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giovedì 7 marzo 2013

L'angolo della tattica. Il Tottenham di Andre Villas Boas


La squadra del momento, per gioco e forma fisica, è senza alcun dubbio il Tottenham. La squadra degli operai del Nord di Londra ha iniziato il 2013 in splendida forma, riuscendo a collezionare, con il commuto della fine del 2012, ben 13 risultati utili in campionato è riuscita a posizionarsi al terzo posto in classifica a 54 punti, a cinque lunghezze dalla seconda, senza dimenticare il percorso in Europa League che la vede agli ottavi di finale.

I tifosi delli Spurs possono dirsi soddisfatti del lavoro che Andrè Villas Boas sta compiendo un lavoro davvero eccezionale, confermando le proprie idee di gioco scuola Mourinho viste nel Porto. Indubbiamente la parentesi Chelsea pare ormai superata, e solo un brutto ricordo, dimostrando che a Londra, c'è ancora spazio per la sua filosofia di gioco.

La squadra dotata di gente dalla grande corsa atletica a di un fattore aerobico di grande livello, imposta il proprio gioco sulle fasce, schierandosi con un 4-2-3-1. Senza alcun dubbio troviamo fattori scuola Mourinho che hanno influenzato il modo di intendere calcio di Boas; questo non vuol dire copiare alla lettera, ma seguire una filosofia chiara, rapportata ai propri calciatori che quindi per forza naturale e per caratterischiche tecniche apportano insieme alle idee del mister modifiche "forzate".

Riprendendo i nostri ormai cari "blocchi", partiamo dalla difesa, che pare aver trovato una quadratura dopo una fase d'appannamento iniziale.

Fino a poco tempo fa il dubbio partiva dalla scelta del portiere. La prima parte della stagione ha visto il veterano Friedel proteggere i pali della squadra, mettendo in serie presenza un pò alternate. Da quando invece l'ingente acquisto della sessione estiva, Lloris, è diventato titolare, la squadra ha guadagnato più sicurezza e si affida al francese in fase di ripartenza. Infatti non è raro vedere rilanci dello stesso a cercare gli esterni che agiscono in maniera centripeta al campo, attaccando gli spazi all'interno, con triangolazioni che permettono il taglio dell'attaccante o l'affondo dei terzini.

La linea a quattro di difesa vede protagonisti Kyle Walker a destra, titolare praticamente inamovibile e Jan Vertonghen jolly difensivo di sicuro affidamento che si alterna tra fascia sinistra e centro sinistra nel blocco dei due centrali, con Dawson Gallas Caulker ed Assou Ekotto gestiti in base agli impegni tra campionato e coppa.

I dettami della difesa sono molto chiari: sia fase di possesso che non possesso devono essere gestite in maniera attiva. Quando non si ha palla la linea difensiva deve stare molto alta, permettendo così alla squadra di salire e schiacciare gli avversari nella propria aria ai fini del pressing. Le squadre di Boas (analogia Mourinhana) vogliono sempre il recupero della palla fin dai primi metri, e per avere questo bisogna che la linea di difesa vada in pressione sugli elementi dell'attacco, formando una diagonale a "pettine" ossia richiedendo l'uscita dell'uomo nella propria zona qualora l'avversario riceva la palla spalle alla porta.

Ovviamente invece quando si è costretti ad indietreggiare, la difesa è sempre ben allineata, formando una doppia linea col centrocampo in modo da coprire ogni zona del campo e ripartire con più fluidità sugli esterni che hanno più facilità a sovrapporsi. L'uomo in più in questo senso è Walker, il più attivo dei terzini in fase di spinta, che tende a ricevere palla su lancio di Dawson al centro destra, mentre il centrale di sinistra tende a rilanciare direttamente verso Bale, nel ruolo di "interprete" sinistro.

La fase di possesso quindi in difesa è molto ridotta, e tende ad avvenire sempre più su, ed a questa manovra partecipa quasi esclusivamente Walker.

Lo schieramento del centrocampo è interpretabile in diversi modi. in fase di non possesso, Sandro Parker Huddlestone o Dembelè tendono ad aggredire sull'uscita del portatore ancora spalle alla porta, alzandosi quindi di 5-6 metri permettendo quindi alla squadra di stringersi e chiudere bene tutti gli spazi, garantendo ritmica di chiusura alla squadra. Questo consente agli esterni di frenare la corsa dei terzini. In fase di non possesso non transitoria la squadra come detto prima si chiude a quattro e generalmente il pressing avviene a zona, con l'esterni che seguono il taglio. Spesso però quando non avviene sono i centrali che scalano sul marcatore, facendo abbassare uno dei due mediani sulla linea di difesa, rispettando la diagonale (centrodestra sul centrodestra e centrosinistra sul centrosinistra).

Il compito dei due mediani si esaurisce quasi sempre in fase di non possesso, limitandosi in fase di possesso a tenere la squadra compatta e protetta in caso ci fosse bisogno di recupero repentino della sfera. E' un compito altamente delicato in quanto permettono alla squadra di sbilanciarsi con più tranquillità andando a ricoprire in sostanza il ruolo di tappabuchi.

Questo non deve far sembrare il Tottenham una squadra priva di qualità a centrocampo, anzi, il buon palleggio dei tre più utilizzati permette alla squadra di Boas una varietà di soluzioni in fase di possesso: dal lancio alla verticalizzazione passando per un fraseggio in grado di controllare i ritmi della gara.

Ovviamente ruolo fondamentale risiede nei tre a supporto della punta: Lennon Sigurdsson e Bale con l'aggiunta invernale Holtby, Livermore(scelta jolly più difensiva) e Dempsey (jolly tra centrocampo e attacco) garantiscono una varietà di soluzioni utili a differenti stili di gioco. Ovviamente il ruolo degli esterni è cruciale. Abbiamo già delucidato la fase difensiva, per cui ci concentriamo in particolare sull'offensiva andando a carpire i differenti movimenti da fascia a fascia. Sia Lennon che Bale, dotati di notevole velocità, svolgono un ruolo fondato sulla corsa e sul dribbling con differenze tangibili. Lennon tende a giocare con continue sovrapposizioni ed ama essere servito lateralmente ricevendo palla sui piedi per poi gestirla di conseguenza. Non è un calciatore che attacca gli spazi e spesso pecca di poca concentrazione sulla chiusura difensiva. Però riesce ad andare al cross e inserirsi negli spazi stretti per andare alla conclusione in area. Sigurdsonn ed Holtby giocano molto sulle triangolazioni che lascino l'attaccante in area e sfruttino la velocità di Lennon che poi servirà la punta con una diagonale di passaggio o cross a tagliare l'area. 

Altro capitolo quindi va aperto per il trequartista: Boas prevede un trequartista meno seconda punta (infatti Dempsey gioca sempre più attaccante o viene scelto nelle letture offensive della partita) e più coordinatore di gioco in grado di abbassarsi a centrocampo nei tre ed in grado di far partire gli esterni in fase di transizione.
Come detto sugli esterni, Bale è un giocatore spesso al di fuori degli schemi. Con 16 gol in Premier, il gallese sta affermando il suo talento dimostrando di essere un calciatore di primo livello, e di una tipologia a se. Infatti il ragazzo, partito come terzino sinistro, ha dimostrato nel corso degli anni un'inclinazione alla fase offensiva con la particolarità di dover partire da lontano per far esplodere la sua velocità in progressione. Dotato di una forza fisica spaventosa unisce la capacità di dribbling ad un sinistro chirurgico. Questo si coniugato agli schemi di Boas in quanto il gioco del mister portoghese è alla ricerca di una conclusione che parte da dietro, che attacchi gli spazi e che lo faccia in gran rapidità, e Bale riesce a percorrere il campo con estrema rapidità, ricevere la palla nello spazio in profondità, oppure sul taglio centrale, andando alla conclusione repentina, oppure dialogando con la punta centrale, il tutto partendo sempre dalle retrovie, sfruttando la progressione e non gli spazi brevi. Per questo la definizione di Bale verte più su "interprete sinistro" che su esterno d'attacco.

Il dialogo con la punta, Defoe (a quota 10 gol) Dempsey o Adebayor verte tutto soprattutto sulle finalizzazioni ed i dialoghi con gli esterni e quindi spesso la punta deve portar via l'uomo con un taglio ad uscire tra le linee oppure abbassarsi per giocare una triangolazione che mandi il compagno in porta.

Difetto di questa squadra spesso è l'interpretazione errata delle diagonali difensive, che causa gol proprio per la lettura sbagliata della linea 4-4; ed inoltre se alla squadra non viene lasciato spazio di ripartenza o di profondità, diventa difficile per loro sfondare in quanto non hanno nel sangue un gioco che preveda centrocampisti d'inserimento che aprano le diagonali avversarie.

Certo il lavoro di Boas è davvero notevole e va reso merito ad mister portoghese di aver costruito un gioco collaudato in poco tempo. La squadra merita il complimento di "squadra più in forma d'Europa" da parte dei critici, perchè senza dubbio la squadra più piacevole da guardare negli ultimi tempi, per gioco e rapidità della manovra, beh, questi è senza dubbio il Tottenham, che sta facendo sognare i tifosi del White Hart Lane.

Ernesto D'Ambrosio

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