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giovedì 17 ottobre 2013

Brasile 2014, il punto sulle qualificazioni nel resto del mondo

La fase a gironi delle qualificazioni mondiali è ufficialmente conclusa, ed ha dato il suo responso. Le qualificazioni CONMEBOL si concludono con Colombia, Cile ed Ecuador che raggiungono il Brasile assieme all'Argentina. La Colombia si era già qualificata con il rocambolesco 3-3 in rimonta ottenuto contro il Cile, anche grazie ad un arbitro confuso e felice. A 16 anni da Francia 1998 i Cafeteros (clicca qui per leggere l'approfondimento sulla Colombia) tornano alla fase finale di un mondiale e, come il Belgio lo fanno avendo a disposizione un enorme potenziale, soprattutto offensivo. Cile ed Ecuador hanno dovuto aspettare la giornata di martedì per avere la certezza della qualificazione: la selezione cilena ha infatti sconfitto proprio l'Ecuador, ma la festa è stata doppia in quanto l'Ecuador, che martedì aveva avuto la meglio di misura sull'Uruguay, passa in virtù della miglior differenza reti rispetto allo stesso Uruguay che dunque accede agli spareggi interzona contro la Giordania. La selezione Ecuadoregna torna dunque ad un mondiale dopo 8 anni. Il traguardo è stato ovviamente dedicato alla memoria di Christian "Chucho" Benitez, l'attaccante titolare scomparso quest'estate per un improvviso arresto cardiaco. Per Cile arriva la seconda qualificazione consecutiva ad una fase finale di un mondiale, è la prima volta in assoluto che accade (il Cile giocò già due mondiali consecutivi nel 1962, da paese ospitante e nel 1966). Come già detto agli spareggi interzona va l'Uruguay per la quarta volta consecutiva. La Giordania è un avversario più che abbordabile, ma la "Celeste" non può essere assolutamente soddisfatta del suo cammino. La squadra quarta ai mondiali e campione di Sud America, che in attacco ha frecce del calibro di Suarez, Cavani, e Forlan in un girone dove per giunta è mancato il Brasile qualificato d'ufficio, deve fare necessariamente meglio di un quinto posto che non è la fine del mondo, ma che di fatto ti mette in una situazione in cui non vorresti essere, Giordania o non Giordania. Nota a margine: le altre tre semifinaliste della Coppa America 2011, ovvero Venezuela, Paraguay e Perù sono uscite tutte in malo modo dalle qualificazioni mondiali. 

Rocambolesca se non di più invece la situazione del girone finale CONCACAF. Già qualificati gli USA e la Costa Rica, restavano da definire il terzo e il quarto posto, ovvero l'ultimo posto utile per i Mondiali e il posto che porta agli spareggi interzona. A qualificarsi ai mondiali è l'Honduras, che ha difeso dunque il vantaggio che aveva sulla quarta piazza, avendo sconfitto venerdì la Costa Rica già qualificata, e suggellando il traguardo con un pareggio esterno contro la Giamaica, sufficiente per far festa. Ad accedere allo spareggio interzona contro la Nuova Zelanda è il Messico, che alla vigilia era ovviamente favorito per competere per la vittoria del girone. Ma il modo in cui i "tricolor" arrivano allo spareggio ha dell'incredibile. La vittoria di venerdì contro Panama grazie ad un gol strepitoso di Herrera mettono la selezione messicana nelle condizioni di sperare addirittura nel passaggio diretto del turno, in caso di sconfitta dell'Honduras. Ma in Costa Rica i messicani vanno sotto per 2-1 e contestualmente Panama passa in vantaggio con Tejada all 83' contro gli U.S.A. Il risultato qualificherebbe Panama per il numero maggiore di gol segnati a fronte di una differenza reti pari a meno 2. Ma al novantaduesimo, mentre in Messico si profilava il dramma sportivo Graham Zusi segna il gol del pareggio, mentre un minuto dopo Johansson, giovane di belle speranze dell'AZ, scrive la parola fine alle speranze Panamensi. I "Gringos" di Klinsmann regalano dunque al Messico la possibilità di giocarsi gli spareggi con la Nuova Zelanda, sicuramente meno forte delle squadre del girone CONCACAF, anche se va detto che questo Messico è tutto fuorchè irresistbile, soprattutto se si ostina a tenere fuori un giocatore come Carlos Vela che, a prescindere dalle convocazioni rifiutate in passato e dalle altre eventuali motivazioni, serve come il pane a quest Messico. 

Chiudiamo questa panoramica con i Play-off della zona Africana. La Costa D'Avorio di Drogba ha sconfitto per 3-1 il Senegal in casa, mettendosi in condizioni mediamente agevoli per la sfida di ritorno che si disputerà in campo neutro a Casablanca. Anche la Nigeria può sorridere. I campioni d'Africa hanno infatti sconfitto la sorprendente Etiopia ad Addis Abeba con un 1-2 in rimonta. Gli Etiopi però possono fortemente recriminare per un gol fantasma nettamente regolare non visto dall'arbitro. Un 2-2 sarebbe stato comunque un risultato favorevole alle "Super Aquile" ma avrebbe consentito agli Etiopi di non essere vincolati alla vittoria con due gol di scarto o superiore a 1-2 per provare a centrare una storica qualificazione ai Mondiali. Tunisia e Camerun pareggiano 0-0, risultato che lascia aperto ogni scenario in vista della sfida di ritorno prevista a Yaoundè. Il ritorno di Eto'o, che aveva annunciato il ritiro immediato il mese scorso salvo poi tornare sui suoi passi non è bastato a dare risultati immediati. Risultati immediati che invece ha avuto il Ghana che con un roboante 6-1 ha strapazzato l'Egitto, non proprio gli ultimi arrivati del calcio Africano. Sugli scudi il capitano Gyan Asamoah autore di una doppietta. Le "Black Stars" sono dunque con un piede in Brasile. Dulcis in fundo Burkina Faso-Algeria. I vice campioni d'Africa hanno sconfitto in casa l'Algeria per 3-2 in una partita emozionante chiusa dal rigore di Aristide Bancè. E' una vittoria importante che comunque non da grosse sicurezze. L'Algeria infatti ha a disposizione giocatori di talento, Taider e Feghouli su tutti, ed il ritorno da giocare proprio in Algeria sarà tutto fuorchè una partita facile.

Emilio Scibona
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