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sabato 9 febbraio 2013

Il Punto sull'NBA. LeBron domina a scena aperta; Boston non si ferma più!


Questa settimana ad Ovest troviamo due squadre in cerca di una mini-fuga sulle rivali. Una sono i San Antonio Spurs, sempre più con il miglior record della Lega dopo una impressionante striscia vincente di 11 W, arrivate attraverso difficoltà soprattutto per infortuni più che per gli avversari affrontati. I ragazzi di Popovich hanno uno dei (se non il) roster più lunghi dell’NBA e hanno saputo ben fronteggiare assenze pesanti come quella di Tim Duncan, che dopo un’iniziale spavento per un infortunio che non sembrava presagire nulla di buono, ha avuto notizie confortanti dallo staff medico della franchigia del Texas. Ma nella notte la striscia si è interrotta a Detroit, non proprio la squadra da cui ti aspetteresti una simile impresa. Inseguono a ruota (a mezza partita di distanza) i Thunder, che dopo 8 gare dove alternavano una vittoria ad una sconfitta, hanno vinto le ultime 3 gare (in casa contro Dallas, Golden State e Phoenix). Perdono ancora terreno i Clippers, che oltre ai problemi di infortuni che li perseguitano ormai da qualche settimana (Paul, Billups, Griffin e Crawford) hanno dovuto fronteggiare un giro di 6 trasferte in altrettante gare con un bilancio negativo (2-4). In sostanza i Clips sono 3-8 nelle ultime 11 e sembrano essersi quantomeno defilati per la lotta alle prime 2 posizioni di Conference. Ancora di più dopo la trasferta nella notte a Miami, dove il ritorno di tutti gli infortunati non è bastato ad evitare una pesante sconfitta, maturata già a metà del terzo quarto. 

Continua il momento di confusione dei Grizzlies che stanno cercando di trovare il bandolo della matassa dopo la trade-Gay, e che finora non sembrano esserci riusciti (2-3). Memphis che però nell’ultima gara è riuscita ad avere ragione dei diretti concorrenti dei Warriors, un po’ in frenata dopo 3 sconfitte, arrivate contro avversari di tutto rispetto come Houston, OKC e, appunto, Memphis, per giunta tutte in trasferta. Sempre buon momento dei Jazz (9-4 nelle ultime 13), al settimo posto. Ottavi, invece, i Rockets che in settimana hanno stabilito il primato ogni epoca NBA per triple realizzate (pareggiano i Magic di qualche anno fa) contro i Warriors, che nel finale un po’ infastiditi di entrare nel libro dei record dal verso sbagliato, hanno commesso falli sistematici per evitare la tripla numero 24 (!!!) degli avversari. Inseguono una posizione per i Playoff, Portland (25-25) e Lakers. LA che nelle ultime 9 hanno un ottimo record di 7-2 e stanno tentando di rialzarsi, nonostante perseguitati dalla sfortuna: in settimana ennesimi infortuni per Gasol (fascite plantare e stop forzato che dovrebbe tenerlo fuori 6 settimane circa) e per Howard. DH12 che, in contumacia assenza del catalano, è stato prontamente “morso dal Mamba” in un intervista dove Kobe chiedeva al proprio centro di giocare attraverso il dolore (traducendo dall’inglese) vista la situazione in cui si trova la squadra. Howard un po’ stizzito ha risposto che se fosse in grado di giocare, lo avrebbe fatto. Ma com’è o come non è la stessa sera ha occupato il suo posto in quintetto, seppur nella sconfitta di Boston. Seguono aggiornamenti nella telenovela chiamata Lakers… 

Andiamo ad Est. Qui al comando i campioni in carica degli Heat. 4 vittorie filate in settimana, sfoggiando un LeBron in condizioni scintillanti: sempre oltre quota 30, con percentuali irreali al di sopra del 70%!!! Non malissimo…a cui poi va aggiunto tutto il resto. Con questo James è dura avvicinare la vetta per i Knicks (a 1,5 partite), che però mantengono la scia con record di 8-3 nelle ultime 11 e che sembrano essersi un po’ ritrovati dopo un periodo altalenante di risultati. Terzi gli Indiana Pacers, i quali stanno cercando in tutti i modi di scrollarsi di dosso le dirette inseguitrici, dopo una striscia positiva di 5 partite, interrotta nella notta a Toronto e da Rudy Gay dopo un supplementare. A 1,5 partite da Indiana troviamo Brooklyn (29-21) e a 3 Atlanta (27-22) non brillantissima ultimamente con 1 sola W nelle ultime 4, perdendo tra l’altro entrambi gli scontri diretti contro Chicago e Indiana. 

Settima moneta ad Est per Boston. I Celtics vivono un momento particolare dopo la notizie dell’infortunio di Rondo: da allora hanno conosciuto solo vittorie (6) e la squadra sembra mettere sul parquet un atteggiamento decisamente più convinto rispetto a quanto fatto vedere solo pochi giorni fa. Probabilmente i C’s vogliono mandare un messaggio alla dirigenza, che nel frattempo sta riflettendo se sfasciare o meno la squadra, mettendo in una trade addirittura gente come Pierce e/o Garnett. Fino al 21 tutto è possibile, ma dubitiamo che i giocatori di Boston non vogliano tentare un’ultima corsa ai PO. Ottava Milwaukee (25-23) in difficoltà nelle ultime partite (1-4), mentre cavalcano un buon momento Cleveland, letteralmente trascinata da quel fenomeno di Kyrie Irving con 3 W consecutive, la prima della quali contro OKC con una prestazione da MVP del numero 2, e Washington, sempre meglio dopo il ritorno di Wall. 

Per quanto riguarda gli italiani, buone notizie da parte di Andrea Bargnani, finalmente rientrato dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per un paio di mesi. Subito buon impatto uscendo dalla panchina e andando in doppia cifra nelle sue prime 2 gara dell’anno. Ma le notizie più interessanti che riguardano il lungo romano, sono quelle al di fuori del parquet. Infatti si fanno sempre più insistenti i rumors per una possibile trade che lo vedrebbe coinvolto e l’ultima di queste lo vedrebbe raggiungere un altro italiano, Marco Belinelli, a Chiacago, con Boozer a fare il viaggio opposto, raggiungendo il Canada. Chicago reduce da 6 trasferte con un bilancio di parità (3-3) e insegue Indiana per il terzo posto a mezza partita. In questo giro di trasferte figurava la gara di Denver, che avrebbe potuto farci vivere il derby italiano con il Gallo se non fosse che un lieve infortunio ha tenuto lontano dal campo la guardia dei Bulls. Belinelli che è tornato nella notte, dando una grossa mano ai suoi con 9 punti e 6 assists nella vittoria in un’arena difficile come quella dei Jazz. Dicevamo di Gallinari e di Denver: i Nuggets rimangono la squadra più calda della Lega con 8 W di fila (e 14 nelle ultime 16) che hanno permesso alla squadra di Karl di scalare sempre più posizioni ad Ovest andando ad occupare il quarto posto, mettendo nel mirino i Clippers, lontani solo 2 partite. 

Notizie dalla Lega: sale sempre di più la febbre per l’All Star Game. Sono stati finalmente resi noti i nomi dei giocatori che prenderanno parte alla partita del venerdì, che ormai non è più la classica sfida Rookie vs Sophmore ma una selezione dei migliori giocatori nei primi 2 anni (i vari Irving, Lillard, Davis, Knight, Rubio, Faried, ecc.), scelti da due coach d’eccezione, Barkley e Shaq, in stile draft. Noti anche i partecipanti alla giornata di sabato con un meccanismo di selezione leggermente cambiato da questa stagione: due capitani di Conference, Wade per l’Est e Paul per l’Ovest, hanno scelto personalmente chi schierare nelle varie prove. Per quanto riguarda la gara del tiro da 3 punti l’Est si schiera con George, Irving e Novak, mentre l’Ovest con Anderson, Bonner, Curry. Per la gara delle schiacciate Wade ha convocato Gerald Green (vincitore in passato), il rookie Terrence Ross e James “the flight” White (già vincitore in Russia e in Italia), mentre Paul chiama il suo backup a Los Angeles Eric Bledsoe, Jeremy Evans (detentore del titolo) e Kenneth Faried. Già si inizia, quindi, a pregustare l’atmosfera del weekend delle stelle e speriamo che questo meccanismo con una sorta di sfida tra le Conference riesca a dare più brio alle varie competizione, che non sempre (per usare un lauto giro di parole) riescono a far stare incollato alla tv lo spettatore. 

Francesco Di Cianni

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