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lunedì 14 gennaio 2013

L'analisi sulla serie A. Risale l'Udinese, la Juve barcolla, Genoa e Palermo tremano



La prima giornata del girone di ritorno ha spaccato in due parti uguali la classifica: fino alla decima posizione, attualmente occupata dal Catania, si lotta per una piazza in Europa. Dall’undicesima piazza, ovvero dal Chievo in giù, l’obiettivo è quello di mantenere la categoria. 

In questa nostra consueta analisi del lunedì stavolta partiamo proprio dai bassifondi della classifica: Genoa, Palermo e Siena al momento finirebbero in serie B. Se per i toscani le speranze di salvezza sembrano ridotte al lumicino, anche a causa della politica intrapresa dalla dirigenza in questo mercato di gennaio – vendere, vendere, vendere, e soltanto in seguito acquistare -, Genoa e Palermo hanno una rosa che permette loro di sperare. In particolare i rossoblu, che possono vantare elementi come Borriello, Immobile, Kucka, Ganqvist, giocatori contesi ed ambiti da mezza serie A. Viene da chiedersi come sia possibile che una squadra del genere risieda in terz’ultima posizione. Una possibile risposta la si può ricercare nel continuo andirivieni di giocatori che entrano a far parte di questa squadra. Il Genoa è un continuo supermarket, senza identità e senza uno “zoccolo duro” che possa garantire continuità. E i 17 punti in 20 partite ne sono una testimonianza. Alla fine però il Genoa dovrebbe farcela, specialmente mantenendo almeno uno tra Immobile e Borriello. A scapito di chi? Il Cagliari, la squadra che precede i liguri, ha dimostrato più volte di valere ampiamente la serie A, così come la Sampdoria. Meno probabile la permanenza nella massima categoria per il Pescara, che ha già lasciato scorrere metà finestra di mercato senza aver apportato significativi aggiustamenti alla squadra. Il Palermo invece sì, e in pochi giorni si è assicurato Aronica, Dossena ed Anselmo, tutti e tre già schierati titolari contro il Napoli da Gasperini. Ci sbilanciamo affermando che con un buon attaccante (Immobile sarebbe perfetto, ma anche un Nenè o un Pozzi farebbero la differenza) i siciliani dovrebbero farcela, a patto anche che nelle partite casalinghe il caldissimo pubblico palermitano dia il suo contributo. 

Salendo in classifica notiamo la lenta risalita dell’Udinese, che ormai da tre anni a questa parte ci ha abituati a partenze a rilento prima di scoppiettanti finali di campionato, sempre culminati con un piazzamento di tutto rispetto. Quest’anno, complice l’uscita affrettata dalla Champions, i friulani hanno avuto il freno a mano tirato, ma la doppia vittoria con Inter e Fiorentina ha lanciato i bianconeri a soli 5 punti proprio dai viola, attualmente quinti. L’anticipo di sabato sera contro la Juventus ci offrirà un’altra testimonianza dello stato di salute dei ragazzi di Guidolin. 

A proposito di Juventus, già sono stati spesi fiumi d’inchiostro per evidenziare il calante stato di forma dei campioni d’Italia, che hanno realizzato 28 punti nelle prime 10 partite contro i 17 nelle seguenti 10. I problemi della squadra di Conte esistono realmente, e non solo nei risultati: anche il gioco è decisamente più carente rispetto ad un paio di mesi fa. Infortuni a parte (Chiellini, Marchisio ed Asamoah hanno rappresentato l’arma in più dei bianconeri nella prima metà di stagione), l’impressione è che questa squadra abbia bisogno della Champions per mantenere alta la concentrazione: a differenza di molte altre squadre che risentono del doppio impegno, infatti, la squadra di Conte sembra soffrire la mancanza della sfida infrasettimanale, con conseguenti cali di tensione. Se così fosse poco male, perché nel giro di tre settimane si tornerà sui campi europei. 

Ma attenzione perché in tre settimane le inseguitrici, Lazio e Napoli, potrebbero aver raggiunto la capolista. Il calendario però, specialmente per i partenopei, non è affatto favorevole: due trasferte consecutive attendono gli uomini di Mazzarri, a Firenze e a Parma (unica squadra ancora imbattuta in casa). Dopodichè al San Paolo attenderanno il Catania prima di recarsi a Roma per lo scontro diretto proprio contro la Lazio. In queste 4 partite, oltre che nel responso della Corte di Giustizia di giovedì, si deciderà il futuro del Napoli.

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