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mercoledì 17 aprile 2013

L'angolo della tattica. Inter in emergenza: quali adattamenti può attuare Stramaccioni?


Fare delle disquisizioni sulle squadre in crisi non è mai semplice, in quanto sono dell'idea che sia sempre più facile dare sentenze spicciole piuttosto che andare a capire dove stanno davvero i problemi della squadra.
Non è facile parlare del periodo negativo che ha colpito l'Inter nella seconda parte della stagione, ed infatti con l'Angolo della tattica vogliamo entrare nei minimi particolari, andando a carpire cosa non funziona nella squadra di Stramaccioni, già analizzata tatticamente (clicca qui per leggere l'articolo), che tanto bene ha fatto nella prima parte del campionato.

Partiamo dal capitolo infortuni, vera nota dolente della squadra: Indubbiamente abbiamo assistito a drammi (l'esempio lampante è Milito, ma i può citare anche Mudingayi, Nagatomo) dettati dalla sfortuna, ma ci sono stati anche troppi infortuni muscolari dovuti sicuramente ad uno sforzo troppo prolungato durante questi mesi. E' tutto collegato se ci pensate bene. Avere un'emergenza infortuni costringe Stramaccioni a schierare sempre gli stessi uomini (considerando anche l'Europa League e le sfide di domenica sera, ma mai di Lunedì) e quindi ha spinto questi a caricare troppo senza mai respirare; c'è chi ha pagato dazio pesante, come Cassano, Palacio, chi quanto meno ne risente nelle prestazioni, come ad esempio Guarin.

Indubbiamente l'Inter il prossimo anno dovrà rivedere qualcosa a partire dallo staff medico e di preparazione (con questo non vogliamo ergerci ad esperti in materia, ma avere più di 40 infortuni muscolari, è un dato significativo che non può essere trascurato e catalogato nella parola "sfortuna").

Gli infortuni giustificano in qualche modo Stramaccioni, che, fino a quando ha avuto tutti a disposizione ha navigato nelle zone alte della classifica, portandosi ad un punto dalla prima.

Certo, anche il mister, come i calciatori e la dirigenza, quando le cose vanno male, deve prendersi le sue responsabilità: Ci sono state partite in cui le scelte nei cambi, e le continue variazioni di modulo, non hanno fruttato alla squadra. Certo, non sapere chi giocherà per via degli infortuni non aiuta, ma ritengo sia sempre meglio dare un'idea alla squadra che dia i suoi frutti anche in tempi più lunghi, piuttosto che ideare tutto con eccessiva foga e frenesia. Questo rientra anche nell'inesperienza di un mister giovane che però ovviamente deve prendersi le sue responsabilità.

C'è anche da dire che la dirigenza a Gennaio ha aiutato poco il mister romano, non ritoccando per bene l'attacco, vero handicap della squadra per via degli infortuni (richiamare Longo, o prendere una punta di peso e soprattutto in forma, avrebbe aiutato molto).

Inoltre i calciatori li vediamo molto sfiduciati per via delle prestazioni, spesso anche buone ma condite da palesi errori arbitrali, molto gravi, che hanno influito sul rendimento e sulla classifica ( non voglio entrare nel merito delle parole di nessuno, ma è chiaro quanto le decisioni arbitrali abbiano influito in negativo sul percorso dell'Inter).

Analizzati i vari problemi, è importante andare a capire come l'Inter dovrà ( o meglio potrà) finire la stagione, a fronte del fatto che questa sera si gioca un importante semifinale di Coppa Italia contro la Roma, che in questo momento vuol dire tanto per le sorti di una stagione iniziata alla grande, ma che ha illuso le speranze dei tifosi.

La squadra di Stramaccioni conta di fatto, ad ora, 13 calciatori della prima squadra disponibili: quelli che oggi scenderanno in campo: Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Benassi, Kuzmanovic, Cambiasso; Alvarez, Kovacic; Rocchi più Schelotto e gli squalificati Pereira e Guarin. Ora attingere dalla primavera diventa una necessità.

A fronte di quello che ha in mano Stramaccioni, dovrà per forza provare qualche ragazzo, specie in attacco, in modo da dare respiro si superstiti Alvarez e Rocchi, ed anche magari a centrocampo, dando più spazio a Pasa e Benassi.

Le soluzioni per Stramaccioni sono due: o tornare al 3-5-2, oppure continuare sulla strada del 4-3-2-1.
Crediamo che per ovvi motivi sia più consigliabile la seconda e vediamo perchè:

In primis Samuel va dosato e bisogna preservarlo per non rischiare che le fatiche si accumulino e ne risenta lui anche in un futuro; inoltre il 4-3-2-1 garantisce più soluzioni rispetto agli uomini in avanti.

Giocare con il famoso "albero di Natale", permetterebbe al mister di avere due uomini in avanti a sostegno della punta (Rocchi, ma anche Forte, Belloni o Colombi, ma non Samuel...) abile nell'attaccare gli spazi, che può essere servita da Guarin ed Alvarez (quest'ultimo in grande crescita dettata dalla "forzata" continuità. Ci chiediamo perchè questo calciatore si spenga mentalmente con troppa facilità...). L'idea migliore per quanto riguarda l'angolo della tattica può essere l'avanzamento di Kovacic sulla linea dei trequartisti a ridosso della punta. Kovacic è un giocatore in grado di svolgere molti ruoli senza ridurre la qualità delle prestazioni, ma si può intuire come Mateo sia una mezz'ala con un cambio di passo ed un dribbling fuori dal comune e questo può essere importante per il gioco: permetterebbe a Guarin di rifiatare, ed inoltre giocare con Alvarez garantirebbe una qualità negli ultimi venti metri importante, in quanto entrambi sono giocatori in grado di mettere la squadra in superiorità numerica.

Avanzando Kovacic, il centrocampo, orfano da Domenica anche di Gargano, vedrebbe in campo davanti la difesa Benassi, che tanto bene aveva fatto quando è stato chiamato in causa, Kuzmanovic, abile nello scorrimento della palla, e Cambiasso utile con due soluzioni: quella di mezz'ala di inserimento, ruolo suo da sempre, oppure come metronomo davanti la difesa con il compito anche di diga e recupero della palla nei 10 metri tra attacco e difesa in fase di non possesso. Inoltre per dare respiro a Zanetti, lo si potrebbe impiegare nei tre di centrocampo come mediano di posizione così da dare spazio a Schelotto sulla fascia e più soluzioni a centrocampo.

Purtroppo, i giocatori sono pochi, e bisogna ragionare in ottica infortuni, quindi starà a Stramaccioni trovare le soluzioni in grado di portare la squadra alla fine del campionato con dignità e orgoglio. Buttarsi giù non serve, perchè ancora la stagione può essere salvata, i conti si fanno sempre alla fine e trovare soluzioni tattiche in questo caso, è importante se però unite ad una cosa forse più importante di tutte: la rabbia e la voglia di andare avanti. Le crisi si superano con la voglia di uscirne e Stramaccioni deve recuperare quella rabbia e quella lucidità tattica dello scorso anno, che ha sorpreso e stupito tutti.

Ancora c'è comunque tempo, e l'Inter tutta deve chiudersi a riccio e togliere fuori la stessa grinta vista contro il Tottenham al ritorno; il calcio è imprevedibile, e tutto in un attimo può essere sovvertito.

Ernesto D'Ambrosio

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