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martedì 17 settembre 2013

Europei di basket, il punto. L'Italia c'è, deludono le big

Ieri si è chiusa la seconda fase dell’Europeo sloveno e in attesa che la competizione entri, finalmente, nel vivo è tempo di bilanci. Cominciando dal gruppo E è impossibile non parlare ancora una volta dell’Ucraina. Sconfitta pesantemente dalla Lettonia, diretta concorrente per il quarto posto che valeva i quarti finale, la squadra di Mike Fratello ha fatto l’impresa battendo la Serbia, grazie all’exploit (21 punti e 8 rimbalzi) Maxym Korniyenko per poi non sfigurare affatto contro la Lituania. Giocando un basket controllato i gialloblu segnano poco, ma condono anche poco, in regia Jeter è decisamente affidabile sia come scorer sia come passatore e Gladyr, pur forzando in alcune situazioni, è il terzo giocatore del torneo per tiri da 3 punti realizzati. Ferma al terzo posto, la Francia ha deluso in questa seconda fase. Parker come sempre è straordinario e Ajinca è una piacevole sorpresa, ma l’assenza di Noah e le difficoltà nel tiro da 3 punti condannano una squadra che nel secondo girone ha scollinato oltre i 65 punti solo una volta e solo in quest’occasione è riuscita a vincere.

Ai primi posti ci sono Serbia e Lituania. Gli slavi sono davanti in virtù della vittoria nel primo girone e si confermano una squadra già pronta ad alti livelli nonostante la giovane età. Il trio Krstic, Bjelica, Bogdanovic funziona alla grande, con il primo che a 30 anni sembra aver trovato la maturità e la leadership necessarie a questo livello. I giocatori di contorno come Katic e Markovic sono più che funzionali. La squadra baltica invece al momento è la più solida del torneo. Senza giocatori in doppia cifra, ma con un roster lunghissimo soprattutto nel reparto lunghi, i lituani hanno dominato nel girone e assieme agli sloveni sono stati gli unici a vincere sempre. Con la seconda miglior difesa del torneo per punti concessi sono anche la terza squadra per rimbalzi catturati (la seconda in quelli difensivi). Gli esterni, Pocius e Seibutis su tutti, segnano poco, ma difficilmente bucano una partita in maniera clamorosa. Dovessero sistemare il tiro da 3 sarebbero gli assoluti favoriti per l’oro. 

A casa invece ci vanno Lettonia e Belgio, squadra che hanno fatto il loro fino alla fine, in particolare il Belgio dopo il pessimo Europeo del 2011 Hervel, Tabu e compagni si sono riscatti alla grande. La Lettonia invece aveva i mezzi per passare il turno, ma paga proprio la pessima partita giocata contro i belgi, comunque il talento non manca e i giocatori chiave sono ancora giovani, siamo certi di rivederli ad alti livelli tra due anni in Ucraina. 

Passando al girone F, quello che ci riguarda, è impossibile non partire dalla debacle più clamorosa, quella della Grecia. Dopo la vittoria contro la Spagna, i ragazzi di Trinchieri sembravano aver rimesso in piedi l’Europeo, poi è sono arrivate le rocambolesche sconfitte con Slovenia e soprattutto Croazia, dopo un doppio overtime. Con un record complessivo di 4 vittorie e 4 sconfitte Spanoulis e compagni pagano a prezzo altissimo le sconfitte contro Italia e soprattutto Finlandia. Bourousis come sempre in attacco ha fatto la differenza, ma spesso ha pagato in difesa, mentre Spanoulis non è bastato per sorreggere un reparto di esterni che ha fornito ben poche soddisfazioni. L’unico a salvarsi è Zizis, che però ha avuto troppi black out nei momenti importanti, basti pensare al suo 3/11 contro la Slovenia, ma comunque meglio di uno Sloukas letteralmente sparito nel secondo girone. A casa assieme alla Grecia, ci torna anche la Finlandia che però ha giocato un ottimo torneo con successi importanti ed è riuscita a vincere una partita anche nel secondo girone. Gli scandinavi quindi si confermano come una piacevole sorpresa.

Cosa dire invece della Spagna? Con 3 tre sconfitte in 8 partite, Gasol e compagni si qualificano in quarta posizione e troveranno la Serbia. Una partita alla portata, ma ci vorrà una squadra più determinata. L’impressione è che sotto canestro manchi qualcosa: Gasol forse è l’MVP del torneo per ora, ma l’assenza del fratello Pau, che si somma a quelle minori di Reyes e Ibaka tanto per citare due degli “eroi” di Londra, è piuttosto pesante. Dietro Rubio fatica ad imporre il suo gioco fatto di corsa ed estro e nella seconda fase del torneo è praticamente sparito. Non è quindi un caso che Rodriguez e Calderon abbiano così tanto spazio. Anche da Rudy Fernandez ci si aspettava qualcosa in più, specie da 3 punti, così come forse qualche acuto in più era atteso da Claver e Llull. Nel complesso parliamo comunque della squadra che ha concesso di meno agli avversari, quarta per rimbalzi e quinta per punti segnati. Manca qualcosa, tra cui le accelerazioni e la precisione di Navarro.

Sconfitta all’esordio con un pesantissimo 68-40 proprio dalla Spagna, la Croazia ha cambiato passo, non ha più perso e si presenta da prima del girone ai quarti di finale. La squadra di Repesa sembra una versione riveduta e corretta dell’Italia, ha un reparto esterni di grande creatività, talento e affidabilità, ma anche dei lunghi di primissimo livello. Facile parlare di Ante Tomic, ma gente come Saric e Zaric sta facendo benissimo e non è un caso che la Croazia sia nettamente la miglior squadra dell’europeo a rimbalzo. Per tutto il resto ci sono Ukic, che fin’ora ha bucato solo una partita ed è in netta crescita e soprattutto Bojan Bogdanovic, altro serio candidato al titolo di MVP del torneo. 

La Slovenia, seconda nel girone e sconfitta solo dalla Finlandia in una partita inutile per la classifica e in cui ha schierato tutte le seconde linee, ha sfruttato alla grandissima il sostegno di un pubblico meraviglioso per battere avversari ostici come Grecia, Spagna e Italia. Goran Dragic è una delle stelle più fulgide del torneo e il fratello Zoran è stato letale in più di un’occasione, come sanno bene gli Azzurri. Nachbar è incostante, ma sembra in crescita e i vari Vidmar e Balazic sono centri di tutto rispetto anche a questo livello. Lakovic dalla panchina è una sicurezza mentre preoccupa l’involuzione di Domen Lorbek; partito male il ragazzo si è ripreso sul finire del primo girone, ma nel secondo è sprofondato di nuovo nella mediocrità. 

Chiudiamo con gli Azzurri, una delle squadre più enigmatiche del torneo. Una cosa è certa, la squadra di Pianigiani non molla mai ed è un avversario ostico per chiunque. Le cinque vittorie della prima fase ci avevano abituato troppo bene ed era normale vedere un calo. Quello che però stupisce in negativo sono i prolungati blackout che spesso ci colpiscono. A tratti imbarazzante, contro la Slovenia la nostra squadra ha toccato il punto più basso e si è rimessa in partita solo grazie ad una performance eccezionale ai tiri liberi (19/20) ed alla straordinaria serata di Gentile. Anche con la Croazia abbiamo avuto momenti di grande difficoltà per cause simili, scelte e tiri sconsiderati in attacco e buchi clamorosi in difesa. Che i nostri lunghi, nonostante un Cusin spesso eroico, sarebbero stati in difficoltà era stato ampiamente previsto da ogni osservatore, ma se i “piccoli” vengono sistematicamente battuti dopo un palleggio o due per i nostri giocatori d’area aiutare diventa difficilissimo se non impossibile. 

Ieri sera invece è arrivata una vittoria, inaspettata e fortemente voluta contro la Spagna. Forse perdere ci avrebbe aiutato, la Serbia sembra più abbordabile della Lituania, ma vincere sicuramente ci darà morale e dimostra quanto sia viva e assolutamente non appagata questa squadra. Parlando dei singoli, oltre ai già citati Gentile e Cusin è impossibile non nominare delle due nostre stelle. Da una parte abbiamo un Datome sempre più straordinario, su entrambi i lati del campo, dall’altra abbiamo un Belinelli troppo incostante. Fondamentale a rimbalzo, con oltre 4 carambole catturate uno dei migliori tra le guardie, il giocatore degli Spurs sta tirando male da 3 (32.4%) e soprattutto in troppe occasioni ha provato a forzare isolamenti e tiri non necessari. L’Italia perde pochissimi palloni, 10.8 a partita, ma 2.1 perse arrivano da lui, troppe per un giocatore che non è un playmaker. Se vogliamo battere la Lituania servirà il Belinelli visto contro Grecia e Turchia, certamente non quello da 3/15 che si è presentato contro la Slovenia.

Edoardo Lavezzari

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