Segui e commenta con noi i principali eventi di calcio e basket. Ogni settimana troverete sul nostro sito il Punto su serie A, serie B, calcio estero, i top e flop di ogni giornata calcistica, l'analisi settimanale dei migliori giocatori dei principali campionati europei, approfondimenti sulle squadre e sui giocatori del momento. Con l'inizio dei campionati di basket avremo anche analisi settimanali su serie A ed NBA, ed anche qui approfondimenti su squadre e giocatori del momento.

sabato 27 aprile 2013

L'angolo della tattica. Un modulo apparentemente dimenticato troppo in fretta: il 4-4-2


Essere troppo nostalgici non è mai buona cosa, in quanto si tende a restare troppo attaccati al passato rischiando di non posare lo sguardo al presente o al futuro. Quest'affermazione spesso e volentieri è applicabile anche al calcio. Legarsi ai ricordi di vittorie, o agli schemi che hanno portato gloria può di fatto limitare la crescita o la riaffermazione di una squadra o di un gioco. Il calcio come ogni altra cosa è in continua evoluzione e spesso bisogna essere precursori in questo continuo scorrere di idee. Ci sono però dei "MUST", delle filosofie di gioco, delle idee che perdurano nel tempo e non cessano mai, in determinati momenti storico-tattici, di essere efficaci.

Di fatto l'articolo di oggi è un omaggio ad un modulo di gioco sempre verde ma ad oggi un pò trascurato dagli allenatori, che magari avrebbero trovato la soluzione attraverso di esso. Il modulo in questione è il 4-4-2 classico e tutta l'interpretazione tattica di gioco che ne deriva.

Storicamente il 4-4-2 è un modulo calcisticamente naturale; le squadre del calcio moderno tendono sempre ad avere una posizione in linea che permette di ricoprire le zone cruciali del campo. Di fatto nasce dal catenaccio, applicabile quindi nella marcatura a uomo, e si è riadattato alla "zona mista", figlia del calcio totale applicato da Rinus Michels negli anni settanta.

Oltre la disquisizione l'evoluzione storica, che ha trovato l'apice negli anni novanta (e qui merita una citazione seppur con riserva Sir Alex Ferguson, fautore del 4-4-2, nonostante affermi di non aver mai utilizzato il modulo nella sua accezione più pura), spesso guardando svariate partite di calcio, fatichiamo a capire come magli gli allenatori moderni abbiano abbandonato questo stile di gioco specie quando, in situazioni di precarietà fisica, o tecnica, sarebbe risultato fondamentale ai fini del risultato.

Prima di parlare di 4-4-2 dobbiamo fare una definizione di tecnica e tattica.

La tecnica, viene definita come la qualità del singolo (ma anche nel complesso) nei fondamentali e nell'applicazione di questi.

La tattica la definiamo come invece l'interpretazione di un gioco di squadra che quindi coinvolge più giocatori nello stesso tempo.

Questa distinzione ci serve per introdurre un discorso globale. Ovviamente ogni grande squadra per vincere ha bisogno di entrambi gli elementi, anche se di fatto propendiamo più per l'importanza tattica in questo caso. Non vogliamo dare poca importanza alla qualità di gioco, ma rapportando i due elementi al 4-4-2 di fatto la tecnica ha un pò meno valenza. Spieghiamo il perchè: Il 4-4-2 come già detto, ricopre tutti gli spazi del campo e permette alla squadra una facile interpretazione difensiva; Lo scorrimento della diagonale sulla zona del pallone è ristretta a pochi metri e la squadra non ha bisogno di abbassarsi troppo per compierla. Di fatto serve una concentrazione al gioco minore rispetto ad un altro modulo, ma un'attitudine fisica diversa e forse più dispendiosa.

La tecnica non viene esclusa a priori, non vogliamo far passare questo messaggio, ma vi renderete conto voi stessi come la tattica abbia un impatto più importante.

Partiamo dalla fase di POSSESSO: L'uscita della palla ha un'ampiezza considerevole in quanto può trovare spunto sugli esterni (difesa e centrocampo) sui centrali (tutta la spina dorsale) compresa la punta che può ricevere la palla e far salire la squadra. Di fatto sono varie soluzioni che non trovano grossi rischi: la squadra è allineata e schierata, e quando è così, difficilmente si corre il rischio di subire gol. Portare la squadra alta per vie centrali, consente di conquistare 10 metri a livello si squadra e comporre linee di 4 ad arco in modo da portare su i terzini e gli esterni, che su diagonale passaggio o su triangolazione. Di fatto qui la tecnica ha un'impronta decisiva, perchè serve qualità nel dribbling per creare la superiorità attraverso l'uno contro uno. Una volta creata la superiorità la giocata spezza la diagonale avversaria, e può dare il via al cross, al passaggio a rientrare, o alla conclusione.

Di fatto si potrebbe disquisire che una soluzione è facilmente contrastabile, ma il 4-4-2 per l'ampiezza totale che ricopre permette di avere più giocate (laterali o centrali), a discapito del possesso palla, che comunque non è sinonimo di vittoria (vedi Bayern-Barcellona........).

La fase di possesso ha in sè la fase di NON POSSESSO, ed il motivo è semplice: di fatto la squadra quando attacca è già schierata, e permette quindi non solo di rallentare la manovra avversaria, riducendone la velocità, ma anche di tenere la squadra stessa più schiacciata ergo prevedibile. Ciò non varia nelle situazioni di possesso alto avversario: superare la doppia linea 4-4 è sempre difficile e bisogna avere un gioco che punti soprattutto allo sfiancamento; bisogna essere veloci ed indurre uno degli uomini ad uscire fuori dalla linea, così da avere superiorità e trovare lo spazio d'imbucata.

Il chiaro esempio è Barcellona-Inter del 28 Aprile 2010, capolavoro tattico di Mourinho.

Come possiamo constatare quindi, spesso in determinate situazioni, il 4-4-2 rappresenta un appiglio fondamentale, quando in determinati contesti si è inferiori per predominio sul campo.

Gli esempi che vogliamo farvi sono: L'Inter di Stramaccioni dell'ultimo periodo; Il Napoli di Mazzarri nelle partite più complesse; La Juve di Conte in Bayern Juventus.Entrambi gli allenatori hanno avuto problemi che analizziamo in base al 4-4-2 per darvi un'idea di come avrebbe potuto essere utile.

Stramaccioni, con il 4-4-2 avrebbe potuto dare solidità alla squadra in un momento grigio specie dal punto di vista fisico, e avrebbe garantito copertura difensiva (di fatto l'Inter ha preso tanti gol per un'interpretazione della gara offensiva e sfilacciata).

Mazzarri, in partite gestite troppo maniacalmente avrebbe potuto scegliere di allargare la squadra e tentare il tutto per tutto sulle fasce in modo da aprire la difesa avversaria in quanto dispone di terzini ed esterni in grado di dare profondità, senza quindi avere la preoccupazione di una ripartenza avversaria, che ha creato spesso problemi ad un Napoli arrembante e maniacale nel possesso.

Conte avrebbe potuto optare per il 4-4-2 ed interpretare quindi una partita difensiva. Di fatto non sarebbe stata una vittoria garantita, ma giocare di ripartenza e subire il meno possibile, avrebbe magari cambiato gli scenari e le interpretazioni di gioco nella gara di ritorno.

Questi sono solo tre esempi, che vi facciamo per farvi capire, come spesso le soluzioni più semplici siano le più efficaci ed utili alla squadra in momenti in cui serve meno qualità e più tattica.Ovviamente non vogliamo dire che la ragione risieda solo nelle nostre parole, ma ci sono state dimostrazioni pratiche (La Lazio di mister Petkovic, a cui vanno i nostri complimenti; o esempi passati quale la Nazionale di Lippi nel 2006) che hanno dimostrato, che spesso la praticità è superiore allo spettacolo del possesso palla.

Magari presto il 4-4-2 tornerà in auge e sarà la soluzione decisiva nel cammino delle squadre per trionfare nelle varie competizioni. Di fatto però, il 4-4-2 resterà sempre un "Evergreen", e la storia ne è testimone.

Ernesto D'Ambrosio

Nessun commento:

Posta un commento