Anno zero per gli Utah Jazz. Dopo una stagione che li ha visti a lungo lottare per un posto ai playoff, la squadra che si presenterà ai nastri di partenza della prossima stagione sarà profondamente rinnovata. Infatti Al Jefferson, Paul Millsap, Randy Foye, Mo Williams ed Earl Watson non figureranno più a libro paga (togliendo così 36 milioni dal salary cap dei Jazz), mentre i giocatori sotto contratto saranno soltanto sei, ovvero Alec Burks, Jeremy Evans (entrambi elementi di contorno o poco più), Gordon Hayward, Marvin Williams, Derrick Favors ed Enes Kanter.
È lampante come il ruolo di playmaker sia totalmente scoperto, mentre sarebbe necessario rintracciare perlomeno una guardia titolare, un centro di alto livello ed un altro lungo di rotazione.
Il draft potrà aiutare molto, in quanto Utah detiene i diritti delle scelte n.14 e n.21, oltre alla n.46. Con la 14esima chiamata sarà difficile pescare un uomo franchigia, ma tutto lascia credere che i Jazz potrebbero orientarsi verso Shane Larkin, minuscolo ma esplosivo playmaker da Miami; attaccante purissimo, ma ciò che garantisce in attacco paga in difesa. Sarà d’obbligo dunque pescare dal mercato dei free agent un cambio che possa garantire un alto rendimento anche nella metà campo difensiva. Con la 21esima chiamata sceglieremmo, qualora dovesse essere ancora disponibile – cosa abbastanza probabile – Mason Plumlee, ala forte da Duke. Il cambio ideale di Derrick Favors, con cui formerebbe un duo giovanissimo e di grande potenziale. Con la 46esima scelta cercheremmo di tappare eventuali buchi.
Veniamo ora al mercato. I Jazz vantano al momento un monte salari di 27 milioni, ne avranno quindi circa 31 da spendere sul mercato dei free agent, una cifra che dovrebbe garantire almeno due o tre giocatori di spessore. Realisticamente i due più ambiti, Paul e Howard, difficilmente accetterebbero di giocare a Salt Lake City, per quanto ricco possa essere un eventuale contratto propostogli. Decidiamo dunque di puntare su qualcuno di più abbordabile, come ad esempio Jarrett Jack, esperto play dei Warriors reduce dalla miglior stagione in carriera. La sua taglia fisica e la sua esperienza si combinerebbero alla perfezione con Larkin, permettendo a quest’ultimo una tranquilla crescita. Dopo gli ultimi playoff disputati da Jack il suo prezzo è leggermente lievitato rispetto ai 5.4 milioni percepiti lo scorso anno: con 7/8 milioni riteniamo di poterlo fare nostro.
Spestiamoci nel ruolo di guardia. Qui ci sarebbe bisogno di un realizzatore, e chi meglio di Monta Ellis, in uscita da Milwaukee, per interpretare questo ruolo? Potremmo strappargli un pluriennale per una cifra che si aggira intorno ai 10 milioni a stagione. Concludiamo il nostro tris di acquisti con un centro di primo livello, ovvero Nikola Pekovic, autore di una stagione straordinaria con i T’Wolves. Anche per lui crediamo saranno necessari non meno di 9/10 milioni all’anno, ma ha dimostrato di meritarli tutti fino all’ultimo centesimo.
Ricapitolando, il nostro ipotetico quintetto degli Utah Jazz potrebbe essere: Larkin, Ellis, Williams, Favors, Pekovic, con una panchina composta da Jack, Burks, Hayward, Plumlee, Kanter.
Un roster del genere, realizzato anche con qualche milioncino al di sotto del salary cap, avrebbe il suo punto di forza nella lunghezza della panchina, composta da giocatori che danno il meglio proprio a partita iniziata, come Jack o Hayward, già l’anno scorso tra i migliori sesti uomini in circolazione.
Stefano Panza
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