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lunedì 18 febbraio 2013

Il Punto sull'NBA. Miami ingrana la quinta, in calo Golden State


Siamo giunti alla prima svolta, la prima tappa della stagione, il punto dove si cominciano a tracciare i primi bilanci in NBA: la pausa dell’All Star Weekend. Periodo importante anche perché si avvicina la data ultima del 21 febbraio per effettuare trade e quindi modificare l’assetto delle squadre, andando a definire il roster con cui si concluderà la stagione. Vediamo come le squadre sono arrivate a questo punto, analizzando, come di consueto, l’ultima settimana di gare pre-All Star Game. 

Nella Western Conference San Antonio tenta di allungare sulle inseguitrici. Riprende la marcia trionfale degli Spurs guidati da un Tony Parker versione MVP (peccato per lui che ci siano il numero 6 e il 35…) con 3 vittorie consecutive, non proprio semplicissime sulla carta: trasferte a Brooklyn, Chicago e Cleveland, quest’ultima con vittoria di 1 punto in volata grazie alla tripla di un Leonard sempre più importante e decisivo. Arrancano invece i Thunder che dopo la L rimediata nel difficile parquet di Salt Lake City, hanno subito la loro prima sconfitta in back-to-back della stagione. Ma la cosa che fa più male è che è occorsa con gli ormai arci-rivali degli Heat: pesante sconfitta casalinga e sesta consecutiva negli scontri diretti con LBJ e soci dopo le 4 conclusive di finale e la partita natalizia. Buono il momento dell’ormai prima squadra di LA, quei Clippers che dopo aver ritrovato CP3 in pianta stabile, hanno ripreso a collezionare W. Dalla sconfitta a Miami, infatti, i Clippers hanno messo insieme 4 vittorie, la prima delle quali al Madison Square Garden e l’ultima nel derby, il terzo della stagione e il terzo vinto dalla truppa di coach Del Negro, asfaltando i cugini. Anche Memphis vive un buon periodo e dopo le trade che hanno rivoluzionato roster e rotazioni, sembrano aver rimboccato la strada giusta con 3 vittorie consecutive. 

Un po’ in difficoltà, invece, Golden State. La squadra rivelazione della prima parte di stagione è arrivata alla pausa per l’All Star Game reduce da ben 5 sconfitte e una sola vittoria nel mese di febbraio. Probabilmente la sosta arriva al momento giusto, così da poter riordinare le idee e riprendersi dalla mini-crisi. Stabili in settima e ottava posizione Jazz (30-24) e Rockets (29-26), mentre non riescono ad avvicinarsi i TrailBlazers, reduci da 5 trasferte e altrettante sconfitte, ultima delle quali a New Orleans, con lo scontro tra, probabilmente, i due migliori rookie del 2012 (Davis e Lillard), vinto, per una volta, da Davis e i suoi Hornets con Portland incapace di andare sopra i 63 punti segnati! Anche i Lakers non trovano la via per avvicinare i Rockets, dopo un periodo con un continuo alternarsi di vittorie e sconfitte, seppur arrivate contro Boston, Miami e Clippers. 

Spostandoci nella Eastern Conference troviamo una Miami che ha decisamente cambiato marcia: gli Heat sono la squadra più calda della Lega con 7 vittorie di fila, alcune arrivate contro avversari importanti come Houston, Clippers e Lakers. Ma la più significativa e importante è certamente l’ultima contro OKC, per giunta alla Chesapeake Energy Arena, dominando per 3 quarti, con Oklahoma che ha trovato la forza per reagire solo nell’ultima frazione. Sforzo vanificato dal solito immarcabile, intoccabile LBJ autore di 39 punti (conditi da 12 rimbalzi e 7 assist), il quale ha però interrotto l’incredibile striscia di partite con almeno 30 punti e 60% dal campo, fermandosi a tirare un “misero” 58%! Si stacca New York (4 partite di distanza) dopo le sconfitte interne contro Clippers e quella inaspettata contro i Raptors. Preoccupanti le prestazioni offensive, viste le due gare da 88 punti, cosa che non ci si aspetta da New York nella versione casalinga: la prima con un Anthony da 42, in sostanza la metà dell’attacco, e la seconda tirando con un brutto 35% dal campo. 

Continua la bagarre dal terzo al sesto posto, con sempre “in testa” Indiana (32-21), che attende il ritorno della propria stella Danny Granger (sarebbe dovuto rientrare in settimana, fermato dall’influenza). Segue Brooklyn (31-22), avvicinatasi dopo la vittoria proprio contro i Pacers, con la sesta piazza occupata da Atlanta (29-22). Ad una partita e mezza dagli Haws, si avvicinano i Celtics, i quali hanno visto interrompersi la loro striscia di vittorie con la (inaspettata) sconfitta contro Charlotte, per poi riprendere la retta via in casa contro i Bulls, in una partita dove le difese hanno decisamente avuto la meglio sugli attacchi (71 a 69 il punteggio finale!). Da segnalare la partita domenicale contro i Nuggets, probabilmente la più bella e divertente di quest’anno, che ha visto trionfare dopo un triplo overtime i Celtics, con Terry sugli scudi, Garnett a mettere canestri decisivi nel finale e Pierce (cuore di capitano) a segnare un tripla quasi insperata per mandare tutti al terzo supplementare. Intanto continuano le voci di trade, ma per il momento non sembrano disturbare la squadra, che, anzi, è probabile stia acquisendo sempre più forza dai rumors. 

Riprende a vincere dopo 4 sconfitte anche Milwaukee (26-25) nello “scontro-diretto” contro Philadelphia, che rimane abbastanza lontana (4 gare) dalla zone playoff. Sottolineiamo la situazione di Orlando, con un record di 1-13 nelle ultime 14 e che ormai “punta” all’ultima posizione, al momento dei Bobcats, per poi magari sperare di ottenere la prima posizione nel prossimo draft. 

Parlando degli affari di casa nostra, Belinelli e i suoi Bulls sono in leggera frenata dopo due sconfitte seppur contro avversari come Spurs e Celtics. La notizia più importante, però, non arriva dal rettangolo di gioco, bensì da fuori, dove la loro superstar D-Rose, ha dichiarato di ritornare a calcare i parquet solo quando sarà al 110%, e questo potrebbe essere tra qualche settimana, mesi o addirittura il prossimo anno! Noi speriamo di poter riammirare il talento del numero 1 già da domani se fosse possibile, e più di noi se lo augura tutta Chicago, i cui destini sono legati indissolubilmente alle mani (anzi al ginocchio) dell’ex MVP. Gallinari ha saltato le ultime due gare per un’infezione. Nulla di preoccupante per il Gallo, ma più preoccupati sono i suoi Nuggets che sono passati dall’essere la squadra più calda della Lega ad una striscia aperta di 3 sconfitte, una delle quali a Toronto dove il numero 8 di Denver non ha partecipato al personale derby con Bargnani. Il Mago dopo il rientro dall’infortunio sta partendo stabilmente dalla panchina senza mai brillare più di tanto (4 punti per lui contro Denver), ma dando una mano nell’ottimo periodo di Toronto nella nuova era post-trade. Gay ha sicuramente fornito ai Raptors quel giocatore che mancava, il giocatore franchigia, di riferimento, dal quale andare nei finali di partita, dove infatti il numero 22 è già stato più volte decisivo. Per Bargnani, invece, le voci di un possibile scambio continuano e siamo sempre più convinti che quello sia il suo destino e anche la soluzione migliore. Ci piacerebbe vederlo come secondo/terzo violino di una squadra se non da titolo, quantomeno da buona corsa ai playoff. Vedremo cosa accadrà fino al 21, dove potrebbero verificarsi anche altre trade importanti. Una su tutti quella che potrebbe coinvolgere l’ala degli Hawks Josh Smith, scontento di rimanere in Georgia e con diversi rumors, sempre più insistenti, che si rincorrono sul suo conto. Noi saremo sempre qui la prossima settimana a raccontarvi l’evoluzione di queste voci e a commentare gli ultimi movimenti delle franchigie per poter affrontare il prosieguo della Regular Season e dei Playoff. 

Francesco Di Cianni

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