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venerdì 23 novembre 2012

Il Punto sull'NBA. Prime sconfitte per New York, sorprendono i Bobcats



Dopo la scorpacciata di partite della notte pre-ThanksgivingDay, la NBA si ferma per quella che è, forse dopo il Natale (ma neanche di molto), la festività americana più importante. Noi ne approfittiamo per fare il punto della situazione. 

La scorsa volta li avevamo lodati, ed ecco che puntualmente sono arrivate le prime sconfitte per la squadra della Grande Mela, che, nonostante ciò, guida ancora Division e Conference con 2 sconfitte su 10 gare, arrivate comunque in campi difficili come quelli di Memphis e Dallas. I Knicks stanno comunque dando una buona impressione in questo avvio soprattutto grazie al contributo di Anthony, leader indiscusso e riconosciuto anche dai compagni, che per molti è ora in testa ad un’ideale classifica per il premio di MVP stagionale. E poi c’è un ritrovato Sheed dalla panchina... 

Seconda ad Est troviamo, con 1 vittoria ed 1 sconfitta in più, i Miami Heat, che nell’ultima partita hanno sofferto più del dovuto sul proprio parquet fino all’overtime contro gli ottimi Milwaukee Bucks di questo inizio di stagione. Da sottolineare nella sfida le cifre del rookie da North Carolina John Henson, che ha banchettato in area raccogliendo 18 rimbalzi e segnando 17 punti. 

Continuano a sorprende, invece, gli Charlotte Bobcats, che con 2 vittorie consecutive si portano addirittura al quarto posto nella Conference con un record di 6-4. Dopo la nostra strigliata di settimana scorsa, sono, invece, in rialzo le quotazioni dei Pacers, anche loro reduci da 2 vittorie e con l’ultima gara contro New Orleans che entrerà nella storia della franchigia se non altro per le prestazioni maiuscole di Hibbert, autore di una tripla doppia con 11 stoppate, record per la squadra di Indianapolis, e soprattutto di Paul George, il quale ha realizzato il suo career-high di 38 punti, 33 dei quali arrivati tra secondo tempo e overtime grazie alle ben 9 triple mandate a bersaglio, anche questo record di franchigia (superando un certo Reggie Miller…). I Celtics, invece, sembrano attraversare un periodo non esattamente esaltante, dopo le sconcertanti prestazioni di Detroit (e prenderne 20 dai Pistons non è impresa semplice) e quella in casa contro gli Spurs, che ha destato un certo disappunto per gli enormi problemi palesati in difesa e ancora di più a rimbalzo (un solo rimbalzo offensivo nella gara, giunto ad 1 minuto dal termine). 

L’unico 0 rimasto in classifica è quello della casella delle vittorie dei Wizards, arrivati ad una striscia di 10 L. Una Washington che nell’ultima partita si è vista “revocata” dagli arbitri la vittoria contro Atlanta per una manciata di centesimi; dopo la tripla a circa 2 secondi dal termine di Korver, l’ultimo canestro di Webster, infatti, è stato annullato dopo la revisione all’instant replay. Anche la fortuna non aiuta la squadra della capitale, mettiamola così… 

Ad Ovest è sempre più bagarre in testa. A mezza partita di differenza si trovano ora Memphis, Oklahoma City, San Antonio e i Clippers. I Thunder vengono da una striscia positiva di 3 vittorie, ultima delle quali proprio contro i Clippers, grazie ad una prova maiuscola di Durant (35 per lui). Il talento uscito dall’università di Texas ha realizzato in settimana la sua prima tripla doppia in carriera, che ha portato la squadra alla vittoria contro Golden State. I Clippers, invece, avevano battuto per la seconda volta in stagione quegli Spurs che l’anno scorso li avevano spazzati via dai playoff. Coach Pop non ha preso proprio sportivamente la debacle, non esitando a dire nel postpartita che la squadra era stata a tratti imbarazzante! Ma evidentemente (e ci mancherebbe altro) Popovich sa quali corde toccare per spronare la sua squadra, che infatti la sera dopo ha subito offerto una prova convincente, con annessa W, a Boston. 

In crescita Golden State, vittoriosa a Dallas (con 20 punti di Curry tra quarto quarto e OT) e contro i Nets, e Denver, vincente contro Memphis (concludendo la striscia di 8 W) e Minnesota. I T’wolves dal canto loro possono consolarsi per il ritorno in anticipo sulla tabella di marcia di almeno 1 settimana del loro leader Kevin Love, che, per far capire a tutti che è tornato per davvero, ha sfoderato una prestazione da 39 punti e 14 rimbalzi! 

I Lakers dell’era D’Antoni, dopo le prime 3 vittorie (le prime due non lo vedevano in panchina per i problemi al ginocchio) che avevano portano il record sopra il 50%, conoscono la prima sconfitta a Sacramento, nonostante i 38 punti di un immenso Kobe, che in settimana, tanto per gradire, aveva anche messo giù una tripla doppia. I veri LAL li vedremo probabilmente solo tra qualche settimana e con il rientro di Nash, ma già si è potuta vedere un’idea di quello che il coach baffuto vuole dai suoi, con triple, tiri presi appena si è liberi e più gioco in transizione. 

Per gli italiani da segnalare soprattutto la settimana del Gallo che ha letteralmente trascinato alla vittoria i suoi a Memphis, con 26 punti e soprattutto grandissima presenza nel finale con un recupero in difesa e tripla all’azione seguente che ha mandato i titoli di coda sulla partita. Sempre discrete prestazioni e nulla più, invece, per Bargnani, mentre Belinelli nelle ultime gare ha giocato (e segnato) un po’ meno del solito per i suoi Bulls. 

Per quanto riguarda altre notizie dal mondo NBA, riportiamo gli infortuni di Kyrie Irving (indice sinistro), prontamente sostituito dai Cavs con l’acquisizione di Jeremy Pargo (prima partita da 28 punti e vittoria), e quello di Stephen Jackson (mignolo destro). Riportiamo inoltre un lieve peggioramento dell’infortunio alle ginocchia per il neo centro dei Sixers, Andrew Bynum, riportato giocando a…bowling! Suoi ex compagni dicono che è il giocatore che in assoluto si interessa meno alla pallacanestro, e dopo questo episodio capiamo anche un po’ il perché… 

Francesco Di Cianni

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