Strana stagione quella dei Portland Trail Blazers. Partiti con molte chance di disputare almeno i playoff, hanno mantenuto le promesse per gran parte della stagione, prima di crollare inesorabilmente nella seconda metà, chiudendo con un pessimo 33-49.
Il telaio dei Blazers è di primo livello: Lillard, Matthews, Batum ed Aldridge rappresentano una base solidissima da cui ripartire. Ciò che è mancato è la panchina, i cui numeri occupano l’ultima posizione in tantissime speciali graduatorie della lega. È chiaro che l’obiettivo principale della post-season della franchigia dell’Oregon sia proprio quello di rinforzare il secondo quintetto.
Il salary cap ammonta circa a 43 milioni, quindi sarebbero circa 16/17 quelli a disposizione della dirigenza per intervenire sul mercato. Di questi però, alcuni potrebbero essere utilizzati per rifirmare due dei free agent più importanti della squadra: Eric Maynor e JJ Hickson. Il primo è free agent con restrizione, e può rappresentare un discreto cambio di Lillard o Maynor. Noi però non ci esporremmo per oltre 3,5/4 milioni a stagione. Se qualche altre squadra dovesse offrirgli di più, niente da fare. Per quanto riguarda Hickson, invece, è molto probabile un allontanamento dall’Oregon, ed in effetti, nonostante le cifre di tutto rispetto collezionate dall'ex lungo dei Cavs (12.7 punti e 10.4 rimbalzi di media), si tratta di un giocatore che non ci convince appieno. Gli altri free agent (Smith, Williams, Babbitt) non saranno molto rimpianti.
Sotto contratto resterebbero dunque otto giocatori (quelli sopracitati del quintetto base, più Freeland, Claver, Leonard, Barton), oltre eventualmente ad Eric Maynor. Va ricordato però che Portland potrà usufruire di ben 4 scelte nel prossimo draft: la 10, la 39, la 40 e la 45. Molti esperti ipotizzando che i Blazers potrebbero sfruttare la decima chiamata per Alex Len, centro di Maryland di sicuro avvenire, per riempire il buco sotto canestro lasciato da Hickson. Noi invece, fossimo nella dirigenza di Portland, ci tufferemmo semplicemente sul miglior giocatore a disposizione, preferibilmente una guardia o un’ala.
Per colmare il vuoto sotto canestro, invece, esploreremmo il mercato dei free agent con un unico obiettivo: Al Jefferson, in uscita dai Jazz, a nostro parere sarebbe assolutamente perfetto da utilizzare insieme ad Aldridge. 10 milioni per 4 o 5 anni è il contratto che gli faremmo stipulare, cifra che ci permetterebbe di firmare tutti e quattro i rookie restando più o meno al di sotto del salary cap.
Un esempio di chiamata con la decima scelta potrebbe essere Kentavius Caldwell-Pope, atletica guardia da Georgia, back-up ideale di Wesley Matthews. Con le chiamate al secondo giro andremmo a tappare gli altri buchi nel secondo quintetto, sperando comunque nella crescita di alcuni dei giocatori che maggiormente hanno deluso quest’anno, come ad esmpio Meyers Leonard.
Ricapitolando, sono pochissime le modifiche che apporteremmo al roster dei Blazers. Lillard in regia è una garanzia assoluta, così come Matthews, Batum, Aldridge e Al Jefferson. Dalla panchina Maynor, Caldwell-Pope e Leonard potrebbero già imprimere un’accelerata al secondo quintetto, sperando che delle tre scelte al secondo giro almeno una si riveli azzeccata.
Stefano Panza
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