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venerdì 16 novembre 2012

Il Punto sull'NBA: New York non si ferma più, inizia il ciclo D'Antoni a Los Angeles



Siamo nella terza settimana di stagione NBA, sono state giocate molte partite, ma stiamo ancora aspettando. Cosa? Una sconfitta dei New York Knicks! La squadra della Grande Mela è (ancora) l’unica squadra imbattuta dell’intera lega. Molti si sarebbero aspettati una debacle proprio la scorsa notte, quando i Knicks sono scesi in campo a San Antonio contro gli Spurs, non proprio gli ultimi arrivati, che viaggiavano, prima di questa sera, con una sola sconfitta all’attivo, e per l’ennesima volta hanno passato indenni l’ostacolo. Il grande momento di New York lo si deve certamente a Melo, vero leader e trascinatore della squadra, al sesto uomo di lusso Jr Smith (fin quando ne avrà voglia), ma soprattutto a quello che sentendo Magic Johnson, è fin qui il coach dell’anno: Mike Woodson. Woodson ha messo insieme una squadra a tratti spumeggiante che viaggia con il secondo miglior attacco e, cosa più importante (e impensabile), la seconda miglior difesa. Attualmente il record recita 6 vittorie e 0 sconfitte… ma si sa che in NBA basta un attimo per cambiare le cose (e ancora non è rientrato Stoudemire)! Per il momento tutti gli scettici della squadra più vecchia della storia NBA(!!!) sono stati smentiti.

Sempre ad est viaggiano spediti i soliti Miami Heat, con un James in condizioni scintillanti e titolare di una gara in settimana da 38 punti 10 rimbalzi e 6 assists, trascinando i suoi alla vittoria contro i Rockets. Destano sempre più una buona impressione questi nuovi Brooklyn Nets, in striscia positiva da 4 partite; mentre stanno ancora cercando la giusta amalgama degli altalenanti Celtics, che hanno perso Rondo per una piccolo infortunio che lo ha tenuto fuori la scorsa notte proprio per la partita (persa) a Brooklyn. Nella Central Division si trovano in testa (e secondi nella Conference) i Milwaukee Bucks, squadra non abituata a stare sotto i riflettori, che sfruttano l’ottimo stato di forma della squadra, in particolare del dinamic-duo Jennings-Ellis; dietro troviamo i Bulls, sempre solidi ma manca “quel” qualcosa in più (ogni riferimento a DRose è puramente voluto), e un Indiana che stenta a decollare, forse perché siamo a inizio stagione o perché manca (e mancherà ancora un po’) Granger, ma ci aspettavamo veramente qualcosa in più dalla squadra che ai passati PO ha rischiato di sbattere fuori gli Heat!

Menzione particolare è d’obbligo per gli Charlotte Bobcats, che dopo un filotto di 3 vittorie (sì, anche i ‘Cats possono vincerne 3 di fila!) hanno un record addirittura superiore allo 0.500. E devono ringraziare il loro sophomore Kemba Walker che ha messo a segno, come ai tempi di UConn, il canestro decisivo a pochi decimi dal termine contro Minnesota. Avvio pessimo invece per i Wizards, ancora a secco di vittorie, e per i Pistons, che però hanno ottenuto la loro prima W a domicilio ai danni di Philadelphia e che possono godere della costante crescita del sempre ottimo big man Greg Monroe.

Spostiamoci ad Ovest. Qui troviamo due squadre in stato di grazia: i Memphis Grizzlies e i Los Angeles Clippers. I Grizzlies, dopo la sconfitta alla prima stagionale, hanno messo a segno solo vittorie, portandosi 6-1 e in testa alla Conference. Segno del grande stato è l’autoritaria e meritata vittoria in quel di Oklahoma City, contro dei Thunder ancora in cerca del bandolo della matassa, e contro gli Heat, grazie ad una pioggia di triple con protagonista un Wayne Ellington in grande spolvero. Stanotte da non perdere lo scontro al “vertice” tra Memphis e gli imbattuti Knicks. I Clippers invece sono in striscia da 4 partite, cominciata con la W ai danni di San Antonio e proseguita con quelle su Portland, Atlanta e l’ultima con gli Heat. La (ora) prima squadra losangelina è probabilmente la squadra più divertente da guardare, ma quel quid in più finora è stato sicuramente l’apporto in uscita dalla panchina di Jamal Crawford, che a colpi di crossover ed anklebreak ha sfornato prestazioni sempre all’altezza da un punto di vista realizzativo.

Nonostante la moria di infortuni che l’ha colpita (Love, Rubio, Barea, Roy, Budinger), continuano ad andare forte i T’Wolves, nonostante l’ultima sconfitta (vedi sopra). Stesso discorso vale per gli Spurs, che pochi giorni fa erano passati, grazie ad una tripla a pochi secondi dalla fine di Danny Green, sul campo dei Lakers.

Ecco…capitolo Lakers. I gialloviola hanno presentato proprio ieri il nuovo coach Mike D’Antoni (che dovrebbe essere in panchina per la prima stagionale domenica contro Houston). La squadra nel frattempo ha ancora perso, portandosi al penultimo posto ad Ovest. Sarà molto interessante vedere l’evolversi dell’attacco di LA nelle prime settimane ora che arrivano i nuovi schemi del “baffo” e quando poi tornerà Nash, anche perché vedere Morris e Duhon portare palla in una squadra con quel potenziale, francamente, è un brutto spettacolo.

Dando un’occhiata agli affari di casa nostra, registriamo ancora le balbettanti prestazioni del “nostro” trio. Bargnani sembra ancora non essere al top della condizione e con una mira da migliorare (oltre ai cronici problemi in difesa e a rimbalzo); certo è che i suoi Raptors non lo aiutano. Il Gallo sembra essere, invece, un po’ in ripresa dopo il brutto avvio, anche se continua ad avere pessime percentuali, ma per lo meno ha la fiducia di coach Karl. Gallinari in settimana ha tirato fuori gli attributi con una prestazione dal quarto quarto in avanti che ha portato i suoi Nuggets alla vittoria al doppio OT contro i Warriors comprese due triple consecutive sul finire della gara, dopo che nei primi 3 quarti aveva sparato a salve. Belinelli, invece, si è ritagliato il suo spazio nelle rotazioni di coach Thibodeau giocando 16.6 minuti a gara con prestazioni realizzative altalenanti.

Intanto si sono aperte le votazioni per l’All Star Game 2013. Bargnani e Gallinari sono in lista per essere votati. Diamogli una mano…

 Francesco Di Cianni

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