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martedì 9 aprile 2013

Top e Flop della 31esima giornata. Di Natale, gol da tramandare. Stramaccioni, avanti un'altra...scusa


TOP

1) Di Natale. Uno dei gol più belli dell’anno, forse del decennio. In tutto e per tutto simile a quello di Totti alla Sampdoria qualche anno fa. Ma quello lo segnò Totti, quindi viene ricordato ancora adesso. Questo di Di Natale già non se lo ricorda più nessuno. 

2) Sannino. I palermitani sono già pronti a riservargli la poltrona di sindaco della città qualora riuscisse a salvarli dal baratro della retrocessione. 5 gol in due partite, contro Roma e Sampdoria, e il merito di aver restituito voglia di combattere ad una squadra che fino a pochi giorni fa non si reggeva in piedi. 

3) Denis. Da solo mette in agitazione l’intera difesa dell’Inter. Ricorderà a lungo quel giorno in cui segnò tre gol a San Siro nella settimana della morte dell’ex presidente Ruggeri. 

4) Ilicic. Se avesse giocato così da inizio stagione probabilmente il Palermo starebbe lottando per un posto in Europa League. Ha un talento immenso, ed il gol segnato alla Sampdoria ne è una testimonianza. 

5) Pelizzoli. Ha resistito – quasi da solo – agli assalti juventini per 70 minuti. Poi ha ceduto soltanto dinanzi ad un tiro dagli 11 metri. 

FLOP

5) I rigoristi del Napoli. 9 rigori calciati, 5 segnati. Gli ultimi due, uno da Hamsik, l’altro da Cavani, entrambi parati. Ma anche quando la massima punizione è stata trasformata, nessun azzurro (Cavani in particolare) è mai riuscito a spiazzare il portiere avversario. Basterebbe una finta, vero Balotelli? 

4) Lamela. Impalpabile per tutto l’arco dei 90 minuti del derby, a parte quando si divora un gol che ha dell’incredibile: a pochi centimetri dalla porta spedisce, non si sa come, il pallone in curva colpendolo con la nuca. Per essere grandi attaccanti non basta ubriacare gli avversari di dribbling. 

3) Ranocchia. Come per Lamela, sbaglia un gol incredibile. Ok, direte voi, ma è un difensore. Peccato che gli attaccanti dell’Atalanta non se ne siano neanche accorti… 

2) Sampdoria. Due partite casalinghe in 4 giorni. Un’occasione più unica che rara per allontanarsi definitivamente dalla zona tribolata della classifica. Invece prima l’Inter e poi il Palermo espugnano Marassi come se niente fosse. C’è ancora da soffrire… 

1) Stramaccioni. Anche stavolta si è salvato. Infatti il rigore dato all’Atalanta (effettivamente regalato) gli ha permesso una volta di più di sorvolare sulle assurde disattenzioni difensive della sua squadra, sulla mancanza totale di gioco, sugli errori clamorosi dei suoi giocatori sotto porta. Un vincente trova una soluzione, un perdente trova una scusa…

Stefano Panza

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