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mercoledì 12 dicembre 2012

Top e flop della settimana NBA. Belinelli super, i Lakes si inabissano


TOP 

1) Marco Belinelli. 23,26,22,18. Sono i punti segnati dal ragazzo di San Giovanni in Persiceto nelle ultime quattro uscite. In ognuna di queste apparizioni ha giocato almeno 40 minuti. È forse il momento più importante della sua carriera, ed è anche grazie a lui se i Bulls hanno toccato il quarto posto ad est. 

2) San Antonio Spurs. Oltre 130 punti nelle ultime due gare, almeno 110 nelle ultime quattro. Pleonastico sottolineare che siano arrivate altrettante vittorie per Duncan e compagni. Delle ultime 11 sfide ne hanno persa soltanto una, quella chiacchieratissima contro i Miami Heat in cui Popovich non ha schierato i big three. Primo posto della Western Conference meritatissimo, ma occhio ai Thunder… 

3) OJ Mayo. 20.8 punti di media, largamente il miglior marcatore dei Mavs (il secondo è Chris Kaman con 14.3). Tira con il 53% da tre, e pensare che i Grizzlies l’hanno mandato via perché avevano bisogno di un tiratore affidabile dall’arco…. I 40 punti dell’8 dicembre contro Houston manifestano lo stato di forma di questo ragazzo. 

4) Josh Smith. Gli Hawks sono terzi ad est con 3 sconfitte in meno dei 76ers, i primi inseguitori. Gran parte del merito è da attribuire a Josh Smith, forse alla sua migliore stagione in carriera. Non tanto per i 17.3 punti di media e gli 8.1 rimbalzi (aggiungiamo anche 2 stoppate), ma per la sua leadership (la cessione di Johnson gli ha giovato tantissimo) e soprattutto per la costanza, suo storico punto debole. Nelle ultime tre uscite, per fare un esempio, ha chiuso con 23, 24 e 22 punti. 

5) Golden State Warriors. Quinto posto ad ovest ad una sola lunghezza di Clippers, quarti. Dietro, invece, quasi il vuoto. Complimenti davvero ai Warriors guidati da uno Stephen Curry (20 punti a partita) finalmente a posto fisicamente. Eccellente David Lee (18.2 punti e 11.3 rimbalzi). Sono cinque i giocatori in doppia cifra di media oltre ad Harrison Barnes che ne ha 9.1. 


FLOP 

5) Brooklyn Nets. Mese di dicembre disastroso per i Nets: dopo la vittoria ai danni dei Magic sono giunte 5 sconfitte consecutive, anche se gli avversari erano di assoluto livello (OKC, Miami, Golden State, Milwaukee, New York). Non è un caso se queste sconfitte sono coincise con l’infortunio di Brook Lopez che, come abbiamo già ribadito in altre analisi, è probabilmente il giocatore più importante della squadra. 

4) DeMarcus Cousins. Talento cristallino, un fisico scolpito per giocare a pallacanestro, ma di lui si parla più per i suoi colpi di testa che per le giocate sul parquet (che sono comunque notevolissime). L’ultima “Cousinata” è una gomitata nelle parti basse di OJ Mayo durante una lotta a rimbalzo (clicca qui per visualizzarla). Perché? 

3) Difesa Houston. Vedere i Rockets all’opera non annoia mai. Sia per il gioco spumeggiante dei vari Harden (39 punti contro i Mavs), Lin (38 punti contro gli Spurs), che per, loro malgrado, la totale carenza difensiva. Subiscono più di 100 punti da otto gare consecutive, tra cui spiccano i 134 presi dagli Spurs, 120 dai Thunder, 116 dai Mavs e dai Jazz, 114 ancora dagli Spurs. Non stupisce che abbiano la peggior difesa della lega con 105.4 punti incassati. 

2) Andrea Bargnani. Sempre lui. Probabilmente, tranne le primissime stagioni nella lega (in cui pero i suoi Raptors vantavano un record positivo), si tratta della sua peggiore annata in NBA. Nelle ultime sette uscite (escludiamo l’ultima gara in cui ha disputato solo 8 minuti per un infortunio) ha chiuso con un 2/19 al tiro, un 1/4, un 3/14 e un 5/15. E Toronto ha un record di 4-18. 

1) Los Angeles Lakers. Anche in questo caso, sempre loro. Una vittoria nelle ultime 6 partite giocate, tra cui rimarchiamo le sconfitte contro Magic e Cavs, avversari decisamente alla portata. Ed è agli occhi di tutti che quando Kobe segna più di 30 punti i gialloviola perdono. C’è tantissimo lavoro da fare per Mike D’Antoni, ma intanto i Lakers sono 12esimi ad ovest. E il rientro del canadese è ancora rimandato…

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