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venerdì 15 marzo 2013

NBA, il Punto. Lakers in zona playoff, ma forse senza Kobe; Per Miami 20 vittorie consecutive!



Pronti a raccontare un’altra settimana NBA, piena di partite e nuovi spunti, avvicinandoci sempre più ai playoff. 

Iniziamo dall’Ovest, dove ormai da tempo c’è al comando San Antonio. Gli Spurs nella notte nel derby Texano con Dallas ha raggiunto le 50 vittorie stagionali, prima a riuscirci quest’anno, così come l’anno scorso e l’anno prima: è solo la terza squadra nella storia a raggiungere questo traguardo per 3 stagioni consecutive. Spurs leggermente altalenanti questa settimana (2W e 2L), ma che hanno portato a casa la partita più importante per il mantenimento della vetta, contro i Thunder. Nonostante l’assenza di Parker (che si dice proceda spedito verso il recupero) i texani hanno prevalso sui diretti rivali grazie ad un prova di collettivo degna della fama della squadra di Pop, che ha annichilito gli avversari nel secondo tempo, con uno Spittler ed un Leonard sugli scudi, sempre più in crescita, decisivi e al centro del progetto. Dall’altra parte Oklahoma insegue ad 1 partita e mezza di distacco, con 1 sola sconfitta (proprio contro SA) nelle ultime 7 e cerca di rosicchiare terreno. Un po’ più staccato, troviamo un gruppetto di 3 squadre con Memphis, Clippers e Denver. Memphis rimane una delle squadre più calde della Lega: 14-1 nelle ultime 15, in settimana hanno battuto i Clippers a domicilio, scavalcandoli al terzo posto. Sempre più inseriti i nuovi innesti, specie Prince e Davis, con Gasol e Conley saliti di livello dopo la pausa per All Star Game. In questa striscia di 15 partite una sola volta un avversario ha scollinato quota 100, a dimostrazione dell’enorme solidità raggiunta dai Grizzlies. Cosa che non possiamo dire dei Clippers, che sì rimangono uno dei roster con più talento ed esplosività della Lega, ma ancora non hanno raggiunto una solidità da squadra eccelsa, risultando spesso e volentieri troppo altalenanti durante un mese, una settimana o nella partita stessa! Certo, le attenuanti ci sarebbero, perché rare volte coach Del Negro ha avuto a disposizione tutti i suoi, martellati costantemente da infortuni, seppur lievi (ultimo dei quali Butler). A marzo sono 3-3 perdendo i confronti diretti con OKC, Denver e Memphis. Ora CP3 e compagni devono star attenti al ritorno forte dei Nuggets alle loro spalle per non perdere la quarta piazza e quindi il fattore campo al primo turno di PO, dove (state pur certi) cercheranno di dire la loro fino in fondo, con quella dose di talento e soprattutto il numero 3. 

Altro gruppetto dalla sesta alla nona posizione con 4 squadre in 3 partite e mezzo, capitanato da Golden State. I Warriors vengono da 6 partite casalinghe di fila e 4 vittorie, perdendo il confronto con Houston che insegue a 1,5 gare di distanza. Per l’ultima piazza PO è lotta aperta tra Lakers e Jazz. Avevamo accennato la scorsa volta al difficile calendario di Utah che infatti viene da 5 sconfitte in 6 gare e con ancora davanti a sé partite tutt’altro che agevoli. La differenza per ora è di solo 1 vittoria e ancora a Salt Lake City credono fermamente ad una qualificazione, anche perché davanti hanno i Lakers. LAL sembrava finalmente aver raggiunto un certo equilibrio, con un Kobe celestiale e Howard sempre più coinvolto, perfino in difesa. 9 W in 11 gare e ottava posizione raggiunta. Si vola in Georgia per la sfida con Atlanta. Partita in bilico negli ultimi secondi e palla (ovviamente) nelle mani sapienti di Bryant. Palleggio-arresto-tiro, palla sul ferro e conseguente partita persa. Poco male direte voi…sì, se non fosse che ricadendo per terra dopo il tiro, il Mamba ricada sul piede di Jones, che lo stava marcando. Il 24 rimane a terra, tanto, troppo per uno come lui…Il responso lo si ha il giorno dopo quando la caviglia sinistra rimane gonfia e i Lakers dichiarano la propria stella ‘out indefinitely”, cioè non si sa per quanto rimanga a bordo campo. Fosse per lui, giocherebbe anche oggi stesso, caviglia o non caviglia, come ci ha abituato a fare più e più volte. Certo è che la sfortuna si è abbattuta questa stagione sui gialloviola, ora che anche Gasol sembrava prossimo al rientro. Siamo pronti a credere che rivedremo presto Kobe sul parquet, quantomeno prima del dovuto e non ci stupiremmo di vederlo già nelle prossime uscite! Intanto cercano di risalire anche i Mavs, fermati nella notte dagli Spurs dopo 4 vittorie, lontani ora dai LAL 3 partite. 

Spostiamoci nella Eastern Conference con sempre di più al comando Miami. Gli Heat hanno toccato quota 20 W filate (ultima sconfitta l’1 febbraio), impresa non banalissima anche solo se si pensa che un squadra come i Bulls del 95/96, quelli delle 72 vittorie, si erano fermati a 18. Sembra girare tutto a meraviglia per Spoeltra e i suoi, con un Wade efficientissimo, un Chalmers molto ispirato ultimamente e “Birdman” (al secolo Andersen) sempre più inserito. Se poi aggiungiamo LeBron…Vetta in cassaforte con la seconda, Indiana (40-24) che insegue da lontano a 9,5 partite e che sembra al momento la più accreditata alla seconda piazza. Questo perché i Knicks, seppur abbastanza vicini (38-35) stanno frenando la propria corsa ultimamente, raccimolando una misera vittoria nelle ultime 5 e, cosa più importante, alle prese con gli infortuni. Dopo Stoudemire e Melo, che dopo aver saltato varie gare è tornato a giocare acciaccato, si è fermato anche il leader indiscusso della difesa, Tyson Chandler. Il centro, infortunatosi al ginocchio in settimana, è forse la pedina più importante nello scacchiere di Woodson e una sua perdita prolungata sarebbe devastante per i destini della squadra della Grande Mela. Di questo rallentamento ne ha approfittato Brooklyn, che ora vede i cugini a solo una gara di distacco grazie a 4 vittorie nelle ultime 5. 

Dietro ci sono Chicago, Boston e Atlanta appaiate con un record di 35-29. Boston, dopo l’eccellente periodo “post-Rondo” sta un po’ rifiatando, dimostrato dalle sconfitte con OKC e soprattutto Charlotte, dove molti titolari non hanno preso parte alla partita. Importante la vittoria contro Toronto, oltre che per il successo per due traguardi personali: Garnett e Pierce hanno superato in 15esima e 20esima posizione rispettivamente West e Barkley nella classifica ogni epoca di punti segnati. Arrancano gli Haws con solo 2 W nel mese di marzo. Sempre stabili in ottava piazza i Bucks, a 2,5 gare dal gruppetto davanti e con un quantomeno rassicurante margine dalla nona. Molto più indietro troviamo la formazione più in difficoltà della NBA: i Pistons, i quali, sempre senza Drummond, sono riusciti a non vincere ancora una partita dall’inizio del mese! 

Occupandoci delle imprese dei nostri connazionali, riportiamo purtroppo la nota dei Raptors in cui comunicano la fine della stagione di Andrea Bargnani causa infortunio. In molti sono convinti che il Mago possa avere giocato qualche settimana fa la sua ultima partita con la canotta della formazione canadese. Chicago, invece, è in bilico tra la quinta e la settima ed è reduce da una vittoria in 5 gare con le 4 sconfitte arrivate tutte in trasferta. E’ servito un Belinelli top scorer da 22 punti per portare a casa l’unica vittoria dei Tori, con l’italiano che ha faticato nelle successive due, facendo registrare perfino un “uovo” (0 punti) nella pesante debacle a Sacramento. Se a Chicago potrebbe andare meglio, va a gonfie vele in Colorado, dove i Nuggets non conoscono sconfitta da ben 10 partite (seconda striscia di vittorie dietro agli irraggiungibili Heat). Il Gallo sta facendo il suo, risultando sempre uno dei più utilizzati da coach Karl. Gallinari ha dovuto affrontare il suo passato nell’ultima sfida che vedeva Denver ospitare i Knicks di Anthony, alla prima in Colorado dalla famosa trade: netta affermazione dei Nuggets con un Melo deludente (limitato dal precario stato di forma) e un Gallinari da 16 (ma con un brutto 4 su 13 dal campo e 1 su 8 da tre), con l’altro ex Knicks Wilson Chandler (24 punti in uscita dalla panchina) in grande spolvero. Ora Denver lotta per entrare nelle prime 4 forze dell’Ovest, anche se il calendario da qui alla fine non è di certo agevole, ma in questo momento nessuno vuole fare i conti con la strapotenza fisica di questi Nuggets. 

Francesco Di Cianni

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