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venerdì 21 dicembre 2012

Il Punto sull'NBA. Thunder e Clippers dominano ad ovest, Belinelli in grande spolvero



Anche questa settimana troviamo in vetta alle classifiche i soliti Oklahoma City Thunder, che vantano un record di 21 vittorie e sole 5 sconfitte, oltre al migliore attacco della Lega con oltre 105 punti a sera. I ragazzi di coach Brooks dopo aver fatto lo scalpo ai rivali di San Antonio e essere andati a prendere la vittoria ad Atlanta con quella che è attualmente la migliore prestazione stagione di Durant, autore di 41 punti, hanno portato la loro striscia vincente a 12. Striscia interrotta in casa dei giovani Minnesota T’Wolves, grazie alle ottime prestazioni dei suoi big men, il solito Kevin Love e quel Nikola Pekovic che sera dopo sera, gara dopo gara, si sta confermando come uno dei centri più dominanti della NBA, almeno per produzione e presenza sotto canestro. La squadra di Minneapolis può sorridere, inoltre, per il rientro del loro playmaker spagnolo Ricky Rubio, che dopo una buona gara d’esordio contro Dallas, sta facendo un po’ fatica (ma sarebbe strano il contrario) a trovare il ritmo partita e una buona condizione. Rivediamolo tra un paio di settimane.

Ad Ovest alle spalle di OKC troviamo la squadra senza ombra di dubbio più calda: i Los Angeles Clippers. Blake Griffin e soci non conoscono sconfitta da quasi un mese e da 11 partite. Questo grazie, ovviamente, all’attacco orchestrato dal genio di CP3, ma anche per la loro difesa che concede poco più di 92 punti a partita ed al momento tra l’élite della Lega, almeno stando alle cifre e alle percentuali concesse agli avversari. Ancora un po’ più in difficoltà i cugini gialloviola, che in settimana hanno ritrovato Pau Gasol in quintetto, trovando anche una vittoria in casa contro Charlotte, che definire di misura è riduttivo se si pensa che i Bobcats nell’ultimo possesso della gara hanno avuto ben 5 tiri (un paio anche abbastanza agevoli) per vincere la partita. Se non altro è una vittoria per LAL, che, però, arranca in classifica, lontani 1 partita e mezzo dall’ottava piazza. Buone notizie ci sono almeno in infermeria, perché pare che Nash abbia iniziato a riallenarsi con la squadra e probabilmente a breve non lo rivedremo più a bordocampo in giacca. Altra squadra che sta faticando ultimamente sono i San Antonio Spurs (e chi l’avrebbe mai detto?) che hanno perso 4 delle ultime 5 gare. Di certo gli impegni non sono stati proprio semplicissimi per la truppa di Pop, che nelle ultime due è dovuta andare a Oklahoma City e a Denver, ma siamo sicuri che con l’esperienza dei neroargento la squadra del Texas si rimetti subito in carreggiata.

Buona, invece, la settimana dei Portland Trailblazers, sempre più del rookie delle meraviglie DamianLillard, che ha anche firmato il suo primo buzzerbeater per vincere la partita proprio contro la squadra del suo principale rivale al premio di rookie dell’anno, Anthony Davis, contro New Orleans. Hornets che hanno enormi problemi in attacco con il penultimo attacco dell’NBA (appena 91,48 punti di media) e si ritrovano in fondo alle classifiche dopo addirittura 9 L filate.

Voliamo sulla costa Est. Qui in vetta ci sono i sempre ottimi Knicks, freschi dell’ennesima vittoria nel derby contro i Nets, grazie al grande contributo di Carmelo Anthony. Anthony che non era in campo nella partita precedente al Madison in, forse, una delle partite più importanti dell’anno, cioè quella del ritorno nella Grande Mela di quel Jeremy Lin che solo l’anno scorso era letteralmente osannato dei new yorkesi e che, invece, è stato accolto dai fischi dai suoi ex tifosi. Allora Lin per vendicarsi ha sfoderato un’ottima performance e, insieme al sempre eccelso contributo del Barba, ha dato ai Knicks la loro prima sconfitta stagionale casalinga. New York, intanto, aspetta a breve il ritorno dell’ “uomo da 100 milioni di dollari”, al secolo Amar’eStoudamire, e sarà curioso vedere se sarà fedele alle dichiarazioni fatte in questi giorni e uscirà senza problemi dalla panchina; se così fosse, i Knicks diventerebbero davvero temibili.

Dietro alla squadra di coach Woodson troviamo ancora i Miami Heat (17-6) a mordere le caviglie, mentre perdono un po’ di terreno i Brooklyn Nets, che mantengono sempre un record leggermente al di sopra del 50% (13-12), ma reduci da 3 sconfitte consecutive. I problemi ci sono e sono presenti sia in attacco, dove si ritrovano in 22esima posizione, che in difesa, dove è vero che concedono poco meno di 94 punti ma è altrettanto vero che sono 26esimi per percentuale concessa agli avversari (questo “grazie” al ritmo compassato voluto da coach Avery Johnson). Ancora nel limbo ritroviamo i Boston Celtic (13-12), attualmente in ottava posizione, mentre sono in netta ascesa le quotazioni dei sorprendenti Orlando Magic. Dopo l’addio in estate di Howard, tutti davano per spacciata la squadra della Florida, che, invece, dopo 4 vittorie consecutive, con alcune ottime vittorie come contro i Warriors e i T’Wolves, si ritrova a ridosso della zona playoff e con un record appena sotto al 50%. Pessime condizioni, invece, per i Cleveland Cavaliers che non riescono a rialzarsi nemmeno dopo i rientri di Dion Waiters e della star Kyrie Irving, e nonostante abbiano in squadra il miglior rimbalzista della Lega, Anderson Varejao. I Cavs vengono da 10 sconfitte nelle ultime 11 e anche quest’anno i playoff sembrano un miraggio.

Veniamo agli italiani. Continua il buon momento per Belinelli, sempre solido titolare di questi ritrovati Chicago Bulls (14-10), ora addirittura quarti ad Est, grazie anche alla vittoria arrivata contro Brooklyn con il canestro decisivo di Belinelli nel finale. Marco non sta facendo sentire la mancanza del veterano Rip Hamilton, tant’è vero che si è parlato di una possibile trade che coinvolgerebbe quest’ultimo. Sono probabilmente solo rumors, ma già il fatto che se ne parli è sintomo di quanto bene stia facendo il prodotto di San Giovanni in Persiceto. Ottimo anche Gallinari e i suoi Nuggets, reduci da vittorie prestigiose contro Memphis e San Antonio. Contro i Texani, decisivo il contributo dell’azzurro con 28 punti (season high) e 9 rimbalzi. I Nuggets, però, sono stati sconfitti nella notte a Portland, dopo la peggiore prestazione nella storia della NBA con 22 triple tentate e nessuno messa a segno! Andiamo in Canada, dove Bargnani non sta giocando ma i suoi Raptors sono in un buon momento, con una striscia di 4 vittorie. Troppo semplice ora puntare il dito contro Bargnani e rinfacciargli queste 4 W arrivate con lui a bordocampo. Più probabilmente è, in gran parte, frutto del caso che questo momento coincida con il suo infortunio. Ma intanto negli Stati Uniti e non solo si susseguono voci di un suo possibile scambio, che forse sarebbe l’ideale per un rapporto che attualmente sembra veramente essere arrivato al capolinea.

Francesco Di Cianni

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