Segui e commenta con noi i principali eventi di calcio e basket. Ogni settimana troverete sul nostro sito il Punto su serie A, serie B, calcio estero, i top e flop di ogni giornata calcistica, l'analisi settimanale dei migliori giocatori dei principali campionati europei, approfondimenti sulle squadre e sui giocatori del momento. Con l'inizio dei campionati di basket avremo anche analisi settimanali su serie A ed NBA, ed anche qui approfondimenti su squadre e giocatori del momento.

martedì 20 novembre 2012

L'angolo della tattica. Il Chelsea campione d'Europa



Vi presentiamo i campioni in carica di questa Champions League, e tanto basta per definirli. E' giusto così dopo tutto, nonostante si possa disquisire sui meriti di una squadra magari non favorita nella scorsa edizione, ma che con umiltà e con una forte spinta della vecchia guardia, ha saputo imporre la propria voglia sul gioco altrui, nell'anno in cui il simpaticissimo Abramovich sembrava meno entusiasta e la rosa meno competitiva.
 
La squadra del magnate russo, dopo aver battuto appunto nella scorsa edizione, Barcellona in semifinale e Bayern Monaco in finale, riparte in questa competizione da un girone abbastanza ostico, che la vede seconda (per differenza reti) a 7 punti. Il magnate ha speso tanto per la squadra che sta costruendo una nuova rosa partendo dai giovani che più si sono messi in risalto nei rispettivi stati d'appartenenza: Oscar e Hazard valgono in due 80 milioni di spesa fatta dal presidente, senza contare Marin che ancora non ha calcato l'erba dello Stamford Bridge o Cahill, acquisto e già colonna della squadra dallo scorso Gennaio.
 
Il mister è un "talento" nostrano, che corrisponde al nome di Roberto Di Matteo, spettacolare nel West Bromwich, vice di Boas, e sorprendentemente campione d'Europa, ha saputo tirar fuori la grinta e la giusta concentrazione dai calciatori "senatori" in primis che apparivano quasi spenti da un pò di tempo; certo, il gioco votato al 4-2-3-1 con variante al 4-3-3 è un marchio di fabbrica di questa squadra che ancora segue le metodologie di allenamento targate Mourinho.
 
Partendo dal blocco difensivo troviamo la vecchia guardia, eroe "pararigori" della finale di Monaco Petr Cech, che con il suo ormai famoso caschetto, comunque continua ad assicurare parate importanti ed equilibrio ad una difesa rivoluzionata. Nonostante l'acquisto di Azpilicueta, Ivanovic a destra e Cole a sinistra, garantiscono quei meccanismi ben oleati che spesso e volentieri urgono più di quella "rabbia" giovanile che va incanalata nel tempo, difatti raramente vediamo gol subiti per diagonali errate da parte dei due, che anzi garantiscono ottime sovrapposizioni che portano gol importanti (4 gol tra Ivanovic e Cole) attraverso triangolazioni, e cross sempre utili per la punta dinamica Torres.
 
La copia centrale, con il cap. John Terry infortunato, risponde al nome David Luiz Cahill, duo molto interessante seppur giovane, che combina tecnica e tenacia. L'azione in genere in fase di possesso parte dai piedi del brasiliano, che spesso ha la licenza di avanzare palla al piede portando così alta la squadra, con Cahill ultimo uomo che fa buona guardia agli spazi lasciati scoperti; In fase di non possesso la difesa tende a stringersi ed abbassarsi, forte del fatto che il centrocampo e gli esterni fanno buona guardia anche se spesso notiamo uno sfilacciamento degli esterni che non ripiegano a dovere, sfaldando la diagonale di gioco della squadra, che si trova così vulnerabile alle imbucate dei difensori. In fase di transizione, è sempre il piede brasiliano che rilancia con diagonali atte ad imbeccare la corsa degli esterni, che così completano l'azione in 3-4 secondi cercando spesso la sequenza dribbling accentramento tiro.
 
Notiamo che il Chelsea comunque già dalla difesa è una squadra che aspetta molto la squadra avversaria, cercando appunto di recuperare palla e andare i profondità tramite verticalizzazioni, così che la fase offensiva possa essere gestita per la maggiore, dai quattro d'attacco.
 
A centrocampo Ramirez Mikel sono le divise titolari del centrocampo Blues, che vedono come alternativa un Lampard in fase si calante, ma pronto a garantire il suo apporto in caso di variazione modulo (ergo al 4-3-3) o mettendo comunque esperienza e classe a servizio della squadra nel minutaggio "dosato" a discrezione di Di Matteo. Ramirez Mikel è comunque una coppia che in questo Chelsea ha ragione d'essere, e quindi anche se priva di regia, affidata spesso alle giocate di Mata e Oscar, garantisce incursioni in fase di possesso e transizione, guadagnando 40 50 metri di campo con rapidità, riuscendo a creare valide alternative partendo dalla fascia destra, portando così le squadre avversarie a schiacciarsi di 6 metri a ridosso di una fascia, così che il il Chelsea possa sfruttare con cross improvvisi sul "secondo palo". Mikel invece fa sempre buona guardia alla difesa, ricusando la fase offensiva quasi, ma garantendo sempre quel pressing importante in fase di non possesso, che gli frutta un ingente recupero di palloni pronti ad imbeccare gli attaccanti che, statisticamente, fruttano molti gol.
 
L'attacco comunque continua ad essere, nonostante l'indisciplina tattica, la risorsa più grande di questa squadra. Quanti possono vantare un parco attaccanti come Oscar, Hazard, Mata, Torres (seppur spesso controfigura del vero Niño)?
 
Come già detto, non sembrano seguire ancora i meccanismi di squadra, che pesano in fase difensiva, in quanto faticano a ricoprire quei metri di campo tanto fondamentali per non imbeccare in sovrapposizioni, ma in attacco questo pesa meno, grazie alla loro classe seppur acerba (per Oscar e Hazard) molto molto cristallina. I tre dietro Torres tendono molto a stringersi, preferendo le incursioni per vie centrali, sfruttando una rapidità nel dribbling invidiabile e meccaniche di tiro sempre deliziose (da guardare mille volte ancora il gol di Oscar allo Stamford Bridge contro la Juve). Insomma avanti Di Matteo tende ancora a fidarsi della fantasia dei propri attaccanti, cercando comunque di impostare un gioco molto veloce, che pian piano si sviluppi sul terreno di gioco (come insomma faceva al WBA, squadra per gioco apprezzatissima da tutti all'epoca), migliorando soprattutto un gioco sulle fasce che spesso risulta troppo lento, e sperando anche che Torres torni quel goleador dai piedi eleganti che fu al Liverpool. Ecco diciamo che manca a questo Chelsea quel Top Player capace di risolvere le partite da solo con costanza. In attesa di tutto ciò , l'età è dalla loro, e noi possiamo godere dello spettacolo che calciatori giovani e tecnici ci offrono. L'impressione è che tutto quello che manca, non tarderà ad arrivare.... Follie di Abramovich permettendo eh!
 
Ernesto D'Ambrosio

Nessun commento:

Posta un commento