Diciamoci la verità. Molti di noi avevano pensato che fosse finito, dopo il secondo – identico – infortunio al crociato del ginocchio destro nel giro di pochi mesi. Ma Giuseppe Rossi non ha mollato, ha mostrato una straordinaria voglia di tornare in campo ed è stato premiato.
E’ uno di quei talenti cresciuti purtroppo al di fuori dei nostri confini, e che qui in Italia per ora ci siamo goduti ben poco. Giuseppe Rossi infatti è stato “rapito” quando era nelle giovanili del Parma dal Manchester United: era l’estate del 2004, lui aveva 17 anni e un anno dopo – il 17 ottobre 2005 – esordì in Premier League contro il Sunderland con un gol. Poi il prestito al Parma, correva la seconda parte della stagione 2006/07, la miracolosa salvezza con Ranieri che di fatto lo fa conoscere anche al pubblico italiano. Rossi esordisce in serie A nel gennaio 2007 contro il Torino, segnando il gol vittoria per la sua squadra.
A fine stagione il Parma non riesce a riscattarlo, non trovando aiuto dai più importanti club di serie A, cosa che il presidente Ghirardi ha raccontato in seguito. Insomma, ancora una volta i top club italiani stavano sprecando una grande occasione. E così Beppe torna allo United e da lì al Villarreal, dove si consacra definitivamente. Nella formazione spagnola Rossi giocherà di fatto 4 stagioni e mezza, segnando in tutte le competizioni 82 reti in 192 partite. Segna anche qua all’esordio nella Liga, contro il Valencia in un sentito derby, diventando il primo giocatore ad aver segnato all’esordio nei tre principali campionati europei. Grazie a queste prestazioni, si guadagna prima la partecipazione ai Giochi Olimpici di Pechino, dove l’Italia esce ai quarti ma lui segna quattro reti, e poi l’esordio, nell’ottobre del 2008 sotto la guida di Marcello Lippi, contro la Bulgaria nella Nazionale maggiore.
Sembrava il presagio di una luminosa carriera, invece Rossi viene prima escluso – un po’ a sorpresa – dai convocati del Mondiale 2010, poi rientra in Nazionale con Prandelli (della quale in una gara amichevole sarà anche capitano), ma la sfortuna è in agguato, e si materializza in un giorno di fine ottobre al Bernabeu, con la prima rottura del crociato destro. Beppe non molla, si riprende quasi a tempo di record e ad aprile è di nuovo ad allenarsi con il Villarreal. Il 13 aprile è forse il giorno più brutto della sua carriera da calciatore, perché durante un allenamento si procura lo stesso identico infortunio che aveva patito pochi mesi prima. Una vera iattura, per lui e per il Villarreal, che a fine stagione retrocede.
Ma la Fiorentina decide comunque di credere nel recupero del calciatore, e lo ingaggia nel gennaio 2013. Il resto è storia nota. Beppe esordisce nell’ultima di campionato a Pescara, poi si presenta in ottime condizioni nel ritiro della squadra nell’estate seguente e va a segno tre volte nelle prime due gare di campionato, un gol in casa con il Catania e due nella trasferta di Marassi.
E’ ritornato finalmente in campo uno dei talenti migliori che il nostro calcio ha espresso negli ultimi anni. Giuseppe Rossi può giocare da seconda punta, ed è perfetto in coppia con Mario Gomez. Ma all’occorrenza può anche giocare da prima punta, o da attaccante esterno. Insomma, un attaccante completo, e non è solo la Fiorentina a dover essere contenta, ma tutto il calcio italiano. Per ora Prandelli non l’ha ancora richiamto, ma di sicuro lo sta tenendo d’occhio e a breve potremo assistere anche al ritorno in Nazionale di Pepito.
Luca Binda
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