Non poteva andare meglio. Sembra assurdo, ma la stagione degli Orlando Magic, che hanno chiuso con il peggior record della lega (20 vittorie a fronte di 62 sconfitte), è da considerarsi assolutamente positiva, almeno per quanto riguarda l’ottica futura. Nelle prime 34 partite di stagione regolare Glen Davis ha dimostrato di possedere tutte le carte in regola per diventare il nuovo giocatore franchigia: 15 punti e 7.2 rimbalzi di media, ma soprattutto la leadership necessaria nei momenti cruciali delle partite. Ha un contratto di altri 2 anni a 6,4 milioni a stagione, ed i Magic hanno tutte le intenzioni di puntare forte su di lui. Il grave infortunio patito il 30 gennaio contro i Knicks ha rappresentato la fine delle speranze di playoff per Orlando, ma un vero e proprio trampolino di lancio per alcuni giovanotti che si sono dimostrati assolutamente all’altezza: Nicholson, Harkless, ma soprattutto Tobias Harris, giunto in Florida un po’ in sordina nell’ambito della trade che ha portato JJ Redick a Milwaukee, ma in grado di portare sulle spalle gran parte del peso dell’attacco dei Magic: 17.2 punti e 8.5 rimbalzi confezionati nelle 27 partite disputate con la maglia dei Magic. Harris ha appena 21 anni, 1 in più di Harkless, 3 meno di Nicholson. Tutti e tre percepiranno, nel 2013/2014, appena 5 milioni di dollari complessivi: un vero affare per Orlando, che si trova così estremamente coperta nei due ruoli di ala.
Nello spot di centro le cose non vanno peggio: Nikola Vucevic ha chiuso la stagione in crescendo, andando in doppia cifra nei rimbalzi in tutte le ultime 13 gare disputate, e viaggiando a quasi 20 punti di media nelle 16 partite che hanno chiuso la stagione (da sottolineare la prova da 25 punti e 21 rimbalzi contro Miami). Non sarà un problema trattenerlo ad Orlando, dato che è legato anche lui per (almeno) un altro anno di contratto a 1,7 milioni. Anche l’età è dalla sua parte: appena 23 anni…. Il cambio dalla panchina potrebbe darglielo Kyle Oquinn, giovanottone messosi anch’egli in mostra nell’ultima parte di stagione (due le doppie doppie messe a referto: non male per un centro pagato appena 700mila dollari a stagione).
Veniamo ai “piccoli”. Il contratto di Nelson e Afflalo è ancora garantito, quindi a meno di trade dovrebbero essere i titolare dei ruoli di playmaker e guardia. Alle loro spalle però c’è poca copertura: Udrih diventerà free agent, mentre dovrebbero essere confermati Doron Lamb ed Etwan Moore (a cifre peraltro ridicole), discreti elementi ma niente di eccezionale: è qui che dovrebbe essere spesa l’altissima scelta al draft. Presumibilmente la numero 1, a meno che la lottery non sconvolga i piani dei Magic. In ogni caso non si andrà più in basso della numero 4. Non sarà un draft ricco di guardie (specialmente dopo la rinuncia di Smart), e tutte le speranze della dirigenza dovrebbero ricadere su Ben McLemore, Shooting-guard da Kansas. Si compenserebbe perfettamente con Afflalo (più difensore, mentre McLemore è un atleta ed un attaccante di prim’ordine). Se non dovesse più essere disponibile, si andrebbe su un playmaker, presumibilmente Trey Burke, point-guard di piccola taglia ma di grande leadership.
Capitolo free agent. Il contratto di Turkoglu ha una clausola di rinnovo di 12 milioni a discrezione del giocatore, ma per un precedente accordo, qualora il turco decidesse di sfruttarla, i Magic sarebbero costretti a garantirgliene soltanto 6. In questo modo Orlando avrebbe una piccola finestrella per esplorare anche il mercato dei free agent (tre i 5 e gli 8 milioni circa a disposizione). Darren Collison, Corey Brewer, Eric Maynor sarebbero giocatori alla portata, ideali (specialmente il primo) dalla panchina.
Stefano Panza
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