Segui e commenta con noi i principali eventi di calcio e basket. Ogni settimana troverete sul nostro sito il Punto su serie A, serie B, calcio estero, i top e flop di ogni giornata calcistica, l'analisi settimanale dei migliori giocatori dei principali campionati europei, approfondimenti sulle squadre e sui giocatori del momento. Con l'inizio dei campionati di basket avremo anche analisi settimanali su serie A ed NBA, ed anche qui approfondimenti su squadre e giocatori del momento.

venerdì 18 gennaio 2013

Il Punto sull'NBA. Utah entra in zona playoff, risalgono Nets e Nuggets


Altra settimana interessante oltreoceano e come al solito noi siamo qui a raccontarvela. 

Iniziamo dalla costa Ovest dove sopra a tutti troviamo due solite sospette. Oklahoma City è titolare del miglior record dell’intera Lega (31-8) e sembra sempre essere una spanna su tutte attualmente. Dopo l’inaspettata sconfitta a Washington, KD e compagni hanno infilato 5 vittorie tutte ottenute piuttosto agevolmente, esprimendo una netta superiorità sui malcapitati avversari. Emblematica l’ultima gara, giocata contro Denver, non proprio l’ultima arrivata: risultato in naftalina già dopo 2 quarti, con un Westbrook straripante nella prima metà di gara. Subito dietro troviamo i Clippers, con una sola sconfitta in più. La settimana si preannunciava dura per la compagine californiana, costretta a fare a meno del leader Chris Paul. Bè, chi si aspettava uno scivolone in classifica è rimasto abbondantemente deluso: 3 partite e 3 vittorie, tutte in trasferta e tutte vinte facilmente. Probabilmente questo sta a significare che i Clips hanno finalmente raggiunto una maturità tale da poter fare a meno dell’uomo di punta della squadra, anche se per poche partite di Regular Season. Ma le buone notizie non si fermano qui, perché finalmente i tifosi hanno potuto vedere all’opera il “fresco 40enne” Grant Hill, alla prima gara stagionale, e un Lamar Odom in forma come non si vedeva ormai da un paio d’anni, non ancora a livello di quello nella versione Lakers, ma sicuramente in risalita e coach Del Negro lo ha notato dandogli più minuti, in uscita da una panchina ancora più qualitativa ora, aspettando il rientro a pieno regime di Billups. 

Bene anche i Jazz, con 4 W nelle ultime 5, e rientrati in piena lotta playoff, essendo attualmente in settima posizione dopo la bella vittoria casalinga contro Miami. Molte squadre, però, sono in difficoltà ad Ovest. A cominciare da Memphis che più che per le 3 sconfitte consecutive, preoccupa per il modo in cui queste sono maturate. In tutt’e tre le gare hanno preso un ventello dagli avversari mettendo in mostra una squadra senza gioco né “anima”, cosa piuttosto sospetta per una squadra solida come i Grizzlies. Probabilmente sta accadendo qualcosa all’interno dello spogliatoio o più probabilmente all’interno della società, come si vocifera, con contrasti tra vecchia e nuova dirigenza. Male, molto male anche i Rockets e i Trailblazers, formazioni che avevamo lodato negli articoli precedenti, ma che vengono rispettivamente da 5 e 4 L. Per entrambe il problema lo si può individuare in difesa dove Houston non supporta l’esplosività del proprio attacco, concedendo agli avversari più punti a partita (103.7) di tutta la NBA, mentre Portland è la quarta peggior difesa in termini di percentuale concessa (46,1%). Brutto il momento anche per Minnesota, scivolata a 3 partite di distanza dall’ottava piazza dal momento che non vince da ormai una decina di giorni. Ma di certo quello che più preoccupa l’ambiente è la maledizione che affligge costantemente da un paio di stagioni i Wolves: gli infortuni. Perché oltre a quelli ormai storici di Roy e Budinger, e ad un Love più fuori che dentro, si sono aggiunti nella notte anche quelli di Pekovic e Shved. Noi tutti speriamo non sia nulla di grave per i due, ma di certo a Minneapolis potrebbe andare meglio…Piuttosto sottotono anche i Warriors, che mantengono la quinta posizione, ma che hanno perso 4 delle ultime 5. 

Capitolo Lakers. I gialloviola stanno cercando di rialzarsi dopo 6 gara senza successi, avendo ottenuto 2 convincenti vittorie contro Cleveland e Milwaukee, dovendosi, però, fermare di fronte agli Heat di un travolegente LBJ. Buone notizie dal fronte infortuni, con i rientri di Howard, tornato da un paio di partite a pieno regime, e di Gasol, rientrato stanotte e partito dalla panchina. Bisognerà vedere se accetterà il ruolo di sesto uomo, che sarebbe la soluzione ideale per coach D’Antoni, ma che il catalano non sembra gradire. 

Trasferiamoci ad Est. Miami sempre in prima posizione (26-12) dopo le vittorie a Oakland contro Golden State e a Los Angeles (vedi sopra). Sicuramente l’uomo copertina è ancora una volta LeBron, ma questa settimana particolarmente: James è diventato contro i Warriors il più giovane giocatore della storia a scollinare sopra quota 20000 punti in NBA (non il più veloce, record che appartiene a Wilt Chamberlain) e come se non bastasse nella stessa partita ha superato anche i 5000 assists. La sera dopo, si è allacciato di nuovo le scarpette, distruggendo i Lakers. Non malissimo… 

Ad una partita di ritardo troviamo i Knicks, in leggera risalita dopo 3 sconfitte, con le vittorie su Hornets e Pistons. L gara contro Detroit si è giocata all’O2 Arena di Londra, rafforzando i legami tra i due continenti e continuando una tradizione già presente l’anno passato. Il commisioner Stern continua a sostenere la possibilità di franchigie NBA dislocate in Europa e sembra quasi voler fare le prove generali, ma a noi sembra attualmente alquanto improbabile… 

In forma questa settimana troviamo i Brooklyn Nets (23-16), risollevatisi con coach PJ Carlesimo e dopo 9 vittorie nelle ultime 11, andando così addirittura ad insidiare la terza piazza dei Pacers. Bene anche i Celtics tornati ad avere un record vincente grazie a 6 W filate e stoppati, nell’ultima apparizione casalinga, dagli Hornets. Sconfitta in agrodolce per coach Doc Rivers, che ha visto violare il parquet di casa dal figlio Austin, rookie di New Orleans. Pessimo squarcio di stagione, invece, per Philadelphia (2-8 nelle ultime 10) e per Orlando (2-11 nelle ultime 13), precipitate fuori dalla lotta per le posizioni che contano. Piccolo sorriso per Washington: i Wizards sono sì la peggior squadra NBA, ma oltre al fatto di aver ottenuto per la prima volta in stagione 3 vittore di fila, hanno potuto finalmente riabbracciare e riammirare sul parquet la loro stella John Wall. 

Per gli italiani da segnalare sicuramente l’ottimo Danilo Gallinari delle ultime partite. Titolare di gare da 23, 21 e 25 punti tutte coincise con la vittoria da parte dei suoi, prima di essere asfaltati ad Oklahoma City. Oltre ad essere stato spesso e volentieri il miglior marcatore dei suoi, il Gallo ha sempre messo il suo zampino nelle gare decise in volata, con triple e giocate decisive. Abbastanza bene anche Belinelli e suoi Bulls, dopo le vittorie contro Atlanta e Toronto (mancato derby con il Mago). Significativa l’ultima sfida contro i Raptors dove coach Thibodeau ha messo la palla nelle mani della guardia italiana sul finire dei regolamentari per il tiro della vittoria; purtroppo il Beli non ha portato alla vittoria i suoi, ma ci ha pensato in OT Deng con il canestro decisivo a pochi secondi dal termine. 

Ieri sono stati annunciati anche i quintetti di partenza per l’All Star Game, decisi tramite votazione dei fans: per l’Ovest Paul, Bryant, Durant, Griffin e Howard, per l’Est Rondo, Wade, James, Anthony e Garnett. Quintetti decisi ancora una volta più per simpatie e tifo che per scelta tecnica (altrimenti Howard non sarebbe mai entrato a far parte del quintetto base). Ora si aspettano le decisioni dei coach per la scelta delle 7 riserve per parte. Piccola speranza anche per il nostro Gallinari. Certo non sarà facile vista l’enorme concorrenza, ma anche per il buon record dei Nuggets un pensierino si può fare nel vedere un nostro connazionale nel gota della pallacanestro mondiale. 

Francesco Di Cianni

Seguici anche su facebook! Metti mi piace alla pagina We love these games

Nessun commento:

Posta un commento