Novità e vecchie conoscenze, nella Top 11 Europea che ci porta a scoprire i calciatori che si sono distinti in positivo per le loro gesta all'interno (e qualche volta anche fuori) del rettangolo di gioco.
Partiamo come sempre dall'estremo difensore, e questa volta ci finisce il giovane olandese Tim Krul del Newcastle, titolare anche nella nazionale maggiore. Il ragazzo classe '88 nella sfida contro il Tottenham vinta grazie al gol di Gouffran, ha i maggiori meriti nei tre punti conquistati. Compie 14 parate, e molte di queste sono veri e propri miracoli. Finisce la partita con la propria porta inviolata dando quindi ai Magpies la vittoria nel difficile stadio di White Hart Lane.
Sulla linea difensiva, partendo come sempre dall'out di destra, premiamo Glen Johnson, terzino inglese in forza al Liverpool, giganteggia nella sfida conto il Fulham vinta per 4-0. E' perennemente nel vivo dell'azione, tocca una smisurata quantità di palloni e da il via a due azioni dalla quale grazie ai suoi preventivi recuperi nascono i gol. Per la felicità di mister Hodgson che in quanto terzini, non ha nulla da invidiare alle altre nazionali.
Nella coppia dei centrali, il premio di rilievo lo consegniamo senza dubbio alcuno ad Alberto Botia, spagnolo classe '89 dal profilo interessantissimo, difensore dell'Elche; Nella sfida esterna contro il Getafe conduce la propria squadra ad un meritato pareggio. Sbaglia solo 9 passaggi su 87 tentanti, recupera 5 volte la sfera in situazioni difficili per la difesa ed amministra la squadra che alla fine prova anche a vincerla la partita. Il ragazzo scuola Barcellona passato per Siviglia sta dimostrando di esser stato ceduto un po' troppo in fretta.
Accanto allo spagnolo mettiamo Jan-Arie van der Heijden altro giovane difensore classe '88 in forza al Vitesse; Nella sfida contro l'Utrecht vinta per 3-1 il ragazzo scuola Ajax dimostra di migliorare giorno per giorno, trovando la dimensione adatta alle sue caratteristiche nel ruolo di centrale di difesa. Ed è anche grazie a questo accorgimento tattico, che il Vitesse è primo nell'Eredivise.
Per completare la difesa, nota di merito su tutti va al terzino sinistro dell'Hoffeneim Sejad Salihovic, che nella sconfitta casalinga contro L'Herta Berlino ha il merito di provarci in tutti i modi senza mollare fino all'ultimo secondo. Segna i due gol che riaprono una gara compromessa, per poi vedersela di nuovo sfuggire 3 minuti dopo. Mentre però tutti i suoi compagni crollano mentalmente, lui resta in gara e per poco non segna una storica tripletta che avrebbe portato quanto meno un punto alla propria squadra. L'allenatore Marco Kurz sicuramente vorrebbe undici Salihovic.
Passando al centrocampo, sicuramente il premio di spicco va ad un mediano, che della serie "nato senza i piedi buoni" lavora sui polmoni dando tutto quello che ha per far suoi tutti i palloni che gli transitano attorno. Stiamo parlando di Youssuf Mulumbu mediano congolese classe '87. Nel pareggio inaspettato in casa del Chelsea, Mulumbu recupera una svariata quantità di palloni, accompagna la transizione e l'uscita della palla, e quando può fa anche il lavoro sporco spendendo qualche fallo che fa rifiatare il West Bromwich. Lo voleva la Fiorentina, ora Wenger ci ha messo gli occhi, perché si sa, nelle squadre di blasone, i gregari sono fondamentali quanto i fuoriclasse.
Accanto all'intensità di Mulumbu premiamo la qualità di Cesc Fabregas tornato finalmente protagonista nella sfida contro il Betis. Mette a referto un assist e due gol, sfiorando la gloria in altre tre occasioni e tutto ciò nel ruolo da lui preferito, quello di mezzala sinistra. Pensare che questo campione sia un panchinaro lascia un po' di stucco, ma forse, data l'assenza di Messi, in alcuni contesti di gioco (con Iniesta nei tre d'attacco) magari potrà trovare più spazio a centrocampo, dimostrando che senza nulla togliere ai titolari Xavi Busquets Iniesta, non è secondo a nessuno.
Per completare il centrocampo, abbiamo deciso di inserire un calciatore consigliato da PuntoSport24 nel corso dell'estate di mercato, e che ora, sta dimostrando di valere davvero tanto e di meritare palcoscenici di alto livello: Morgan Schneiderlin. Francese, classe '89, mediano del Southampton, nella vittoria contro l'Hull City per 4-1 segna il suo primo gol stagionale, gioca 98 passaggi utili, recupera 16 palloni, creando una diga talmente florida da portare i "Saints" a 22 punti, mettendosi di prepotenza in mezzo alle grandi. Il ragazzo piace tantissimo a Piero Ausilio, che deve guardarsi dall'insidia Liverpool; prenderlo sarebbe un grande colpo sottotraccia e di prospettiva.
Passiamo quindi all'attacco, che definire stellare sarebbe piuttosto riduttivo: Primo della lista è indubbiamente Zlatan Ibrahimovic, che da solo, con una tripletta (ormai non segna meno di tre gol!) ha annichilito una squadra ben disposta come il Nizza. Ogni volta che tocca la palla fa paura, i difensori che provano il raddoppio si tengono a debita distanza per paura di fare figuracce. Si parla spesso di fuoriclasse e prime punte determinanti, e quando lo si fa, guai a chi dimentica Zlatan!
Accanto a Zlatan, mettiamo le magie di Cristiano Ronaldo, che valgono la vittoria per 5-1 contro la Real Sociedad. Tre gol, un assist, numeri da capogiro ogni partita che gioca. Ogni parola per lui diventa banale. Fuoriclasse immenso.
Chiudiamo l'attacco, quindi la Top 11, ripetendoci un po' da quello che abbiamo detto la scorsa settimana: Frank Ribery. Nella vittoria per 3-0 contro l'Ausburg segna un gol, tocca più di cento palloni, e delizia il pubblico bavarese con dribbling spettacolari. Insomma, partita dopo partita il francese sta spiegando a suon di gol e giocate meravigliose, un concetto ribadito dalla scorsa stagione: "Il pallone d'oro lo merito io!".
Chiudiamo la rassegna europea premiando come sempre il miglior allenatore della settimana, e questa volta non può che finirci Mauricio Pochettino. Il giovane tecnico argentino sta compiendo un vero e proprio miracolo; Imbattuto in casa, una sola sconfitta fuori casa, e 22 punti totali conquistati. Oltre le statistiche però c'è un mercato estivo ben studiato e condotto, ed un gioco sempre ben congeniato, veloce, fatto di transizioni con tocchi di prima che presto, con "l'angolo della tattica", ci preoccuperemo di analizzare e snocciolare. A soli 41 anni, Pochettino sta guadagnando i consensi della critica dimostrando una preparazione ed intelligenza tattica che già possedeva da calciatore. Non ci stupiremmo se ben presto qualche grande squadra busserà alla sua porta per affidargli la propria panchina.
Ernesto D'Ambrosio
Ernesto D’Ambrosio 22 anni, studia Giurisprudenza a Firenze e sogna da giornalista. Appassionato di calcio, poi basket e tennis, ama l’Inter fin dai tempi di Djorkaeff e della sua indimenticabile rovesciata, ed i metodi di Mourinho dentro e fuori dal campo. Vive di tattica calcistica,italiana ed europea. Ama il calcio verticalizzato e veloce più del tiki-taka. Fuori dal contesto nerazzurro venera il numero 8 del Liverpool. Scrive inoltre di tattica per ilnerazzurro.it, e di storia del calcio per il blog TatticamenteParlando. Twitter: @ErnestSeth
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