L'Inter sbanca Torino, e lo fa da grande squadra, come l'Inter spesso ci ha abituato negli anni passati. Dopo 49 risultati utili consecutivi la Juve si è inginocchiata di fronte ad un'Inter che ha dominato una gara caratterizzata (ci risiamo) da grotteschi errori arbitrali a favore della squadra di casa. L'ambiente che si respira è caldo, come sempre, tra le due tifoserie, data l'acerrima e storica rivalità. La Juve schiera la sua formazione titolare con Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Vucinic.
L'Inter dello "spensierato" Stramaccioni si presenta a Torino con Handanovic tra i pali; difesa a tre ormai collaudata Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Centrocampo con Zanetti a destra, Nagatomo a sinistra, Gargano e Cambiasso in messo al campo, ed il tridente Milito, Palacio e Cassano, senza paura e con le idee molto chiare: giocarsela alla pari. Pronti via: Gol di Vidal. Bastano 18 secondi alla terna di Tagliavento per falsare l'ennesima partita: Asamoah parte in netto fuorigioco. Stramaccioni cerca di trattenersi nonostante qualche parola di sdegno viene cola dal labiale. Sull'onda dell'entusiasmo la Juve sfrutta il momento, e di getto, senza troppi tatticismi, crea un'occasione ghiotta con Marchisio che si fa ipnotizzare dall'IceMan Handanovic. Nonostante l'avvio l'Inter non rimane a rimuginare ed anzi crea gioco, schiacciando la Juve nella propria metà campo, costringendola a giocare di ripartenza. Palacio è ovunque, anche nel colpo di testa che viene annullato (giustamente) ma che fa infuriare i nerazzurri a fronte di quello che sta succenendo in campo. L'Inter non demorde e non rinuncia al suo gioco, Milito si schiaccia molto per servire sponde importanti a Cassano e Palacio, fraseggiando molto con Cambiasso, colonna salda del centrocampo nerazzurro; La Juve, si ritrova travolta dalla squadra di Milano e tiene comunque bene la linea difensiva, nonostante non disdegni il gioco duro, spesso impunito da Tagliavento. Fa seguito la mancata espulsione per somma di gialli su un recidivo Lichtsteiner (ammonito in precedenza per un fallo su Cambiasso) graziato per un brutto fallo su Palacio. Alessio sfrutta la "grazia" e per non rimanere in inferiorità numerica leva lo svizzero e inserisce Caceres. L'Inter continua a creare e le punte li davanti fanno molto movimento così da creare 6 metri di spazio sfruttabili dagli esterni Nagatomo Zanetti. Cassano sfiora il gol con un destro a giro che Buffon poteva solo guardare. Sullo scadere del primo tempo la Juve di ripartenza, sfruttando un'incomprensione tra Juan e Nagatomo, crea un'occasione con Vidal che si vede parare un tiro quasi a botta sicura da un sempre attento Handanovic.
L'Inter dello "spensierato" Stramaccioni si presenta a Torino con Handanovic tra i pali; difesa a tre ormai collaudata Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Centrocampo con Zanetti a destra, Nagatomo a sinistra, Gargano e Cambiasso in messo al campo, ed il tridente Milito, Palacio e Cassano, senza paura e con le idee molto chiare: giocarsela alla pari. Pronti via: Gol di Vidal. Bastano 18 secondi alla terna di Tagliavento per falsare l'ennesima partita: Asamoah parte in netto fuorigioco. Stramaccioni cerca di trattenersi nonostante qualche parola di sdegno viene cola dal labiale. Sull'onda dell'entusiasmo la Juve sfrutta il momento, e di getto, senza troppi tatticismi, crea un'occasione ghiotta con Marchisio che si fa ipnotizzare dall'IceMan Handanovic. Nonostante l'avvio l'Inter non rimane a rimuginare ed anzi crea gioco, schiacciando la Juve nella propria metà campo, costringendola a giocare di ripartenza. Palacio è ovunque, anche nel colpo di testa che viene annullato (giustamente) ma che fa infuriare i nerazzurri a fronte di quello che sta succenendo in campo. L'Inter non demorde e non rinuncia al suo gioco, Milito si schiaccia molto per servire sponde importanti a Cassano e Palacio, fraseggiando molto con Cambiasso, colonna salda del centrocampo nerazzurro; La Juve, si ritrova travolta dalla squadra di Milano e tiene comunque bene la linea difensiva, nonostante non disdegni il gioco duro, spesso impunito da Tagliavento. Fa seguito la mancata espulsione per somma di gialli su un recidivo Lichtsteiner (ammonito in precedenza per un fallo su Cambiasso) graziato per un brutto fallo su Palacio. Alessio sfrutta la "grazia" e per non rimanere in inferiorità numerica leva lo svizzero e inserisce Caceres. L'Inter continua a creare e le punte li davanti fanno molto movimento così da creare 6 metri di spazio sfruttabili dagli esterni Nagatomo Zanetti. Cassano sfiora il gol con un destro a giro che Buffon poteva solo guardare. Sullo scadere del primo tempo la Juve di ripartenza, sfruttando un'incomprensione tra Juan e Nagatomo, crea un'occasione con Vidal che si vede parare un tiro quasi a botta sicura da un sempre attento Handanovic.
Nonostante il gol in fuorigioco, nonostante la mancata espulsione di Lichtsteiner, nonostante la rabbia accumulata, Stramaccioni (come poi dirà nel post partita) carica i suoi dicendogli che possono tranquillamente vincere questa partita. L'Inter uscirà dal tunnel e dominerà il secondo tempo nello Juventus Stadium. Vucinic esce per infortunio, gli subentra Bendtner. Pochi minuti dopo la ripresa la Juve sembra dare segni di ripresa.Solo un'illusione. Dopo 8 minuti Palacio e Nagatomo prendono le misure alla porta di Buffon, segno che l'Inter non è a Torino per pareggiare. La vuole vincere. Le linee difensive sono ben schierate, le ripartenze degli esterni sono veloci e letali, come le diagonali e le chiusure(Zanetti, 39enne intramontabile, porta letteralmente a scuola l'esterno migliore del campionato quale Asamoah). Tagliavento sembra aver capito le corbellerie del primo tempo ed al 60, consultandosi con Orsato, fischia un rigore per una trattenuta di Marchisio su Diego Milito che batte un Buffon non impeccabile. L'Inter sembra star meglio e la Juve sembra aver accusato la grinta nerazzurra. Crea e Cambiasso, chiude gli angoli di passaggio a Pirlo che spesso è costretto a rischiare qualcosa. Palacio è una mina vagante, e crea sempre la superiorità. Mr.Stramaccioni legge bene la difficoltà della Juve a centrocampo e decide di inserire Guarin per uno stanco e poco brillante Cassano: mossa tattica decisiva. Al 75' minuto il colombiano ruba palla a Pirlo, si lancia in un contropiede quasi solitario, lascia partire un diagonale impossibile da trattenere per Buffon, su cui si fionda il Principe Milito che non sbaglia. 1-2. Gelo a Torino. La Juve prova una timida rimonta, ma si tratta di lampi solitari di Pirlo (un grande tiro respinto da una grande parata di Handanovic) e Quagliarella (largo d'un soffio). L'ingresso di Mudingayi per un Milito eccezionale, non fa altro che chiudere gli spazi ad una Juve impaurita dalla forza e dalla classe del gioco interista. Al 90' una serpentina di Nagatomo spacca la difesa, e serve un'assist al miele per Palacio che da giocatore di biliardo, di punta, insacca alle spalle di Buffon. Palacio chiude le luci e le speranze dell'intero stadio. L'Inter batte la Juve scrivendo una pagina di storia allo Juventus Stadium. L'Inter "spensierata" spegne le ironie del dg. Marotta, e si rilancia per la corsa allo scudetto(nonostante la Juve resti ancora la favorita) dimostrando la qualità, la coesione e la forza del gruppo. Capolavoro tattico di Stramaccioni, questa squadra sta conquistando consensi, soprattutto lì dove nessuno aveva ancora vinto. Contro tutto e contro tutti.
Ernesto D'Ambrosio
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