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lunedì 8 aprile 2013

Il Punto sull'NBA. Anthony lancia New York al secondo posto; Thunder e Spurs sempre più in lotta per la vetta dell'ovest


Ci avviciniamo sempre di più al periodo caldo della stagione, ai playoff, con alcune posizioni già delineate e altre sempre più incerte. Si è accesa la corsa per gli ultimi posti e i miglior piazzamenti possibili. Quando la NBA si ferma una notte per dare spazio e visibilità alla finalissima del torneo NCAA, noi andiamo ad analizzare la situazione nel dettaglio. 

E cominciamo andando a vedere la situazione della Eastern Conference, nettamente dominata dagli Heat. Heat che, interrotta l’impressionante striscia di 27 vittorie, hanno approfittato della propria classifica per lasciare a riposo per qualche partita alcune stelle (James, Wade e Chalmers), non per questo soffrendo più di tanto (vedere vittoria a San Antonio). Dopo la partita persa in casa contro New York, Miami ha ottenuto 2 W, ultima delle quali contro Phila, ritrovando un LeBron subito protagonista. 

Dietro sembra che New York abbia messo una seria ipoteca sul secondo posto. I Knicks sono senza dubbio la squadra più calda della lega, dal momento che vincono da ben 12 gare, anche contro squadre molto quotate. Basti pensare che nel solo mese di aprile hanno prima regolato a domicilio Miami (seppur rimaneggiata) sfoderando un Carmelo Anthony scintillante da 50 punti (terzo giocatore a riuscirci in stagione). Melo si è ripetuto nelle due gare successive contro Atlanta e Milwaukee fornendo prestazioni da 40 e 41 punti, avvicinandosi pericolosamente a Durant nella classifica di miglior realizzatore. E come nelle migliori sceneggiature hollywoodiane, i due si sono ritrovati contro nella notte in Oklahoma in un duello virtuale per lo scettro di cannoniere NBA: il numero 7 di New York ha avuto la meglio sia statisticamente (36 a 27) sia perché è riuscito ad espugnare la Chesapeake, coadiuvato da un JR Smith da 22 e decisivo nel finale. I Knicks sembrano aver ritrovato la brillantezza di inizio stagione e soprattutto un Anthony in formissima, mettendo paura a tutti in prospettiva playoff. Non scordiamoci però che, come ad inizio annata, manca Stoudemire dalla rotazione e un suo eventuale rientro potrebbe paradossalmente scombussolare gli equilibri, come già avvenuto in stagione, soprattutto se dovesse tornare a inizio o inoltrata postseason. Dopo 2 sconfitte di fila, seguite a 5 vittorie di cui 4 in trasferta, Indiana sembra ormai quantomeno defilata per insidiare la squadra della Grande Mela, ma mantiene la terza piazza in sicurezza, dal momento che Brooklyn è staccata di 3 partite e mezzo, dopo 2 vittorie nelle ultime 5. 

In quinta posizione troviamo i Bulls (2-2 ad aprile). Chicago è reduce da un periodo dove ha dovuto far fronte a svariati infortuni, dovendo fare a meno per diverse gare dei vari Noah, Hamilton, Gibson e del nostro Belinelli, ma che ha trovato dei giocatori come Robinson e Butler con più spazio del solito che hanno saputo fare un piccolo “step up” facendosi trovare pronti e riuscendo a mantenere il record ed anzi a guadagnare una posizione. Mentre continuano sempre le varie speculazioni intorno ad un possibile rientro di Rose (anche in ottica PO), nella notte nonostante la sconfitta a Detroit, hanno ritrovato il parquet Noah e il Beli, il quale ha chiuso la sua gara in uscita dalla panchina senza punti. Sesta e settima posizione occupate rispettivamente da Atlanta e Boston, staccate al momento da 1 sola sconfitta. I Celtics, nonostante loro pure alle prese con vari giocatori fuori o a riposo, con Garnett tornato in nottata dopo 8 gare di assenza, sono riusciti a rosicchiare terreno alla squadra della Georgia, reduce da 3 L consecutive. Ultima casella disponibile occupata da Milwaukee, la quale si è matematicamente assicurata la postseason, viste le 6 gare che la separano da Philadelphia, e può già preparare la sfida, piuttosto probabile, contro i campioni in carica di Miami. Servirà qualcosa in più di un’impresa anche solo per vincere un paio di partite e mettere in difficoltà quelli della Florida… 

Ad Ovest la situazione è decisamente più interessante. E’ entrata nel vivo la lotta per la prima moneta tra Oklahoma City e San Antonio. I Thunder in settimana vincendo lo scontro diretto tra le mura amiche, erano passati in testa (pur con lo stesso record, in virtù dei tie-breakers). Primato che, però, è durato poco per i ragazzi di coach Brooks, che dopo la vittoria nel back-to-back in Indiana, hanno ceduto ai Knicks, facendosi superare dai Texani, ad 1 gara di vantaggio, e mettendo a repentaglio il fattore campo per tutta la durata dei playoff, almeno quelli della Western Conference. Così Duncan e soci, seppur non in un momento di forma strepitoso, che li ha visti vittoriosi in 2 delle ultime 5 apparizioni, ne hanno approfittato, aspettando sempre il rientro di Ginobili, previsto per le prime gare di playoff. 

Dalla terza alla quinta posizione troviamo grande bagarre, con 3 squadre, Denver, Memphis e Clippers, raggruppate in 2 gare. Attualmente al terzo posto ci sono i Nuggets vittoriosi da 4 partite, i quali, però, nella gara contro Dallas hanno ricevuto una notizia devastante e probabilmente decisiva per il futuro prossimo della franchigia, almeno per questa stagione: il ginocchio del Gallo ha ceduto! Legamento crociato anteriore andato e prognosi di circa 6 mesi per il rientro, il che suona come una mazzata anche per i destini della nazionale impegnata in estate. Coach Karl perde così uno dei perni della squadra, che oltre ad essere tra i migliori in ogni statistica di squadra, era tra i più impiegati e quello che probabilmente dava più equilibrio ad una formazioni esuberante come quella del Colorado. Ora giocatori come Chandler e Brewer saranno chiamati a dare qualcosa in più e a vedere il proprio minutaggio elevarsi. Ma a pochissime partite dall’avvio della postseason è una notizia pessima per i Nuggets, che comunque rimangono una squadra pericolosa, soprattutto se riusciranno a mantenere la terza posizione, anche se sarà difficile riuscire ad impensierire, in un ipotetico secondo turno, OKC o Spurs. Quarta posizione per i Clippers, che nonostante un record peggiore rispetto ai Grizzlies, possono contare sulla vittoria del titolo divisionale. Titolo che sta facendo “discutere” in casa Clippers in quanto primo della propria storia: c’è chi sostiene di non issare il banner al soffitto perché i Losangelini sono chiamati a qualcosa di più grande quest’anno, e c’è chi vuole vedere finalmente un riconoscimento dopo tanti anni passati nell’anonimato della Lega. Solo a Los Angeles e solo ai Clippers…Dietro Memphis in ottimo stato con 5 vittorie in 6 gare e un Conley che in questo finale di stagione sta prendendo sempre più in mano la squadra, coadiuvato dal sempre ottimo Gasol, ormai confermatosi tra i migliori centri del pianeta dopo una stagione da protagonista. 

Per il sesto posto la questione è tra Golden State e Houston, con i Warriors che conservano una gara di vantaggio dopo 3 W nelle ultime 4, e i Rockets che inseguono, con l’ultima sconfitta a Denver arrivata dopo un periodo di 4 vittorie. 

Ma la situazione più interessante è quella riguardante l’ultimo posto disponibile. Con le 8 squadre dell’Est ormai accertate e 7 ad Ovest (Warriors e Rockets non sono matematicamente certe dei PO, ma sono pressoché sicure), solo una posizione rimane vacante e verrà contesa da Utah e dai Lakers, con Dallas possibile outsider. Jazz e Lakers continuano ormai da qualche settimana a sorpassarsi a vicenda e ad oggi la squadra di Salt Lake City è in vantaggio, in virtù della sconfitta rimediata da LAL nel derby cittadino della notte, con i Jazz che hanno saputo approfittare del passo falso dei rivali andando ad espugnare il difficile parquet di Golden State. Utah ora mantiene mezza gara di vantaggio e con gli scontri diretti a favore, con un calendario di ancora 4 gare: OKC e Minnesota in casa per poi chiudere ancora contro Minnie, ma in trasferta, e a Memphis. Lakers a cui, invece, rimangono 5 partite di cui 4 allo Staples Center, ultime delle quali contro formazioni da PO come Warriors, Spurs e Rockets. I Mavericks, dopo aver perso lo scontro diretto a Los Angeles, sono virtualmente tagliati fuori, ma fin quando l’aritmetica non dirà il contrario, la squadra di Cuban continuerà a provarci. Kobe e soci, invece, non possono più permettersi di sbagliare se vogliono avere una chance. Ma che riusciranno o no nell’ “impresa” possiamo star certi che nella città degli angeli si parlerà molto, che sia di un uscita prematura o di un primo turno contro la numero 1, poco importa. 

Non possiamo far altro che gustarci queste ultime gare di regular season per far poi iniziare la “vera” NBA. 

Francesco Di Cianni

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