Ancora una volta sono gli italiani a farla da padrone nel massimo campionato di basket. Ci piace pensare che finalmente coach Pianigiani possa avere un ampio ventaglio di scelta per quanto riguarda gli uomini da chiamare in nazionale. Partiamo dal duo di Montegranaro Mazzola-Cinciarini: 20 punti con 8/11 ed 8 rimbalzi il primo, 22 punti il secondo. Solo per colpa di uno scatenato Ignersky, autore delle triple decisive nel finale, Montegranaro non l’ha spuntata contro una Sassari lanciatissima. Se i sardi riusciranno a dosare egregiamente le fatiche di Eurocup ci aspettiamo la squadra di coach Sacchetti in una posizione di riguardo nei prossimi playoff. L’innesto di Thornton, chiaramente meno esplosivo rispetto a cinque anni fa ma la cui classe è rimasta inalterata, è riuscito a garantire quella maturità che serviva alla Dinamo. Il prossimo turno contro Cantù ci dirà molto sulle ambizioni di Diener e compagni.
Riprendiamo l’elogio degli italiani con Datome ed Aradori, capaci di dar vita ad un posticipo molto aperto tra Roma e Cantù: il virtussino vince il derby italiano 24-18, ma spesso pare predicare nel deserto. Coach Calvani ha ancora molto da lavorare: le uniche certezze, oltre a Datome, sembrano Goss e Czyz. Ancora spaesati Lawal e Taylor, non carbura Bobby Jones. Tutt’altro clima a Cantù, che ormai pare una macchina quasi perfetta. Complimenti a chi ha scovato Alex Tyus, una vera e propria macchina da schiacciate: quando prende palla sotto canestro non è arginabile in alcun modo. Solidità fisica e buona tecnica lo rendono un punto fermo della squadra di Trinchieri, come dimostra l’8/8 al tiro.
Bene anche Andrea Cinciarini, autore di 15 punti (miglior realizzatore di Reggio Emilia) inutili però ai fini del risultato, in quanto Venezia, ancora visibilmente in rodaggio, riesce a spuntarla negli istanti finali di gioco dopo che Reggio Emilia sembrava avere la vittoria in tasca. Utile l’apporto di Bulleri e Marconato. In attesa dei rientri di Sczewzcyk e Bowers però questa squadra deve dare di più per rispettare le ambizioni della dirigenza.
La palma del miglior italiano la affidiamo ad Achille Polonara (17 punti, 5/6 da due, 5 rimbalzi), determinante nella vittoria di Varese su Avellino. Attenzione perché Varese non scherza, ha un attacco a prova di bomba (dopo i 118 punti segnati a Brindisi ne sono arrivato 91 contro Avellino), moltissimi giocatori interessanti ed un allenatore, Vitucci, che di miracoli se ne intende.
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