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lunedì 7 gennaio 2013

Il Punto sulla serie A. Juventus e Fiorentina, tonfi clamorosi. Mazzarri, lezione a Zeman


Una domenica bestiale, cantava Fabio Concato. Forse aveva previsto alcuni dei risultati di questo turno di campionato. Incredibile quanto accaduto soprattutto a Torino a Firenze, ma anche le dimensioni della batosta incassata dall’Inter fanno notizia. Niente di nuovo invece a Napoli, dove ormai Cavani sta riempiendo il suo salotto a forza di palloni portati a casa. 

Partiamo da Fiorentina-Pescara. Erano di fronte una squadra che aveva segnato 24 gol nelle ultime 8 partite (una media di 3 gol a gara) contro la peggior difesa del campionato (35 reti incassate dagli abruzzesi). Come va a finire? Ovviamente il Pescara espugna 2-0 Firenze. Il risultato è forse bugiardo, ma oltre agli straordinari meriti di Perin, protagonista indiscusso del match, è da sottolineare l’incapacità della Fiorentina di approfittare delle clamorose distrazioni difensive dei biancoazzurri. Con il passare dei minuti gli ospiti hanno preso coraggio e con una serie di ripartenze tutt’altro che disprezzabili hanno lentamente allontanato i Viola dalla propria area di rigore. Questa squadra, partita secondo tutti i pronostici con un piede già in serie B, arriva al mercato di gennaio con il dovere di rinforzarsi – servono diversi elementi, specialmente in attacco – ma con la consapevolezza di avere già un organico all’altezza della situazione. I 4 punti di vantaggio sulla zona retrocessione ne sono una prova. 

La sconfitta interna della Juventus contro una Sampdoria in dieci uomini per 70 minuti è forse uno dei risultati più incredibili degli ultimi anni. Delio Rossi non poteva sognare una giornata migliore, ma il suo merito è stato di crederci sempre, anche sotto di un gol e di un uomo, restando con due attaccanti con il rischio di incassare una goleada ma anche di raddrizzare la partita. Ha avuto ragione lui. Certo, Buffon ci ha messo del suo: un gol da fuori area su tiro non irresistibile ed un altro sul proprio palo da posizione angolatissima. Anche i campioni sbagliano, ma nel suo ruolo ogni errore può costare dei punti. 

Fino ad un paio di giorni fa la lotta per lo scudetto sembrava definitivamente chiusa, ma ecco che con una due-giorni di partite tutto si riapre, o almeno quasi. La Lazio, prima inseguitrice, ha ribaltato una partita contro un Cagliari sfortunatissimo in questo periodo, ed ha dimostrato carattere e solidità di squadra oltre ad una profondità della panchina che è assolutamente indispensabile quando si vuole lottare fino in fondo per tutti gli obiettivi. Nel prossimo turno i biancocelesti ospiteranno l’Atalanta mentre la Juventus farà visita al Parma, squadra in grandissima forma. Sulla carta c’è la possibilità, da parte dei ragazzi di Petkovic, di accorciare ancora la distanza dal primo posto, ma abbiamo visto in questa giornata che le partite non si giocano sulla carta ma sul campo. 

In un colpo solo il Napoli sorpassa Inter e Fiorentina. Mazzarri, che spesso abbiamo criticato, ha impostato in maniera esemplare la partita contro la Roma: pressing asfissiante a metà campo, chiusura degli spazi con 7/8 uomini dietro la palla e ripartenze fulminanti con non più di due passaggi. Certo, i miracoli di De Sanctis e i gol di Cavani hanno aiutato (25 in 23 partite ufficiali quest’anno), ma mai come ieri il Napoli ci è sembrato una squadra vera, ed il gioco di Zeman è tanto spettacolare quanto disinnescabile con alcuni accorgimenti. Gli azzurri sono una squadra di striscia: quando prendono fiducia diventano inarrestabili, quando iniziano a perdere colpi precipitano in un tunnel di sfiducia. Siamo alla seconda vittoria consecutiva, e per un mese il Napoli non avrà impegni infrasettimanali. Juventus e Lazio sono avvisate. 

C’è caduto anche lui. Stramaccioni ha sempre preferito non parlare di arbitri, e per questo si è sempre fatto apprezzare. Quando però la situazione si fa pesante per la sua classifica e – chissà – per la sua panchina, ecco che fioccano le giustificazioni più banali. L’inter ha preso tre gol dall’Udinese a causa di grossolani svarioni difensivi e ha fallito il vantaggio per un clamoroso errore di Johnatan. Un po’ di autocritica, per favore.

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