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domenica 14 aprile 2013

L'angolo della tattica. Tutte le chiavi tattiche della supersfida Milan-Napoli


Se il campionato di serie A appare già "deciso" con la Juve che viaggia solitaria a 71 punti, gli scontri dietro valevoli per due posti in Champions League non sono ancora ufficiali ed a sette partite dal termine ancora nulla è scontato.

Il Napoli tiene comunque saldo il secondo posto a 62 punti a quattro lunghezze dal Milan, e preparandoci allo scontro diretto di questa sera, proprio Milan-Napoli, andiamo a valutare la partita tatticamente proprio a fronte dell'opportunità che questa partita offre ad entrambe le squadre.

Vincere per entrambe rappresenterebbe l'allungo o l'aggancio decisivo e che chiuderebbe o riaprirebbe i giochi per un posto diretto nell'Europa che conta.

Le probabili formazioni recitano:

Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Constant; Boateng, Montolivo, Muntari; Niang, Pazzini, El Shaarawy.

Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani.

La sfida è di quelle delicate, cruciali se vogliamo e sulla carta, il Napoli arriva con tutti i suoi uomini migliori a disposizione; infatti Mister Mazzarri in settimana ha provato a sciogliere solo il dubbio Zuniga-Armero, ed a meno di clamorose sorprese la squadra titolare sarà invariata, con l'unica eccezione di Dzemaili ( in grande spolvero) che manderà in panchina un compassato Inler.

Il Milan invece dovrà fare a meno dello squalificato Balotelli ( 3 giornate per aver offeso il giudice di porta), e questo ha spinto Allegri a tornare al 4-3-3 dando spazio in attacco a Pazzini.

A fronte degli obiettivi entrambe le squadre dovranno gestire la partita con una filosofia differente. Per cui andiamo ad analizzare quali saranno le mosse e le chiavi tattiche delle rispettive squadre.

Partendo dal Milan, Allegri ha da sciogliere ancora i dubbi Costant-De Sciglio (e questo è un fatto solo di interprete) e Niang-Flamini (e questo è una scelta tattica). Decidere chi mandare in campo tra Niang e Flamini inciderà sulla scelta del modulo. Nel caso del 4-3-3 Allegri vorrebbe che la squadra giochi molto stretta per andare a chiudere ogni sbocco del Napoli che, come sappiamo parte dalle fasce, ma per andare a stringere centralmente e inserirsi tra le linee, spesso e volentieri sfilacciate a causa del contropiede.

Avere i due esterni d'attacco El Shaarawy-Niang, permette ad Allegri di avere sempre sovrapposizioni Abate-Niang El Shaarawy Costant (o De Sciglio) e questo creerebbe non pochi problemi a Maggio e Zuniga ( o Armero).

Con il 4-3-3 per il Milan è fondamentale avere le 3 linee sempre vicine, con una distanza non superiore ai 3 metri, e questa distanza deve essere dettata da Montolivo che in quanto regista deve portare alto il baricentro ed andare al recupero della sfera già nell'area del Napoli. Pressare alto è fondamentale nel 4-3-3 in quanto è un modulo che permette ampiezza immediata e quindi azioni subito pericolose dal primo passaggio dopo il recupero.

Come abbiamo sempre detto, il 4-3-3, se interpretato bene, è un modulo completo che permette una difesa di zona compatta e un attacco rapido e già largo. Difensivamente il Milan dovrà concedere poco a Cavani ed Hamsik, bravi nel partire da lontano senza palla e nell'attaccare gli spazi, e quindi Muntari e Boateng dovranno andare al primo pressing, lasciando anche il compito ai due centrali che dovranno star alti e tenerli sempre spalle alla porta, perchè non si possono dimenticare Pandev, bravo ad inserirsi andando in profondità e Dzemaili, molto intelligente nella ricezione della palla. Se notiamo bene, Dzemaili è molto abile nel seguire l'azione e capire dove la palla potrà andare. I suoi 4 gol nelle ultime due partite non sono frutto del caso, ma di una lettura intelligente di ogni singola azione.

Per cui Fondamentale nel Milan sarà il ruolo di tutto il centrocampo che dovrà essere l'equilibrio difensivo ed offensivo già nell'area avversaria. In questo caso la chiave tattica potrà essere Montolivo, chiamato al compito di metronomo e di primo pressing sul portatore ancora di spalle. 

Il Milan ha la necessità di vincere, e quindi dovrà svolgere una partita offensiva, aggressiva e sempre attenta ai contropiedi avversari. Il pareggio non porterebbe nulla e questa è l'occasione adatta per tentare l'assalto al secondo posto.

Il 4-3-1-2 e quindi con Boateng trequartista, darebbe al Milan l'uomo dal primo pressing (lo stesso Boateng), ed in contemporanea un falso esterno, in quanto spesso e volentieri Boateng attacca lo spazio andando sulla destra in modo da permettere l'ingresso dei centrocampisti stessi.

Per quanto riguarda il Napoli invece, fondamentale è non perdere. E' la partita più importante della stagione e questa garantirebbe l'accesso immediato in Champions League, per cui una preparazione totalmente diversa per la stagione che verrà. La posta in gioco è alta, e la squadra dovrà giocare una partita molto attenta.

La frase: la miglior difesa è l'attacco non mi trova molto d'accordo; Il campionato italiano lo vince sempre (o quasi) chi subisce meno gol,e quindi avere un'ottima interpretazione difensiva garantisce vittorie.
Quello che dovrà evitare Mazzarri è voler avere a tutti i costi il pallino del gioco, cadendo quindi nel volere del Milan.

Lasciare la palla agli avversari ed attaccare in contropiede sarà la mossa decisiva per il Napoli. Riguardando gli scontri diretti persi dal Napoli (Juve, Inter ad esempio) il Napoli ha avuto sempre una gestione quasi maniacale della palla, con percentuali più alte rispetto agli avversari, ma questo ha fatto si che la squadra rallentasse ogni singola azione e permettesse alla squadra avversaria di scherarsi. Questa sera invece il Napoli dovrebbe cedere magari qualche punto di percentuale del possesso e far aprire il Milan, andando quindi al recupero della sfera a centrocampo od anche nella propria trequarti e ripartire in velocità con una diagonale utile a cercare Cavani, sempre devastante in contropiede. Questo non vuol dire che il Napoli dovrà fare catenaccio, ma dovrà avere sempre tutti gli uomini dietro la linea della palla perchè così può dare il meglio ed essere più pericoloso. Certo, il 3-5-2 di Mazzarri non è di per se un modulo difensivo in quanto il mister tende a tenere gli esterni sempre più a centrocampo anzichè sulla linea di difesa. Molto spesso questo però gli ha reso la vita dura anche quando si trattava di difendere il risultato. 

Ormai tante idee efficaci del passato sono state etichettate come obsolete, e questo è un grande limite di tanti allenatori.

In partite del genere per il Napoli l'ideale sarebbe schierare un 4-4-2 e giocare con le linee strette in modo da chiudere ogni spazio e raggio d'azione del Milan, in modo tale da prevenire molte azioni di prima (usate spesso dal Milan con il 4-3-3) ed andare ad attaccare sulla doppia spinta esterna atta a cercare Cavani e Pandev, bravi a non dare punti di riferimento.

Comunque il Napoli dovrà fare una partita d'attesa e sfruttare l'arma migliore in attacco, quella del contropiede in verticale a tre tocchi sulla linea Berhami Dzemaili Hamsik Cavani.

Cito Berhami perchè a mio avviso sarà lui la chiave tattica della sfida. Ultimamente notiamo che in fase di non possesso si schiera tra i due centrali di difesa, portando la difesa a quattro in modo da far abbassare Hamsik e tenere la squadra più compatta. Questo abbassamento di 6 metri può dare i frutti in fase di ripartenza in quanto sempre Berhami può salire con la palla nei primi metri, lasciando spazio alla giocata di Dzemaili che può quindi servire sia Cavani che Hamsik in corsa.

Insomma, da questa partita dipenderà probabilmente la sorte dell'accesso diretto in Champions (nonostante il Milan con la vittoria disterebbe comunque ad un punto).

La speranza è che la partita venga decisa dai calciatori e non dalle decisioni (non decisioni) sciagurate della terna arbitrale, così da poter assistere ad una partita bella e tattica allo stesso tempo.

Le credenziali ci son tutte; non ci resta che attendere il fischio d'inizio per assistere ad una partita, che ci dirà molto sulla lotta Champions, ad ora tutta da decidere.

Ernesto D'Ambrosio

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