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domenica 17 febbraio 2013

L'angolo della tattica. Come incide Pizarro nel gioco della Fiorentina


Ormai molto poco sentiamo, a fine partita, domande su vari aspetti tattici di una determinata squadra, e spesso quindi restano dei dubbi su che ruolo determinante possa giocare un calciatore in un determinato contesto, ruolo che va oltre i punti o i meri dati statistici.

Questo "spazio" dedicato alla tattica entra proprio in merito a determinate questioni, magari a primo impatto anche banali, ma che spiegano meglio e chiarificano le idee fin dal primo squadro alla partita, con il risultato di avere un altro occhio in situazioni specifiche tattiche che poi in campo fanno la differenza.

Oggi analizzeremo l'importanza tattica del regista cileno, Claudio Pizarro, della Fiorentina, e nello specifico cosa cambia se questi è in campo o meno. Quindi: Come cambia la Fiorentina con o senza Pizarro?

Come detto prima i numeri e le statistiche danno una risposta, che spesso è evidente ma va anche comprovata con dati reali tattici sul campo.

La Fiorentina senza il suo regista perde ovviamente in fase d'impostazione. Il primo punto che risalta subito all'occhio l'uscita della palla: La Fiorentina esce sempre larga, portando larghi i due centrali di difesa sulle fasce con il centrale Rodriguez, a protezione del blocco difensivo. Questa tipologia d'uscita della palla è stata pensata da mister Montella proprio su misura per Pizarro, infatti il cileno si porta basso, posizionandosi lateralmente con il corpo, per ricevere palla, ed iniziare l'azione a ridosso del cerchio di centrocampo, con il risultato di avere un 3-1 atto alla costruzione, ma anche alla protezione della palla, in quanto questa può essere giocata come meglio si crede in vista di due elementi: il baricentro basso di Pizarro che permette anche un dribbling sul pressing avversario, o un gioco largo sui centrali pronti a servire gli esterni in orizzontale.

Pizarro è indubbiamente tra i migliori registi in Italia, e questo gli permette di crear gioco in svariati modi: lancio in profondità sulla punta, diagonale sugli esterni, o fraseggio tra difesa e centrocampo.

Senza di lui viene a mancare il mediano metodista: Aquilani non ne è in grado per via della struttura fisica ma anche in quanto difetta di tempistica nel passaggio: quando inizia l'uscita della palla, tenere la sfera quei due secondi in più, significa prevedibilità della manovra, lentezza di gioco, e costruzione solo in orizzontale. Borja Valero è quello più adatto a sostituire Pizarro, ma pur essendo un metronomo, sfoggia il meglio delle sue caratteristiche più negli ultimi 20 metri che dietro la linea del centrocampo. Infatti Valero tende a giocare orizzontale o triangolare a ridosso dell'area di rigore, e quando questi deve abbassarsi per giocare la palla, difetta di quel lancio lungo preciso, preferendo per indole un gioco più fraseggiato, ed inoltre manca di lucidità durante la partita in quanto tende ad alzarsi ed attaccare gli spazi.

In fase d'uscita della palla quindi capiamo come ne perda l'attacco della Fiorentina, ma non solo in fase d'uscita: Quando la Fiorentina impone il suo calcio, in fase d'attacco, tende a "stazionare" nella metà campo avversaria, giocando con Pizarro vertice basso in modo da avere l'uomo che coordina le azioni e che decida lo svolgimento di queste attraverso le sue giocate. Spesso vediamo tocchi di prima sulla ricezione della palla o diagonali sugli esterni che sfruttano i loro mezzi atletici per avere la profondità e l'anticipo del difensore. Pizarro riesce a far questo, oltre che ovviamente andare al tiro, o cercare la triangolazione con Valero. Senza Pizarro invece l'azione parte direttamente dalla difesa, con i due larghi nei tre di difesa, Savic e Roncaglia, pronti a giocare sul lancio lungo e con i centrocampisti Aquilani, Valero, Romulo, già alti pronti ad inserirsi negli spazi. Così facendo però manca un vertice che garantisca quelle due-tre soluzioni buone per tenere la difesa avversaria in costante dubbio e quindi indurla magari anche all'errore o sulla diagonale difensiva, o sull'uscita del mediano che va sul portatore. Se la palla è rilanciata solo dai difensori, la squadra avversaria tiene il campo in linea (4-4-2) e tanto basta per rendere il gioco della Fiorentina lento e monotono.

Anche in fase di difesa la Fiorentina sente chiaramente la mancanza del suo regista quando questi viene a mancare. Pizarro ha la capacità di tenere la linea di centrocampo stretta: quando si ha un vertice basso, si seguono i suoi movimenti ed il pressing sul portatore è coordinato dal suo modo di porsi nello spazio di chiusura. Se Pizarro "scivola" di 5-6 metri a destra, porterà a far salire il centrocampista di destra (Romulo, Aquilani), e far stringere quello di sinistra (Valero) con il risultato di avere una diagonale perfetta che porti il raddoppio nella zona in cui viene giocato il pallone.

Quando manca Pizarro (o quando semplicemente non gioca ai suoi livelli) la Fiorentina lascia grossi buchi a centrocampo, che permettono agli avversari di dialogare attraverso triangolazioni che allargano la squadra e quindi permettono di arrivare in porta con 3 passaggi.

Ultima fase d'analisi è la transizione: Qui possiamo notare che la Fiorentina riesce a sopperire all'assenza di Pizarro grazie a Valero e Aquilani, che possono vantare un ottimo lancio lungo in diagonale sugli esterni, e quindi avere anche gli inserimenti degli incursori che partono dal basso. C'è però da dire che la Fiorentina gioca poco sulla fase di transizione, nonostante abbia nelle corde il contropiede, ma in genere tende a far "camminare" la palla, per poi verticalizzare negli ultimi 20 metri. Ecco perchè risulta fondamentale Claudio Pizarro nella fase di gestione della palla.

La Fiorentina, in sua assenza, ha perso molti punti e mancato di lucidità proprio in determinate situazioni, ed infatti con il suo ritorno si è rivisto quel gioco brillante che aveva entusiasmato tutti ad inizio campionato.

Certo, il singolo viene sempre dopo la squadra, ma è dai singoli che si costruisce un gruppo ed è ovvio che quando manca il giocatore di qualità, la squadra ne risente e non poco. Non esistono sostituti di Pizarro, specie in una squadra come la Fiorentina che può contare soprattutto sulla qualità dei titolari, e meno sull'apporto delle riserve, per cui, con o senza Pizarro, la differenza c'è, ed è tanta.

Ernesto D'Ambrosio

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