teme Napoli e Juve; Milan a picco, ma applauso ai tifosi

Grazie all’imprendibile Alessio Cerci forse adesso si parlerà meno di record e più di una corsa scudetto assolutamente straordinaria. La Roma interrompe una striscia di vittorie pazzesca che la riporta sulla Terra. Dalla partita con il Torino comunque è emerso chiaramente il “segreto” di questa Roma: su ogni pallone, in qualsiasi zona del campo, giostravano sempre almeno quattro o cinque giallorossi. I ragazzi di Garcia coprono il campo in maniera pressochè perfetta, accentuando così le difficoltà di chi cerca di sfondare il muro di centrocampo e difesa. Se aggiungiamo una forma atletica eccezionale e un gruppo di giocatori che dà anche l’anima in ogni occasione, si può iniziare ad interpretare lo straordinario cammino ottenuto fin qui dalla Roma. Basta record però, adesso si pensa a difendere il primo posto dagli assalti di Napoli e Juventus che non perdono un colpo. 

La squadra di Benitez ha ritrovato un Marek Hamsik in grande spolvero, autore di un gol “alla Hamsik” con un siluro da fuori area, non molto dissimile da quello scagliato poco prima da Callejon, un giocatore assolutamente straordinario, completo in ogni fondamentale di gioco, e giunto in Italia forse un po’ troppo in sordina. Come troppo spesso accade però, il Napoli non è riuscito a chiudere in anticipo la partita, ritrovandosi a dover soffrire anche contro una squadra in piena crisi di gioco e di risultati. Forse quando l’allenatore spagnolo parla di “Squadra al 75%” intende proprio che ai suoi ragazzi manca quel killer istinct necessario per restare in alto. 

Bene la Juventus, che la spunta contro un Parma molto tosto che però necessita come il pane di un vero attaccante: qualche anno fa Brasile ed Italia litigavano sulla nazionalità di Amauri per poterlo inserire tra i rispettivi convocati, adesso non solo l'ex juventino si muove in maniera imbarazzante, ma è anche incapace di proteggere il pallone spalle alla porta, l’ABC che un attaccante della sua taglia dovrebbe saper fare ad occhi chiusi. Nulla di personale contro di lui, quanto piuttosto contro il Parma. Il presidente Ghirardi ha allestito una signora squadra, ed è un peccato gettare al vento punti su punti per la mancanza di un attaccante vero. Non solo, ma le riserve a disposizione di Donadoni non sono neanche lontanamente all’altezza di una massima serie. Come dicevamo, ne approfitta la Juventus con il suo classico cinismo: magia di Quagliarella, pescato da Conte al momento giusto, ed un freddissimo Pogba, che pare giocare sui nostri campi di calcio da 10 o 15 anni, insacca regalando tre punti ai bianconeri. Questo gol è la sintesi di ciò che dovrebbe avere una grande squadra, ovvero una panchina lunga da cui pescare il jolly nelle giornate storte, la freddezza di capitalizzare al massimo le occasioni che le si presentano, e la capacità di gestire serenamente il vantaggio.

Dopo aver lasciato diversi punti per strada l’Inter torna a fare la voce grossa grazie al solito immenso Palacio, aiutata da un avversario, l’Udinese, che è forte con i deboli e debole con i forti. Tuttavia non perdiamo fiducia in Guidolin, artista delle rimonte nel girone di ritorno. 

Restando tra le noti dolenti, vorremmo sottolineare uno striscione molto interessante, un tipo di protesta che andrebbe sponsorizzato. Parliamo di quello esposto dai milanisti durante la partita Milan-Fiorentina e di cui riportiamo la foto qui a fianco. Protesta civile, ironica, che mostra come spesso capisca più un tifoso di una dirigenza troppo spesso occupata a collezionare figurine. 

In coda, in attesa dell’importantissimo posticipo tra Bologna e Chievo, da rimarcare il colpaccio del Sassuolo che, trascinato da Berardi (la dirigenza juventina si starà sfregando le mani) ha conquistato tre punti in una delle partite più scoppiettanti dell’anno ai danni di una squadra, la Sampdoria, ormai completamente invischiata nella lotta salvezza. Non erano esattamente questi i progetti estivi della società…

Stefano Panza

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