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lunedì 11 febbraio 2013

Serie A, Top e Flop 24esima giornata.


TOP 

1) Campagnaro-Napoli. Molto spesso i presidenti mettono fuori rosa i giocatori che non intendono rinnovare il contratto. Ma perché? Il Napoli ha la quasi certezza di perdere Campagnaro a costo zero, destinato all’Inter, ma Mazzarri sa di poter contare su di lui fino all’ultimo giorno di contratto. E l’argentino, per mostrare la sua professionalità, offre prestazioni come quella contro la Lazio. Imparino i vari Moratti, Lotito, Pulvirenti, Cellino. 

2) Floccari. Partito come quarto/quinto attaccante alle spalle dei vari Klose, Zarate, Kozak, forse Rocchi, ha avuto addosso il cartellino con scritto “5 milioni” durante tutta la sessione invernale di mercato, fino a quando l’infortunio del tedesco gli ha dato l’occasione di mettersi in mostra, occasione che lui sta sfruttando a meraviglia: da solo è stato in grado di mettere a soqquadro la difesa del Napoli. 

3) Emeghara. Chi conosceva questo ragazzino? Prima crea scompiglio nella difesa dell’Inter, poi firma l’1-1 nel delicatissimo scontro-salvzza contro il Bologna. Se il Siena ha ancora qualche chance di salvezza lo deve soprattutto a lui. 

4) Matri. In disparte per quasi tutto il girone d’andata, chissà poi per quale ragione. Giovinco e Quagliarella non hanno mai convinto, Vucinic gioca solo quando ha voglia, Bendtner e Anelka rimangono due oggetti misteriosi. Lui fa quello che ha sempre fatto: segnare. 

5) Sampdoria. 3 vittorie nelle ultime 6 gare giocate, con vittime illustri come Juventus e Roma. Un paio di mesi fa era in piena lotta salvezza, adesso naviga a centro classifica con un bel numero di giovanotti su cui pianificare il futuro. 

FLOP 

5) Palermo. 10 partite senza vittorie. L’ultimo successo risale al 24 novembre, era il derby contro il Catania. La rivoluzione invernale non ha portato alcun frutto, se non confondere le idee ai tifosi. Soltanto un miracolo può garantire la salvezza ai siciliani.

4) Viviano. Il suo tifo viola è risaputo, ma a fine partita togliere la maglietta di Pirlo dalle spalle di BorjaValero e gettarla in terra è un atteggiamento accettabile per un tifoso comune, non certo per un professionista. Pensasse a parare, che è meglio. 

3) Roncaglia-Savic-Rodriguez. Il trio difensivo della Fiorentina si è fatto notare più per le doti offensive che per quelle difensive. Montella chiede di non gettare mai via la palla, ma quando il pallone è tra i loro piedi un brivido freddo corre lungo la schiena di tutti i tifosi viola. Per non parlare degli errori di posizione. 

2) Delio Rossi. Non vogliamo condannare il dito medio alzato in sè e per sè, ma da un allenatore messo sulla graticola per un comportamento poco apprezzabile come il pugno a Liajic, ci si dovrebbe attendere un atteggiamento quantomeno irreprensibile. 

1) Osvaldo. “Adesso avrò tutti contro”. Cerca di tirare un rigore “alla Balotelli”, con l’unico risultato di aver calciato uno dei peggiori rigori della storia. Questo dopo aver privato Totti, il rigorista designato, della palla. Eh sì caro Osvaldo, avrai tutti contro.

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