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sabato 8 dicembre 2012

NBA, il Punto. I Thunder fanno paura, ma gli Spurs non sono da meno


Non possiamo iniziare la nostra carrellata di notizie sul mondo NBA non parlando della squadra più calda del momento. A chi ci stiamo riferendo? Ovviamente agli Oklahoma City Thunder. La squadra di coach Brooks nelle ultime 17 partite è uscita dal campo sconfitta soltanto in due occasioni e al momento è in striscia positiva da 7 turni, ultimo dei quali contro i Lakers alla Chesapeake Energy Arena. I Thunder possono contare sull’attacco più esplosivo della Lega, non solo per la presenza del miglior scorer (ovviamente parliamo del 35) e della point guard più atletica (qui prendere l’indirizzo del numero 0) del globo terraqueo, ma anche statisticamente parlando, in quanto OKC ha il miglior attacco per punti segnati (si scollina oltre i 106 a notte) e per percentuale dal campo (un incredibile 49,2%). Se poi si va a guardare la difesa, si scopre che i Thunder sono secondi soltanto ad Indiana per percentuale concessa agli avversari, ed è facile capire il perché abbiano nettamente il miglior differenziale di punti e sono forse attualmente la migliore squadra in circolazione. 

Continuano spediti anche i San Antonio Spurs che non si sono fatti disturbare più di tanto dalle tante voci che si sono scatenate dopo la salatissima multa arrivata (mittente Stern David) per non aver fatto giocare, in perfetto Pop-style, i migliori 4 giocatori in trasferta a Miami (per altro persa in volata). Ottimo momento anche per questi sorprendenti Warriors di inizio stagione, che nelle ultime 12 hanno un record di 9-3 e che attualmente si trovano quinti in una Conference agguerrita com’è l’Ovest. Davvero va un grosso complimenti a coach Marc Jackson e ai suoi ragazzi. In vetta, però, troviamo sempre i Grizzlies, che dopo aver chiuso uno strepitoso mese di Novembre con una sola sconfitta, hanno cominciato bene anche Dicembre. Sempre trascinati dalla migliore coppia di lunghi della Lega (Zibo-Gasol jr.) e dalla migliore difesa per punti concessi (poco più di 91). 

Pessimo momento invece per gli Hornets (che in settimana hanno annunciato che cambieranno il nome della franchigia in Pellicans), che sembra davvero aspettare trepidante il rientro della loro prima scelta assoluta di quest’anno, Anthony Davis, sempre fuori per infortunio, e per i Suns, in striscia negativa da ben 5 gare, e scivolati nei meandri della classifica. 

Capitolo a parte, come al solito, recitano i Lakers. Kobe in settimana ha sfornato prestazioni magistrali a ripetizione, che, però, non sono bastate ai suoi che ne hanno perse 3 su 4, ma almeno il buon Kobe ha potuto togliersi uno sfizio personale diventando appena il quinto giocatore nella storia a superare quota 30000 punti, entrando, ancora di più, nel gotha del gioco. Si aspetta sempre il rientro di Nash, che dovrebbe cominciare ad allenarsi tra pochi giorni, ma il suo rientro avverrà sempre troppo tardi per i tifosi Losangelini. 

Ad Est troviamo in vetta ancora i New York Knicks, unica squadra con record immacolato nel parquet di casa ed imbattuta da 5 gare, ultima delle quali vinta addirittura in casa dei campioni in carica di Miami e senza il leader della squadra Carmelo Anthony. Vittoria arrivata con grande autorità, con 20 punti di scarto e una prova di grandissima solidità di collettivo. Alle loro spalle troviamo proprio gli Heat, che prima di questa gara erano reduci da un’altra sorprendente sconfitta contro la peggiore squadra della Lega, gli Washington Wizards. A preoccupare maggiormente, aldilà delle due sconfitte filate, è probabilmente la difesa, venticinquesima per punti subiti. Se si vuole arrivare a giocare anche quest’anno a Giugno si deve correre al più presto ai ripari, perché non sempre poi si può mettere una pezza con il talento (seppur enorme) offensivo. Ancora altalenante il cammino dei Celtics, che viaggiano sempre intorno al 50%, nonostante il ritorno in cabina di regia di Rondo, che nella notte ha sfornato la sua prima tripla doppia stagionale nella gara persa a Philadelphia. 

Perdendo un’occasione per stare zitti, nelle scorse edizioni avevamo osannato gli Charlotte Bobcats, titolari di un ottimo avvio di stagione, viaggiando nelle zone alte di classifica. Probabilmente a star lassù è venuto il mal di testa ai Bobcats che non vincono una partita da 6 turni e che si ritrovano in un batter d’occhio fuori dalle posizioni playoff. 

Andando a vedere le prestazioni degli italiani, non si può non cominciare parlando di Belinelli, che entrato in quintetto per l’assenze di Hamilton, dopo un paio di gare difficili, nelle ultime due è stato senza ombra di dubbio uno dei migliori dei suoi, con ottime cifre e, cosa più importante, stando in campo per 40 minuti, cosa non di poco conto con un allenatore come Thibodeau. Si spera che anche con il rientro dei titolari, il Beli si sia ritagliato un posto importante nelle rotazioni. Buone prove anche per Gallinari anche se i suoi Nuggets stanno ultimamente stentando con 4 sconfitte in 6 gare, ma con un record sul 50% che li mantiene in piena lotta per le posizioni che contano. Bargnani, anche perché un po’ frenato da piccoli problemi fisici, stenta, come del resto i Raptors (peggior difesa NBA per punti concessi), che hanno regalato una sola gioia ai propri tifosi nelle ultime 10 partite. Si è parlato anche una possibile trade per il nostro connazionale, ai Lakers con coinvolto Gasol. Ma, aldilà della squadra, forse una trade sarebbe la cosa più giusta per un talento come quello del Mago, per rinascere e, soprattutto, trovare nuove motivazioni, magari in una squadra che lotta per un posto nella post-season. E’ quello che ci (e gli) auguriamo. 

Francesco Di Cianni

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