Fuori un’altra. Ogni giornata il gruppetto delle fuggitive perde una componente. L’altra settimana aveva rallentato la Fiorentina; questa volta è toccato all’Inter, incappata in una tremenda lezione di calcio impartita dalla Roma. I punti di distanza della compagine di Mazzarri dal primo posto sono adesso 7, 5 quelli dal secondo e terzo posto. Un’inezia se pensiamo che mancano ancora 31 partite, ma recuperare terreno da quelle tre lì davanti sembra davvero un’impresa ardua.
Cosa dire della Roma? Miglior attacco con 20 reti segnate, miglior difesa con un solo gol subito, miglior assistman, Totti a quota 6. In questa speciale classifica, tra l’altro, i romanisti occupano tre delle prime quattro posizioni: Strootman segue il suo capitano a quota 4 assist, tanti quanti l’atalantino Cigarini, mentre ad una lunghezza di distanza troviamo Pjanic. Questo a testimonianza della coralità e del gioco di squadra della formazione allenata da Garcia (clicca qui per leggere i segreti della Roma di Rudi Garcia). Resta da vedere se e quando le avversarie riusciranno a trovare delle contromosse per arginare lo strabordante attacco dei capitolini. Il prossimo a tentare l’impresa sarà
Rafa Benitez in quella che si preannuncia essere una sfida estremamente interessante e spettacolare. L’orario definitivo è stato fissato: venerdì 18 ottobre alle 20.45. Vediamo come rientreranno i vari giocatori dalle parentesi con le proprie nazionali, ma in ogni caso l’esito di tale sfida potrà dire moltissimo sul presente e sul futuro di entrambe le squadre.
Rafa Benitez in quella che si preannuncia essere una sfida estremamente interessante e spettacolare. L’orario definitivo è stato fissato: venerdì 18 ottobre alle 20.45. Vediamo come rientreranno i vari giocatori dalle parentesi con le proprie nazionali, ma in ogni caso l’esito di tale sfida potrà dire moltissimo sul presente e sul futuro di entrambe le squadre.
La settima giornata si è chiusa con il posticipo tra Juventus e Milan. Questa sfida ha portato a galla ben poche novità: la Juventus, anche quando è inceppata, resta una macchina da 3 punti; il Milan senza Balotelli non vale più di una metà classifica (ma anche con lui non varrebbe i posti validi per una qualificazione europea); Llorente è l’ultima ruota del carro di Conte; Pirlo è ancora il principale faro della Juventus; Muntari ha un conto in sospeso con i bianconeri; la difesa del Milan è da scarsa serie B; Mexes quando incappa in una serata nervosa - e capita un po' troppo spesso - rischia di fare grossi grossi danni. Altro da aggiungere?
A parte la Roma forse la sorpresa più interessante di questa prima parte di stagione è senz’altro il Verona. 13 punti in 7 partite, impianto di gioco solido e collaudato, individualità eccellenti come Jorjinho e soprattutto Iturbe, uno dei futuri fuoriclasse a livello europeo (del resto è in prestito dal Porto, e lì i giocatori li sanno scegliere benissimo), giocatori di grande esperienza anche nella massima serie (Toni, Romulo, Cacia) ed un pubblico affezionato ed ambizioso. Una piazza del genere ad alti livelli può solo far benissimo al nostro movimento.
Quest’anno il divario tra le prime della classe e le ultime sembra davvero essersi allargato. Le numerose goleade di questa prima parte di stagione ne sono una testimonianza. A nostro parere Sassuolo, Livorno, Chievo, ma soprattutto Sampdoria e Bologna, hanno numerose chance di retrocedere. Paradossalmente le più a rischio sono proprio queste ultime due. Alcuni presidenti, del resto, pretendono di giocare in serie A senza spendere un euro. E Sampdoria e Bologna, squadre con un bacino d’utenza non indifferente, hanno ritenuto opportuno fare cassa cedendo i principali giocatori senza premunirsi di sostituti all’altezza. Clamoroso l’esempio dei rossoblu: l’anno scorso c’erano Taider, Gabbiadini, Gilardino, quest’anno ci sono Della Rocca, Bianchi – ci sarà un motivo se, nonostante fosse senza contratto, l’ex torinista era rifiutato da tutti? -, Cristaldo. Non basta il nome altisonante di una città a mantenere la serie A, cari presidenti.
Stefano Panza
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