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lunedì 26 novembre 2012

Top e flop NBA. Griffin, stoppata da cineteca, Bargnani desolante




TOP 

1. Rajon Rondo. Sta giocando da MVP. 13.5 punti, 4.8 rimbalzi e 13.7 assist di media. Va in doppia cifra in quest’ultima voce statistica da 37 partite consecutive, compreso ovviamente il finale dello scorso anno. Soltanto Magic Johnson ha fatto meglio di lui. Come se non bastasse tira con in 51.70% dal campo, un dato eccezionale per un playmaker. Senza di lui i Celtics andrebbero a picco. 

2. Blake Griffin. Stoppata/controllo/passaggio, tutto in un movimento, contro Deron Williams. Una delle azioni più belle mai viste su un parquet NBA. Per chi se lo fosse perso Cliccare qui

3. Atlanta Hawks. 5 vittorie di fila per Atlanta, senza dubbio una delle rivelazioni dell’anno. In estate, con le cessioni di Johnson e Williams, si pensava ad un paio di anni di transizione, invece sono lì a ridosso delle primissime posizioni della Eastern Conference. Può vantare 5 elementi in doppia cifra di media, Jeff Teague sta dando ciò che ci si aspettava da lui, Louis Williams garantisce il cambio di passo dalla panchina, Kyle Korver sta disputando una delle migliori stagioni in carriera. Sul rendimento di Smith e Horford, invece, non c’erano dubbi. 

4. Kenneth Faried. È al secondo anno ma è già padrone dell’area pitturata come se fosse un veterano. 12.9 punti e 11.5 rimbalzi (8 doppie doppie in 13 partite giocate) lo proiettano di diritto tra i migliori lunghi della lega. È soprattutto grazie a lui se i Denver Nuggets stanno risalendo la china. 

5. Brooklyn Nets. In pochi credevano che già da quest’anno avrebbero occupato le posizioni alte della classifica, ma è proprio così, nonostante Williams, Johnson, Wallace ed Humphries stiano addirittura giocando un pelo al di sotto delle attese. Straordinario in compenso il rendimento di Brook Lopez, autore di 19 punti a partita, e notevole il contributo di Andray Blatche dalla panchina. Quest’ultimo è stato capace anche di siglare 22 punti nei 19 minuti giocati contro Sacramento. 

FLOP 

5. Minnesota Timberwolves. Un inizio da 5-2 senza alcune stelle (Rubio e Love su tutti) aveva fatto sperare in una grande stagione. Poi, rientrato Love (e Pekovic, che aveva saltato alcune delle partite vinte dai suoi), sono arrivate 5 sconfitte consecutive. L’impressione è che la vera svolta arriverà con lo spagnolo. 

4. Reggie Evans. Da tutto il mondo NBA è considerato un giocatore “sporco”, che utilizza spesso mezzi poco leciti per farsi spazio in area. E lui cosa fa? “Floppa” (simula) per due volte in maniera clamorosa e, puntuale come una tassa, gli arriva la multa di 5mila dollari. È il primo a subire questa sanzione. Non poteva che essere lui ad aprire le danze.

3. Washington Wizards. Peggiore attacco della lega con 89.8 punti segnati che diventano 91.9 se rapportati su 100 possessi, ben 3.7 in meno del penultimo attacco, quello degli Orlando Magic. Ok, manca ancora Wall, ma siamo ancora a zero sconfitte. E se non si segna non si vince… 

2. Andrea Bargnani. È, almeno sulla carta, la stella dei Toronto Raptors. La scorsa notte i canadesi ospitavano San Antonio, partita terminata dopo due overtime in favore degli Spurs. E la stella dei Raptors? 4 punti con 2/19 al tiro. 

1. New Orleans Hornets. 7 sconfitte consecutive e peggior difesa della lega: 107.1 di efficienza difensiva, ovvero punti incassati rapportati su 100 possessi. Per una squadra con Anthony Davis – fuori però per diverse partite -, centro difensivo come pochi, sono cifre improponibili.

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