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giovedì 29 novembre 2012

Il Punto sui campionati esteri. Chelsea e Real in difficoltà



Iniziamo la nostra rassegna dei principali campionati esteri dalla Premier League, caratterizzata recentemente dall’esonero di Di Matteo al Chelsea (clicca qui per leggere l'analisi tattica del Chelsea) da parte di Roman Abramovich in favore di Rafa Benitez. Scelta che non sta pagando affatto sia dal punto di vista dei risultati – due 0-0 casalinghi contro City e Fulham – che da quello dell’affetto del pubblico, che non ha fatto altro che inneggiare cori a favore di Di Matteo durante tutta la durata delle partite allenate dallo spagnolo. I campioni d’Europa in carica, partiti fortissimo, non vincono ormai da sei turni (ultima vittoria il 20 ottobre contro il Tottenham) e sono retrocessi dal primo al terzo posto a 7 punti di distanza dal Manchester United, squadra ormai specializzata in rimonte. I Diavoli Rossi precedono di una sola lunghezza, 33 punti a 32, i cugini del City che, ormai fuori dalla Champions, possono – o meglio, devono – riservare tutte le attenzioni al campionato: a Roberto Mancini è richiesto il bis in premier, pena una stagione fallimentare. 

Notevole la stagione del West Bromwich (clicca qui per leggere l'analisi tattica del WBA), autentica rivelazione dell’anno. I Baggies sono appaiati al Chelsea a quota 26 punti al terzo posto, e prima della sconfitta di ieri in casa dello Swansea erano reduci da quattro vittorie consecutive (tra le quali quella casalinga proprio sul Chelsea). Difficile però che il WBA riesca a tenere questo ritmo, anche perché da dietro sta emergendo prepotentemente il Tottenham di Villas Boas, quinto con 23 punti dopo un inizio di stagione disastroso. Faticano invece l’Arsenal (settimo), il Liverpool (dodicesimo nonostante Luis Suarez sia il miglior marcatore della Premier con 10 gol) e il Newcastle (quattordicesimo a soli due punti dalla zona retrocessione). 

Spostiamoci in Spagna dove la classifica è decisamente diversa rispetto alle attese: non sorprende il Barcellona in testa a 37 punti (12 vittorie ed un pareggio), quanto piuttosto le due squadre della capitale: l’Atletico (clicca qui per leggere l'analisi tattica dell'Atletico Madrid) segue a tre sole lunghezze di distanza (unica sconfitta in quel di Valencia), mentre il Real (clicca qui per leggere l'analisi tattica del Real Madrid) è terzo con 26 punti, dunque a -11 dal Barça e a -8 dai cugini dell’Atletico. Queste tre squadre vantano anche i primi tre goleador della Liga: 19 i gol di Messi (in 13 partite: incredibile), 12 quelli di Cristiano Ronaldo, 11 Falcao. Sabato andrà in scena il derby madrileno al Santiago Bernabeu, ultima chance per la squadra di Mourinho di rientrare nella lotta per il primato. Ci sarà da divertirsi. 

Non delude il Malaga, già primo nel suo girone di Champions e momentaneamente al quarto posto insieme al Betis con 22 punti. Male invece il Valencia, nono con 18 punti all’attivo ed ancora incapace di vincere fuori casa. In Segunda Division segnaliamo il quinto posto del Villareal, in piena lotta dunque per tornare nella massima serie. 

In Germania dominio assoluto del Bayern, primo a quota 37 punti (soltanto 5 quelli persi per strada). Segue a -10 il Bayer Leverkusen, capace di infilare un filotto di 3 vittorie consecutive, buone per scavalcare Borussia (clicca qui per leggere l'analisi tattica del Borussia Dortmund), Shalke 04 ed Eintrach Francoforte, che hanno rallentato nell’ultimo turno di Bundesliga. I campioni di Germania occupano attualmente il terzo posto (26 punti) ma sono molto distanti dal gioco espresso in Champions League. Del resto l’allenatore Jurgen Klopp aveva confessato di puntare decisamente all’Europa, anche a costo di perdere qualche punto in patria. 

Chiudiamo con la Ligue 1, campionato che secondo le previsioni doveva essere a senso unico in favore del PSG ma che invece si sta rivelando decisamente interessante. Guida il Lione con 28 punti, dopodiché figurano sette squadre in 4 punti, comandate dalla coppia PSG-Marsiglia a quota 26. La squadra di Ancelotti ha vinto soltanto il 50% delle partite disputate (7 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte), dimostrandosi spudoratamente dipendente da Ibrahimovic nonostante il fiume di milioni investiti in estate per mettere in piedi una squadra competitiva in ogni reparto. Da una recente ricerca è emerso che l’allenatore italiano è il più pagato al mondo (seguito da Mourinho e Lippi), ma i risultati dimostrano che non merita assolutamente un simile privilegio.

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