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mercoledì 12 giugno 2013

Dallas Mavericks, consigli per il mercato


Dopo 12 anni la stagione dei Dallas Mavericks si è chiusa in aprile. Una squadra capace di battere i Miami Heat nella finale del 2011 non è stata in grado di centrare i playoff appena due anni dopo. I problemi fisici – e l’età ormai avanzata – di Dirk Nowitzki hanno senz’altro contribuito, ma l’era dei Mavs si era oramai chiusa con l’addio di Jason Kidd e Tyson Chandler, due dei principali artefici del trionfo del 2011. Da allora è partita la ricostruzione, che si concretizzerà in maniera massiccia questa estate. Sono soltanto 5 infatti i Mavs ancora sotto contratto, ovvero Nowitzki, Marion, Carter, Cunningham e Crowder. Tutti gli altri diventeranno free agent, permettendo ai Mavs di tuffarsi sul mercato con soli 37 milioni di stipendi garantiti.

Prima di analizzare le possibili mosse di Dallas in questa sessione di mercato, è importante effettuare una distinzione tra quello che probabilmente tenterà realmente di fare la dirigenza e quello che invece consiglieremmo noi. Nel primo caso è ormai chiaro il tentativo da parte di Mark Cuban di fiondarsi su uno dei due gioielli del mercato, Chris Paul o Dwight Howard, anche a costo di sacrificare la 13esima scelta al draft. Per quanto ci riguarda, riteniamo che tale politica possa rivelarsi un errore: meglio iniziare la costruzione di una squadra composta da tanti buoni giocatori, possibilmente giovani, per poi approfittare del buco di 22 milioni che si verrà a creare nell’estate 2014 per la scadenza del contratto di Nowitzki il quale, qualora dovesse essere riconfermato, lo sarebbe a cifre molto molto più basse permettendo così l’ingaggio di un’altra stella.

Iniziamo dunque la nostra analisi dal draft, cercando il modo migliore per spendere la – preziosissima – scelta numero 13: il reparto cui ci rivolgeremmo sarebbe quello dei lunghi, con il centro proveniente da Pittsburgh Steven Adams che potrebbe ancora essere disponibile. Fatto ciò cercheremmo di rifirmare Chris Kaman a cifre ragionevoli (4/5 milioni), reduce da diversi acciacchi ma ancora in grado di offrire un solido contributo di fisicità ed esperienza (10.5 punti e 5.6 rimbalzi di media in 20 minuti d’impiego nella stagione appena trascorsa).

Oltre a Kaman l’unico altro elemento che cercheremmo di trattenere in Texas è OJ Mayo, anche se il rischio che si vada ben oltre i 4.2 milioni del suo ultimo contratto è fortissimo. Pensiamo di cavarcela con 7/8 a stagione, ma avremmo la garanzia di una guardia ancora giovane e nel pieno della forma, con Vince Carter, autore di una delle stagione più brillanti degli ultimi anni, pronto a subentrargli. 

Dal nostro budget avanzerebbero una decina di milioni, indispensabili per catturare un playmaker di ottimo livello. In tal caso di tufferemmo senza indugio su Brendon Jennings, cui offriremmo interamente i 10 milioni a nostra disposizione. Dal secondo giro del draft cercheremmo eventualmente un playmaker di riserva. 

Ricapitolando, ecco come presenteremmo i nostri Dallas Mavericks ai nastri di partenza della prossima stagione: Jennings, Mayo, Marion, Nowitzki, Adams nel quintetto base. Dalla panchina si alzerebbero un playmaker scelto al secondo giro, Carter, Cunningham, Crowder e Kaman. 

Riteniamo che una squadra del genere possa lottare concretamente per un posto ai prossimi playoff (non nascondiamo che sarebbe un po’ carente in fase difensiva), ma soprattutto porrebbe ottime base per la stagione successiva, quando i contratti di Marion e Nowitzki libereranno circa 30 milioni dal monte ingaggi.

Stefano Panza

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